Usa, Axios: "Si va verso un accordo per mettere fine allo shutdown". Caos nei trasporti

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Alcuni senatori democratici si sono detti pronti ad approvare un pacchetto di disegni di legge che potrebbe mettere fine allo shutdown. Lo hanno indicato diverse fonti ad Axios. Intanto la Corte Suprema ha dato ragione all’amministrazione Trump, confermando lo stop ai buoni alimentari del programma Snap per 42 milioni di persone. Caos anche nei trasporti

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Alcuni senatori democratici si sono detti pronti ad approvare un pacchetto di disegni di legge che potrebbe mettere fine allo shutdown. Lo hanno indicato diverse fonti ad Axios, per quello che potrebbe essere il più significativo passo verso un accordo bipartisan per la riapertura del governo federale dopo oltre un mese di stallo. Almeno 10 senatori democratici, riferisce il sito, sarebbero infatti pronti a sostenere la mozione procedurale per far avanzare un pacchetto di misure di spesa e un finanziamento temporaneo. L'intesa - secondo fonti di entrambi i parti - includerebbe anche un voto promesso a dicembre sull'estensione dei crediti fiscali previsti dall'Obamacare.

Il caos trasporti

Negli Stati Uniti lo shutdown federale, che dura ormai da 39 giorni, sta paralizzando il Paese. In attesa di novità, migliaia di voli risultano cancellati o in ritardo a causa della carenza di controllori del traffico aereo. Nel frattempo, la Corte suprema ha dato ragione all’amministrazione Trump, bloccando il pagamento dei buoni spesa destinati alle fasce più povere della popolazione. La paralisi federale è iniziata il primo ottobre, dopo il mancato accordo sul bilancio. Un caso unico al mondo che, quasi una volta l'anno, getta la nazione più potente del globo in un caos totale: dalla mancanza di stipendio per migliaia di dipendenti federali, alla chiusura di monumenti e parchi statali, alla cancellazione di migliaia di voli nei principali aeroporti Usa.

La decisione della Corte suprema sui buoni spesa

Nelle prossime ore, circa 42 milioni di persone potrebbero non avere più nulla da mettere sulla tavola. La Corte suprema ha infatti dato parzialmente ragione all’amministrazione Trump che, in tempo di shutdown, non vuole usare 5 miliardi pronti all’uso per coprire i costi dello Snap, il Supplemental nutrition assistance program. Venerdì sera, la giudice Ketanji Brown Jackson ha stabilito che l'amministrazione Usa non è tenuta a pagare i sussidi alimentari Snap, sospesi per lo shutdown, un programma che costa alle casse federali circa 9 miliardi di dollari al mese. Il giorno prima, un giudice del Rhode Island, John McConnell, aveva accusato il governo di aver sospeso gli aiuti "per motivi politici" sostenendo che senza di essi "16 milioni di bambini rischiano di soffrire la fame". Per questo aveva ordinato all'amministrazione di erogare l'intero importo del programma almeno per il mese di novembre attingendo ai fondi di emergenza. Ma il ricorso d'urgenza ha dato ragione al presidente americano. La giudice ha congelato la sentenza di McConnell e concesso alla corte d'appello più tempo per riesaminare il caso. Alcuni Stati hanno attinto alle proprie riserve finanziarie per continuare a erogare i sussidi Snap, che ammontano a circa 6 dollari al giorno per i beneficiari tramite carte di debito precaricate utilizzabili nei supermercati. Ma hanno anche avvertito di non essere in grado di finanziare l'intera somma.

Oltre 1.600 voli cancellati oggi negli Usa per lo shutdown

Oltre 1.600 voli sono stati cancellati oggi negli Stati Uniti a causa dello shutdown. Lo riporta il sito Flightaware. Da qui a martedì 11 la United Airlines ne ha annullati 600. Disagi si sono avvertiti, in particolare, nei voli nazionali in 40 degli aeroporti più trafficati del Paese, tra cui Washington, New York, Los Angeles e Chicago. Si tratta del secondo giorno consecutivo di disagi dopo che la Federal Aviation Administration ha chiesto di ridurre il traffico aereo per la mancanza di controllori di volo. Contemporaneamente, le compagnie di autonoleggio hanno segnalato un forte aumento delle prenotazioni nel weekend.

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