In America la religione conta sempre di più?

Tra il 2024 e il 2025, le opinioni degli americani sul ruolo della religione nella vita pubblica sono cambiate drasticamente, mostrando un netto aumento di coloro che ritengono la religione stia tornando a esercitare una grande influenza nella società statunitense. Cala il numero di persone che crede che la religione sia poco influente Da un sondaggio del Pew Research Center, emerge infatti come la quota di intervistati che ritiene la religione sia un elemento sempre più determinante nella vita degli americani è passata dal 18% registrato nel febbraio 2024 al 31% nel febbraio 2025, il livello più alto degli ultimi vent’anni. Sebbene la maggioranza continui a pensare che l’influenza della religione stia progressivamente diminuendo, questo dato è in forte calo rispetto all’80% rilevato solo un anno prima. Questo cambio di percezione si registra in maniera trasversale a tutte le fasce demografiche, a prescindere da età, appartenenza religiosa e orientamento politico. Cristianesimo Quando il sondaggio si concentra sul cristianesimo, il quadro è simile ma più sfumato: oggi il 48% degli americani ritiene che l’influenza del cristianesimo stia diminuendo, il 27% che stia aumentando e il 24% che resti stabile. Si tratta comunque di un incremento rispetto al 2020, quando solo il 19% percepiva un aumento dell’influenza cristiana. Percezione positiva in crescita Al contempo, la percezione del ruolo della religione nella società sta diventando sempre più positiva. All’inizio di quest’anno, il 59% degli americani esprimeva un giudizio favorevole sull’influenza della religione, considerandola una forza benefica, contro il 20% che la giudicava negativamente e un 21% che mantiene una posizione neutrale. Anche in questo caso tratta di un’inversione di tendenza rispetto al passato più recente , segno di un atteggiamento complessivo più benevolo nei confronti della religione. Conflitti religione-cultura dominante Un altro dato rilevante è l’aumento di quanti vivono un conflitto tra le proprie convinzioni religiose e la cultura dominante. Nel 2025, il 58% degli adulti afferma di rilevare “un certo conflitto” o “un forte conflitto” con la cultura mainstream statunitense, a prescindere da qualsiasi fosse la percezione di quest’ultima: un incremento di dieci punti rispetto al 2024 e di sedici rispetto al 2020. Questa sensazione è ormai maggioritaria in quasi tutti i gruppi religiosi e politici, con un picco tra gli evangelici bianchi e una crescita sensibile sia tra gli elettori democratici che quelli repubblicani . Religione e identità nazionale Il rapporto esplora infine anche la relazione tra religione e identità nazionale. Tra i cristiani, solo il 29% considera “amare il proprio Paese” un tratto essenziale dell’essere cristiani, mentre il 47% lo giudica importante ma non fondamentale e il 24% lo ritiene irrilevante. I repubblicani cristiani attribuiscono a questo valore un’importanza leggermente maggiore dei democratici cristiani , ma in entrambi i casi i nazionalisti religiosi rimangono in minoranza. Tra gli ebrei americani il 22% considera il patriottismo ebraico un tratto essenziale, mentre quasi la metà lo ritiene non importante. Tra i non affiliati a nessuna religione, solo il 16% considera l’amore per la patria un fattore essenziale per essere una “brava persona”.

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Gianluca De Feo