
Attentato di Nizza, il 14 luglio 2016 un camion si scaglia sulla folla: 86 morti. FOTO
Erano le 22:30 del 14 luglio e la città costiera stava celebrando la Festa nazionale francese sul lungomare della Promenade des Anglais quando Mohamed Lahouaiej-Bouhlel lanciò un autocarro sulle persone facendo una strage poi rivendicata dall'ISIS. Verrà ucciso dalla polizia. Tra le vittime anche sei italiani

Erano le 22:30 del 14 luglio 2016. La città di Nizza stava celebrando con uno spettacolo di fuochi d'artificio la Festa nazionale francese sul lungomare della Promenade des Anglais quando Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, 31enne con doppia cittadinanza francese e tunisina –neojihadista, si scoprirà in seguito - preme il pedale dell’acceleratore di un autocarro e si scaglia sulla folla
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L’ATTENTATO - Si stima che quella sera ci fossero circa 30mila persone sulla via della passeggiata simbolo della città. I feriti sono 458, i morti - tra chi è deceduto subito e chi dopo qualche giorno, in conseguenza delle ferite riportate - saranno in tutto 86, di cui 15 minorenni e sei italiani. Il 15 luglio lo Stato islamico rivendica l’attentato
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La corsa di Mohamed Lahouaiej-Bouhlel, a bordo di un camion Renault Midlum (in foto), dura circa 20 minuti e poco meno di 2mila metri. Dopo essere entrato con il mezzo nella zona pedonale della passeggiata, l’attentatore guida a zig-zag per provocare il numero più alto possibile di vittime, sparando anche con un'arma da fuoco
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L'uomo è stato poi ucciso dai colpi di pistola sparati dalla polizia dentro la cabina guida dell’autocarro. Dalle indagini emergerà che Lahouaiej-Bouhlel, nei giorni precedenti all’attentato, era andato nella zona della Promenade des Anglais per verificare la fattibilità di quanto poi ha commesso il 14 luglio 2016
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IL LEGAME CON L’ISIS - L’Isis ha rivendicato l’attentato tramite l’Amaq Agency, la sua agenzia di stampa e propaganda, definendo Lahouaiej-Bouhlel come un suo “soldato”

Come in molti casi simili, la vera affiliazione dell’attentatore allo Stato islamico negli anni è stata dibattuta. C’è chi pensa che fosse uno dei molti “lupi solitari” dell’ISIS

Lahouaiej-Bouhlel era già stato condannato per alcuni reati minori. Qualche mese dopo la strage, dall’interrogatorio dei suoi presunti complici, emerge come fosse solito andare "regolarmente in Italia con degli uomini barbuti, radicalizzati, per portare del cibo ai migranti siriani"

IL PROCESSO – L'attentatore non aveva organizzato tutto da solo. Sono otto le persone che devono ancora essere processate per il loro presunto coinvolgimento nella strage. Si presenteranno in autunno davanti ai giudici della Corte d'assise speciale di Parigi, la stessa che si è pronunciata sugli attentati nella Capitale del 13 novembre 2015

Sono tre i principali accusati - Chokri Chafroud, Ramzi Arefa e Mohamed Ghraieb - tutti amici dell’attentatore o intermediari coinvolti nel traffico di armi che gli erano state spedite. L’accusa è di associazione per delinquere a scopo terroristico

Nel 2021 un altro uomo che si pensa essere coinvolto nella vicenda è stato arrestato in Italia, a Sparanise (Caserta). Si era rifugiato nella provincia campana, dove lavorava come bracciante agricolo. Il suo nome è Endri Elezi.

LE VITTIME ITALIANE – Le sei vittime italiane sono Mario Casati, Maria Grazia Ascoli, Gianna Muset, Angelo D’Agostino, Carla Gaveglio e Nicoas Leslie, italoamericano (in foto, l'arrivo delle salme all'aeroporto di Malpensa, alla presenza del capo dello Stato Sergio Mattarella, il sindaco di Milano Beppe Sala)