Tra città e campagna negli Usa c'è un deficit di ottimismo

Una recente indagine del centro di ricerca American Communities Project mostra come oggi gli Stati Uniti siano attraversati da sentimenti opposti: da un lato c’è una rinascita dell’ottimismo nelle zone rurali a maggioranza conservatrice, trainata dalla vittoria di Donald Trump alle elezioni presidenziali del 2024, dall’altro un crescente pessimismo nelle grandi città e nelle comunità di origine ispanica, colpite dalle politiche anti-immigrazione dell’amministrazione repubblicana. C’è però una preoccupazione condivisa da quasi tutti gli americani, ovvero quella relativa al costo della vita, con l’inflazione percepita ovunque come il problema dominante. Nonostante i prezzi rimasti alti dopo lo shock inflazionistico post-pandemia e la rinascita economica promessa da Trump non sia ancora arrivata, nelle aree rurali molti residenti mostrano tuttavia una ritrovata fiducia nel futuro. Rispetto al 2024, nelle contee agricole popolate da un’alta percentuale di anziani la quota di ottimisti è salita dal 48 al 67% , nelle zone dell’America rurale centrale a maggioranza bianca dal 43 al 59% e in quelle popolate da un’alta percentuale di cristiani evangelici dal 51 al 67% . Al contrario, nelle grandi città a guida democratica – entrate nel mirino del presidente Trump, che in diverse di esse ha schierato la Guardia Nazionale con il pretesto di “combattere il crimine” – la quota di cittadini che guarda con speranza al futuro è calata in modo netto: dal 55 al 45% . Una diminuzione si è registrata anche nelle aree suburbane limitrofe alle stesse grandi città , nelle comunità ispaniche e nelle contee del Sud con un’elevata presenza di residenti afroamericani . Un altro dato interessante relativo agli abitanti delle grandi città, è che nonostante la retorica di Trump sulla criminalità “fuori controllo”, in molti oggi indicano il crimine e la violenza armata come questioni meno prioritarie rispetto a qualche anno fa. La percentuale di quanti ritengono il crimine una delle principali preoccupazioni è infatti diminuita di dieci punti nel giro di due anni, passando dal 33% del 2023 al 23% del 2025. Il 46% esprime invece apprensione nei confronti dell’inflazione, una quota rimasta sostanzialmente invariata da due anni a questa parte. Cresce invece la preoccupazione relativa all’immigrazione e la sanità , anche perché, secondo quanto riporta Associated Press, molti residenti delle grandi città percepiscono un’atmosfera più tesa a causa delle violenze dell’Immigration and Customs Enforcement contro gli immigrati. Come accennato, anche le comunità ispaniche mostrano un calo di fiducia nel futuro rispetto all’anno scorso. Nonostante il radicale spostamento a destra del voto ispanico nel 2024, oggi molti latinos esprimono un certo pessimismo dal punto di vista economico, ma c’è anche il timore che le politiche contro l’immigrazione stiano alimentando sentimenti anti-ispanici destinati a durare nel tempo, con ricadute negative persino sul futuro delle prossime generazioni.

Cosa vedere:

Come vederlo:

Online con Sky:

Tra città e campagna negli Usa c'è un deficit di ottimismo

Gianluca De Feo