Incendio Los Angeles, arrestato piromane: rischia la pena di morte

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Le fiamme erano divampate il 7 gennaio nelle Palisades Highlands, uccidendo 12 persone e distruggendo oltre 6.800 edifici su 9.500 ettari di terreno. Pr l’ex procuratore federale del distretto meridionale della California Neama Rahmani, per l'imputato “stiamo parlando di una potenziale condanna all’ergastolo, forse anche al braccio della morte”

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È stato arrestato in Florida Jonathan Rinderknecht, 29 anni, sospettato di aver dato origine al più devastante incendio nella storia di Los Angeles che tra il 7 e l'8 gennaio ha colpito la ricca area di Pacific Palisades e Malibu, uccidendo 12 persone e distruggendo oltre 6.800 edifici su 9.500 ettari di terreno. Le indagini, durate nove mesi e coordinate dal Bureau of Alcohol, Tobacco, Firearms and Explosives (Atf), hanno escluso l'ipotesi di fuochi d'artificio o linee elettriche. "Siamo certi di poter dimostrare che il sospetto ha agito in modo intenzionale e doloso", ha dichiarato in conferenza stampa il procuratore Bill Essayli, aggiungendo che "gli investigatori hanno anche trovato immagini che mostravano una città in fiamme, generate con l'intelligenza artificiale dal sospetto piromane nelle settimane precedenti l'incendio".

Le indagini e l'arresto

Rinderknecht è stato arrestato vicino alla sua abitazione in Florida con l'accusa di distruzione di proprietà mediante incendio. Secondo gli inquirenti, il 29enne era un autista Uber che aveva scaricato passeggeri nella zona in cui era scoppiato l'incendio la notte di Capodanno. I dati di geolocalizzazione raccolti dagli investigatori mostrano che il sospettato si trovava a "30 piedi", ovvero circa 10 metri, dal rogo quando aveva tentato lui stesso di segnalare l'incendio ai servizi di emergenza. All'epoca Rinderknecht abitava a Los Angeles, ma dopo il disastro si è trasferito in Florida e "ha fornito dichiarazioni false" agli inquirenti. "Anche se ha appiccato il fuoco di Capodanno, Rinderknecht è accusato di aver provocato il Palisade Fire", ha chiarito Essayli, che sta valutando se includere nei capi d'accusa anche l'omicidio colposo. In questo caso, sottolinea l’ex procuratore federale del distretto meridionale della California Neama Rahmani, “stiamo parlando di una potenziale condanna all’ergastolo, forse anche al braccio della morte”.

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