Ci potrebbero essere conseguenze per le persone trans che viaggiano negli Usa

La situazione per le persone trans negli Stati Uniti sta diventando sempre più difficile. Trump, da quando è rientrato alla Casa Bianca, sta gradualmente riducendo i diritti per le persone LGBTQ+. E questo sembra valere anche per i viaggiatori. Se fino a pochi mesi fa, i viaggiatori cercavano informazioni sul sito del governo americano, tra le categorie elencate c'era quella che riguardava persone LGBTQI+ . Ora non è più così: l'acronimo è stato ridotto a LGB. maschio o femmina Da questo, e non solo, nasce l'allarme per i potenziali viaggiatori trans che vogliano entrare negli Stati Uniti. Un allarme che trovate un po' ovunque, soprattutto in diversi thread di Reddit. Ma il primo a lanciarlo è stato Erin Reed, giornalista e attivista americano transgender che ha riportato una nota del segretario di Stato Usa Marc Rubio. Il titolo "Indicazioni per i funzionari incaricati dell'esame dei visti sull'Ordine Esecutivo 14201: Escludere gli uomini dagli sport femminili" e il contenuto erano perlopiù incentrati, appunto, sull'ordine esecutivo firmato da Trump che aveva vietato alle ragazze e alle donne transgender di competere in squadre sportive femminili. Come scrive Reed, la nota di Rubio sembra però andare anche oltre: nel punto 6 c'è infatti scritto che "tutti i visti devono riflettere il sesso di nascita" e che si richiede, a chi fa la domanda per un visto, di identificarsi come maschio o femmina. Indicazioni che seguono un altro ordine esecutivo firmato da Trump, uno dei primi, nel quale veniva vietata la X sui passaporti e veniva imposto il riconoscimento di solo due sessi: maschile e femminile. La questione della Germania La X era arrivata nel 2022 sui passaporti americani, dopo che su quelli di altri Paesi, europei e non: tra questi, c'è per esempio la Germania. Sul sito degli ministero degli Esteri tedesco viene ora raccomandato ai viaggiatori "il cui genere è indicato come X o il cui genere attuale è diverso dal sesso alla nascita" di contattare "la missione diplomatica statunitense competente in Germania prima di entrare nel Paese, per conoscere i requisiti di ingresso applicabili". E IN ITALIA? In effetti, ancora non è chiaro come le politiche dell'amministrazione Trump possano avere conseguenze sui viaggiatori europei e italiani. Al contrario della Germania, l'Italia non prevede la X sui passaporti e questo, in parte, potrebbe paradossalmente aiutare: "Sui nostri documenti non è previsto un terzo genere, quindi è possibile che, se il genere indicato e l'aspetto coincidono, i funzionari americani si limitino a far passare i viaggiatori", spiega Christian Leonardo Cristalli, nella segreteria di Arcigay come delegato alle politiche trans. "Diciamo che, se io ho una M sul mio documento e il mio aspetto rispecchia il genere segnato, potrei non avere problemi", aggiunge Cristalli, "ma, se per esempio, io fossi una donna trans con il documento al femminile e con l'aspetto non corrispondente del tutto a quell'identificazione, è possibile che ai controlli mi fermerebbero".

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