Chi è Zohran Mamdani, il nuovo sindaco democratico di New York

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Mamdani ha superato l'ex governatore dem di New York Andrew Cuomo, appoggiato anche da Donald Trump ed Elon Musk, e il candidato repubblicano Curtis Sliwa. Il nuovo primo cittadino di New York, nonché il primo musulmano, ha vinto con un programma per rendere la metropoli più abbordabile, con bus gratis, supermercati comunali, affitti calmierati e più tasse ai ricchi

Classe 1991, Zohran Kwane Mamdani è il nuovo sindaco di New York, il primo musulmano. Nato a Kampala in Uganda e trasferitosi a New York con la sua famiglia quando aveva 7 anni, Mamdani ha superato l'ex governatore dem di New York Andrew Cuomo, appoggiato anche da Donald Trump ed Elon Musk, e il candidato repubblicano Curtis Sliwa. Il 34enne, che ha un grande seguito soprattutto tra i giovani della Generazione Z, tra i Millenials e tra comunità migranti e popolari, ha vinto con un programma per rendere New York più abbordabile, con bus gratis, supermercati comunali, affitti calmierati e più tasse ai ricchi.

Chi è il nuovo sindaco di New York

Arrivato negli Stati Uniti nel 2000, Mamdani ha vissuto parte della sua infanzia e tutta la sua adolescenza nel Bronx, a nord di Manhattan. Si è diplomato alla Brox High School of Science per poi seguire un percorso universitario in Studi Africani al Bowdoin College del Main. Figlio di Mahmood Mamdani, un professore della Columbia University di origini ugandesi e della regista Mira Nair di origini indiane (entrambi laureati ad Harvard), Mamdani che ha vinto le primarie democratiche in estate, è entrato in politica nel 2017 con i Democratici Socialisti d’America. Nel 2020 dopo aver vinto il seggio nel Queens battendo Aravella Simotas, la sua carriera politica è decollata. 

La moglie Rama Duwaji

Durante il suo discorso della vittoria, Mamdani ha ringraziato la moglie Rama Duwaji, salita con lui sul palco: "Non c’è nessun altro che vorrei al mio fianco in questo momento o in nessun altro momento", ha detto il nuovo primo cittadino newyorkese. Duwaji, la nuova first lady di New York, ha 28 anni ed è un’illustratrice di origini siriane nata a Houston, in Texas. Trasferitasi a 7 anni a Dubai con la famiglia, è successivamente tornata in America per completare gli studi universitari. 

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Rendere la città a portata di tutti: questo è il punto da cui il candidato sostiene di voler partire per far sì che la Grande Mela, simbolo del sogno americano, possa continuare ad essere un punto di riferimento per tutti gli americani, non soltanto per quelli che hanno un grande portafoglio. Il suo programma elettorale: salario minimo e sicurezza pubblica, assistenza all'infanzia pubblica, abitazioni accessibili, trasporto pubblico gratuito, l’istituzione di mercati comunali per rendere accessibili beni alimentari essenziali, aumento della tassazione per le aziende e i privati che guadagnano più di un milione di dollari all'anno. Mamdani, che ha prevalso sul sessantasettenne centrista Cuomo a giugno, è accusato dai suoi avversari di sostenere la sinistra radicale. Tra i suoi sostenitori spiccano anche Alexandria Ocasio-Cortez, Bernie Sanders ed Emily Ratajkowski.

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NEW YORK, NEW YORK - OCTOBER 13: New York City Mayoral candidate Zohran Mamdani speaks during a campaign rally at United Palace on October 13, 2025 in New York City. With the November 4th general election less than a month away, Mamdani, who maintains a double-digit lead over former Gov. Andrew Cuomo, held a rally to focus on his campaign promises for an affordable city for all residents, which include providing universal childcare, a rent freeze for rent-stabilized apartments, and free buses. Attorney General Letitia James made her first public appearance after her indictment, urging voters to support Mamdani. (Photo by Michael M. Santiago/Getty Images)
Zohran Mamdani durante un comizio a New York

Curiosità su Zohran Kwane Mamdani

Ha lavorato nell'edilizia e per un breve periodo ha inciso alcune tracce hip hop sotto il nome di “Mr. Cardamom”, è stato un attivista durante l’Università ed è un grande sostenitore del popolo palestinese. Ha infatti co-fondato la sezione universitaria di Students for Justice in Palestine. Durante un’intervista al New York Times ha sottolineato l’importanza del boicottaggio e ha detto che se Benjamin Netanyahu dovesse mettere piede a New York durante la sua presidenza, verrebbe arrestato. 

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