Francia, furto di porcellane e argenteria all’Eliseo: a processo il capo maggiordomo
MondoL’uomo andrà a processo con l’accusa di aver sottratto nel corso di mesi circa un centinaio di oggetti per un valore stimato tra i 15.000 e i 40.000 euro. Insieme al dipendente sono finiti sotto processo anche altri due uomini: un antiquario gestore di una società di aste e un collezionista accusato di ricettazione
Bicchieri di cristallo, porcellane e argenteria per un valore stimato tra i 15.000 e i 40.000 euro: questo è parte del bottino rubato dall’Eliseo per il quale il capo maggiordomo del palazzo è finito a processo. L’uomo, che i media locali come Le Parisien chiamano solo per nome, Thomas M., è un dipendente di alto livello della residenza del presidente della Repubblica francese ed era anche il responsabile dell’argenteria. Secondo l’accusa, avrebbe sottratto un po’ alla volta nel corso di mesi stoviglie preziose appartenenti alla collezione del presidente: si parla di circa un centinaio di oggetti tra cui bicchieri da champagne Baccarat, piatti in porcellana di Sèvres, posate d'argento massiccio e una statuina di René Lalique.
Le indagini
Le indagini sono partite dopo una segnalazione interna dell’Eliseo che denunciava ammanchi di beni classificati come patrimonio. Arrivare al responsabile non è stato complicato: gli investigatori hanno infatti ritrovato parte della refurtiva nell'armadietto di lavoro del maggiordomo, nella sua auto e nell'abitazione. Ulteriore prova è stata la scoperta di un un account della piattaforma Vinted riconducibile proprio a Thomas M. sul quale venivano rivenduti alcuni oggetti mancanti dalla sede presidenziale di Parigi. Altri pezzi rubati sono stati individuati su diversi siti di vendita online grazie alle segnalazioni della manifattura statale di Sèvres. Gli inquirenti ritengono che l’imputato abbia falsificato gli inventari per coprire le sottrazioni e che stesse pianificando ulteriori furti.
Due complici
Il capo maggiordomo, stando alle indagini della polizia, non avrebbe agito da solo. Altri due uomini sono stati individuati come complici e andranno a processo: si tratta del compagno del dipendente dell’Eliseo, antiquario e gestore di una società di aste online, e di un collezionista residente a Versailles, accusato di ricettazione. Quest’ultimo all'epoca dei fatti era guardiano al Louvre e, come riferito dalla difesa, sarebbe stato "travolto dalla passione" per la porcellana antica. I tre sono stati arrestati a metà dicembre e hanno ammesso i fatti durante gli interrogatori. Il processo è stato rinviato a febbraio 2026. Intanto il capo maggiordomo ha lasciato il suo incarico e l’Eliseo ha già avviato la procedura per trovare un sostituto.