Taiwan, armi da Usa per 11 miliardi di dollari: è il pacchetto più grande mai approvato

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Gli Stati Uniti hanno approvato la vendita di armi a Taiwan per un valore di oltre 11 miliardi di dollari. Lo ha annunciato il governo di Taipei. Nelle forniture sono inclusi i sistemi missilistici Himars e droni. Una mossa che ha mandato la Cina su tutte le furie, dato che considera l'isola come una provincia ribelle e parte inalienabile del suo territorio 

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L'amministrazione Usa guidata da Donald Trump ha dato il via libera alla vendita di armi per un valore di 11 miliardi di dollari a Taiwan. Lo ha annunciato Taipei. Si tratta del secondo lotto di questo tipo dall'inizio del secondo mandato del presidente americano. Il pacchetto comprende sistemi missilistici Himars, obici, missili anticarro, droni e componenti per altre attrezzature, secondo quanto riferito dal ministero degli Esteri di Taiwan. La Cina esorta gli Stati Uniti a rispettare il principio di una sola Cina e a “interrompere immediatamente le pericolose azioni di armamento di Taiwan", ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun in una conferenza stampa.

 Il nuovo pacchetto d'armi: un salto di qualità e di dimensioni

Il primo pacchetto autorizzato dall'amministrazione Trump, annunciato appena a novembre, ha il controvalore di 330 milioni di dollari, composto da "componenti, pezzi di ricambio e accessori non standard, nonché supporto per la riparazione e la restituzione di aerei F-16, C-130 e Indigenous Defense Fighter (Idf)". Quello attuale, invece, rappresenta un salto di qualità e di dimensioni, a partire  dagli 82 Himars (Sistemi missilistici d'artiglieria ad alta mobilità), parte di un pacchetto del valore di oltre 4 miliardi di dollari comprensivo di 420 Atacms (Sistemi missilistici tattici dell'esercito) e 60 sistemi di obici semoventi più i relativi equipaggiamenti. Inoltre, software militari, missili Javelin e Tow; pezzi di ricambio per elicotteri e kit di ricondizionamento per i missili Harpoon. 

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Gli Usa non riconoscono Taiwan come Stato, ma sono il principale sostenitore della sicurezza dell'isola autonoma al fine di aumentare la deterrenza contro un potenziale attacco da parte della Cina. "Questa è la seconda vendita di armi a Taiwan annunciata durante il secondo mandato dell'amministrazione Trump, a dimostrazione ancora una volta del fermo impegno degli Usa per la sicurezza di Taiwan", ha rimarcato il ministero degli Esteri di Taipei. Mentre il ministero della Difesa ha affermato che la vendita dovrebbe entrare ufficialmente in vigore tra circa un mese. L'accordo necessita ancora dell'approvazione del Congresso americano, ma è improbabile che la misura non superi il voto vista la solida maggioranza bipartisan a favore dell'isola.

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Dura la reazione della Cina. La parte americana ha apertamente annunciato un massiccio pacchetto di vendita di armi avanzate a Taiwan, che viola gravemente il principio della “Unica Cina” e i tre comunicati congiunti sino-americani", nonché "la sovranità, la sicurezza e l'integrità territoriale della Cina". L'iniziativa, ha aggiunto il portavoce del ministero degli Esteri Guo Jiakun, "mina gravemente la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan e invia un segnale gravemente sbagliato alle forze separatiste indipendentiste". Pechino "si oppone e condanna tutto questo con forza", ha rincarato Guo, lamentando l'operazione di vendita di armi dalla "cifra più alta mai registrata". Le forze separatiste "cercano l'indipendenza con la forza e resistono alla riunificazione con la forza, sperperando i soldi guadagnati con fatica dalla gente comune per acquistare armi e trasformando sconsideratamente Taiwan in una polveriera. Ciò non salverà il destino condannato dell'indipendenza di Taiwan e non farà altro che accelerare la spinta dello Stretto di Taiwan verso un maggiore pericolo militare e il rischio di guerra".

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