Tensione Usa-Venezuela su narcos, portaerei Ford nei Caraibi. Maduro ordina mobilitazione

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L'amministrazione del presidente Donald Trump accusa Maduro di essere a capo di un cartello della droga e di aver persino autorizzato operazioni della Cia in Venezuela. Il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha espresso preoccupazione per l'arrivo della portaerei americana Gerald Ford nel Caraibi. Iniziate in Venezuela le operazioni del Comando di difesa integrale, con il dispiegamento di forze e mezzi

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La più grande portaerei del mondo si è unita oggi all'operazione statunitense contro il narcotraffico dall'America Latina, che il Venezuela insiste sia volta a rovesciare il presidente Nicola's Maduro. L'arrivo della USS Gerald R. Ford nella regione ha coinciso con un nuovo dispiegamento militare venezuelano per rispondere alle "minacce imperiali" e con la condanna della Russia per il bombardamento di navi presumibilmente adibite al trasporto di droga. L'ultimo attacco è avvenuto domenica nel Pacifico. Nel frattempo, in Venezuela sono iniziate le operazioni del Comando di difesa integrale, con il dispiegamento di forze e mezzi.

La portaerei Ford - ©Getty

Operazione Usa contro il narcotraffico 

Il Segretario alla Difesa statunitense Pete Hegseth ha riferito della morte di sei persone a bordo di due imbarcazioni. Il numero di imbarcazioni bombardate ha raggiunto quota 20, con almeno 76 morti. Da settembre, gli Stati Uniti hanno schierato navi da guerra, aerei da combattimento e migliaia di truppe nei Caraibi per queste operazioni contro il narcotraffico presumibilmente proveniente da Venezuela e Colombia. Il Comando Meridionale delle Forze Navali statunitensi ha dichiarato in un comunicato stampa che la USS Gerald Ford, il cui dispiegamento è stato ordinato quasi tre settimane fa, è entrata nella sua area di responsabilità, che comprende l'America Latina e i Caraibi. "Ciò rafforzerà la capacità degli Stati Uniti di individuare, monitorare e interrompere attori e attività illecite che compromettono la sicurezza e la prosperità del territorio statunitense e la nostra sicurezza nell'emisfero occidentale", ha dichiarato il portavoce del Pentagono Sean Parnell. 

Al via la mobilitazione di forze e mezzi in Venezuela 

I primi Stati venezuelani ad attivare la mobilitazione di forze e mezzi sono stati Apure, Cojedes e l'area della capitale, Caracas. Com ha riferito il presidente Nicolas Maduro, il piano Indipendencia ha lo scopo di garantire la sovranità e l'integrità territoriale del Paese, di fronte al massiccio spiegamento di forze statunitensi nelle acque dei Caraibi. Le forze armate proteggono "infrastrutture strategiche quali elettricità, acqua, gas, scorte alimentari, stazioni di servizio, trasporti e le principali vie di comunicazione dello Stato di Apure". 

Il piano Indipendencia 200

Il dispiegamento di uomini e mezzi è inquadrato nell'esercitazione popolare, militare e di polizia denominata "Independencia 200", una sorta di prova generale in tempo reale. "L'ordine è stato dato e tutte le forze sono state mobilitate, in difesa del nostro diritto alla pace, alla Repubblica, all'esistenza, al potere popolare, alla vera democrazia e per mantenere il nostro modello, senza dipendere da nessuno, né inginocchiarci davanti a nessuno", ha detto Maduro presentando l'iniziativa. In contemporanea, il leader sudamericano ha annunciato anche la promulgazione della legge sul Comando per la difesa integrale della nazione, che ha lo scopo di stabilire le linee d'azione strategica che regolano l'operato dei nuclei nei vari Stati, l'esecuzione di misure volte a salvaguardare la sovranità, la pace e l'integrità territoriale del Paese. "Questa legge riprende la dottrina militare della difesa integrale della nazione, bolivariana zamorana e istituzionalizza la corresponsabilità per la difesa della nazione", ha aggiunto il presidente.

Ministro Difesa venezuelano: "Popolo determinato a difendere la patria fino alla morte"

"Andate per le strade, nelle caserme, nei quartieri, e vedrete un popolo determinato a difendere questa patria fino alla morte", ha dichiarato il ministro della Difesa del Venezuela Vladimir Padrino López. "Amiamo profondamente la pace, non vogliamo la guerra né qui né in nessun altro posto al mondo, ma se verranno a toccare il Venezuela, ci troveranno qui", ha aggiunto, parlando di un "rifiuto unanime contro l'aggressione imperialista Usa". Poi ha concluso: "Rimaniamo saldi negli ideali bolivariani di indipendenza, libertà e piena sovranità". 

La Ford arrivata ai Caraibi - ©Getty

Russia: "Attacchi inaccettabili"

 Gli Stati Uniti non hanno ancora presentato prove che le navi siano state utilizzate per il traffico di droga o rappresentino una minaccia per il Paese. La CNN ha riferito che la Gran Bretagna non condividerà con gli Usa informazioni di intelligence su imbarcazioni sospettate di traffico di droga per non diventare complice di questi attentati, che, secondo alcune fonti, sono illegali. Ciò rappresenta una frattura cruciale tra due importanti alleati. La Russia, rivale dell'Occidente e alleato chiave di Maduro, ha definito gli attacchi "inaccettabili". "E' così che operano generalmente i paesi senza legge, quelli che si considerano al di sopra della legge", ha detto il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov in televisione, liquidando la guerra alla droga degli Stati Uniti come un "pretesto" per giustificare questi attacchi.

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Venezuela: "Minacce imperiali da parte degli Usa"

 Il Venezuela ha attivato nuove esercitazioni militari a livello nazionale nelle prime ore di martedi' mattina in risposta a quelle che considera "minacce imperiali" da parte degli Stati Uniti. Il ministero della Difesa ha segnalato il "massiccio spiegamento di mezzi terrestri, aerei, navali, fluviali e missilistici". La televisione di Stato VTV ha mostrato la mobilitazione di soldati armati di fucili. Questi annunci sono frequenti e ampiamente pubblicizzati dal governo, sebbene non si traducano necessariamente in operazioni visibili sul terreno. Maduro ha avvertito che il suo regime ha la "forza e il potere" per rispondere agli Stati Uniti. Ha chiesto l'arruolamento nella Milizia Bolivariana, un corpo delle Forze Armate composto da civili e con un forte orientamento ideologico. "Se l'imperialismo dovesse organizzare un colpo di stato e causare danni, dal momento stesso in cui viene impartito l'ordine di agire, avremmo la mobilitazione e la lotta dell'intero popolo venezuelano", ha detto. 

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Onu: "Preoccupati da presenza portaerei Ford"

 Il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, ha espresso preoccupazione per le notizie in arrivo dai Caraibi, dove e' annunciato l'arrivo della portaerei americana Gerald Ford, una mossa che rientra nelle pressioni Usa sul Venezuela. "Le nostre preoccupazioni - ha detto il portavoce dell'Onu - restano le stesse di quelle gia' espresse in precedenza. Il Segretario generale vuole assicurarsi che non vi sia un'ulteriore escalation nelle acque al largo dell'America Latina. 

 

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