Per gli under 30 americani social e media tradizionali sono uguali

A inizio ottobre un sondaggio di Gallup rilevava un dato preoccupante: solo il 28% degli americani oggi dichiara di avere fiducia nei mezzi di informazione tradizionali, il minimo storico da oltre sessant’anni a questa parte. Una nuova indagine del Pew Research Center conferma questa tendenza e aggiunge alcuni elementi di particolare interesse soprattutto per quanto riguarda le percezioni dei giovani statunitensi. Calo drastico Dopo un momentaneo miglioramento registrato all’inizio del 2025, anche Pew rileva un calo significativo della fiducia degli americani nei confronti dei media, sia per quanto riguarda le fonti di informazione nazionali che locali. Il trend riguarda in maniera trasversale tutte le fasce demografiche e di appartenenza politica, indicando una generale e crescente disillusione. Oggi, solo il 56% degli adulti statunitensi dichiara di avere “molta” o “una certa” fiducia nelle informazioni provenienti dai media nazionali, un dato in calo di ben 11 punti percentuali rispetto a soli sei mesi fa e di ben 20 punti rispetto al 2016, quando il centro di ricerca pose la domanda per la prima volta. La fiducia nei media locali resta più alta, al 70%, ma anch’essa registra un netto declino rispetto all’80% dello scorso marzo e all’82% del 2016. Tra gli elettori repubblicani e gli indipendenti di orientamento conservatore, la fiducia nei media nazionali è particolarmente bassa: solo il 44% afferma di averne almeno un certo livello, contro il 53% di marzo e 70% del 2016; si tratta comunque di un valore superiore al minimo storico del 35%, toccato dopo l’elezione di Joe Biden nel 2021. I democratici e gli indipendenti progressisti rimangono più fiduciosi, ma anch’essi mostrano un calo sensibile: oggi il 69% di loro afferma di fidarsi dei media nazionali, il livello più basso mai registrato, contro l’81% di marzo. Quando si parla di informazione sui social, tuttavia, democratici e repubblicani mostrano un livello di fiducia pressoché identico: il 37% di entrambi i gruppi afferma di avere almeno una certa fiducia nelle notizie che circolano online. Giovani scettici Gli americani sotto i 50 anni risultano leggermente meno fiduciosi rispetto agli over 50 ma, come accennato, il declino è generalizzato. Solo circa la metà degli adulti sotto i 50 anni dichiara oggi di fidarsi dei media nazionali, contro il 60% degli over 50. Ma il dato forse più interessante è che tra i più giovani la fiducia nei confronti della stampa tradizionale è ormai quasi identica a quella riposta nei social media: 51% contro 50%. Gli adulti più anziani, invece, continuano a mostrare un divario netto a favore delle fonti di informazione tradizionali: 60% contro 29%. Il sondaggio mostra inoltre come tra gli elettori del Partito Democratico esista un divario generazionale sempre più marcato. Tra i democratici over 65, il 79% si dice ancora fiducioso nei media nazionali, ma questa percentuale scende al 73% nella fascia 50-64 anni, al 66% tra i 30-49enni e al 61% tra gli under 30. Tra i repubblicani, invece, la differenza è meno evidente: il 50% degli over 65 esprime fiducia nei media nazionali, contro il 42% degli under 30. Cosa è successo? Tra i principali motivi di questa crescente disillusione ci sono una più ampia sfiducia nelle istituzioni – che di recente ha toccato anch’essa i suoi minimi storici – e la polarizzazione politica. Con il recente acuirsi dello scontro politico tra fazioni, negli Stati Uniti i grandi mezzi d’informazione sono infatti sempre più percepiti come schierati: l’elettorato di destra considera testate come CNN o New York Times vicine ai democratici, quello di sinistra Fox News o i numerosi commentatori conservatori online come espressione dei repubblicani. Ciò rende difficile sia per una che per l’altra parte credere che le notizie diffuse dalle fonti considerate “avversarie” siano davvero neutrali, e ciò porta a un’alienazione di segmenti sempre più vasti dell’opinione pubblica.

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Per gli under 30 americani social e media tradizionali sono uguali

Gianluca De Feo