Generazione Europa, l'immunità a Ilaria Salis e il piano di Trump per Gaza

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Ludovica Rossi

Ludovica Rossi

Tra i temi al centro della plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo la conferma dell’immunità a Ilaria Salis e la posizione dell’Ue nei confronti del piano proposto da Donald Trump per costruire la pace nella Striscia di Gaza. Ne hanno discusso a Generazione Europa su Sky Tg24 gli eurodeputati Benedetta Scuderi e Carlo Fidanza

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Durante la plenaria a Strasburgo, l'Eurocamera ha deciso di mantenere l’immunità parlamentare per Ilaria Salis. I suoi membri dovevano infatti decidere, esprimendosi attraverso una votazione a scrutinio segreto, se accettare la richiesta mossa dalle autorità ungheresi di revocare l’immunità per l’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra. La decisione è stata raggiunta con un solo voto di scarto: 306 favorevoli a fronte di 305 contrari, 17 gli astenuti. Un esito che ha suscitato divisioni all’interno dell’aula.

La conferma dell’immunità a Ilaria Salis

Salis è accusata in Ungheria di aggressione contro militanti neonazisti durante una manifestazione a Budapest nel 2023. Per Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo e ospite a Sky Tg24, “l’istituto dell’immunità dovrebbe coprire i parlamentari per quello che fanno durante l’esercizio del loro mandato. Servirsene per schermare e garantire impunità, e non immunità, a chi è accusato di simili reati costituisce un precedente grave, che delegittima lo strumento dell’immunità stessa”. Per il deputato di Ecr, l’esito della votazione sarebbe stato dettato “sulla base delle appartenenze politiche e non di valutazioni giuridiche”.

Al contrario, per l’esponente dei Verdi Benedetta Scuderi, la conferma dell’immunità “contrasterebbe gli interessi politici, perché in questo caso è Orban che perseguita una persona semplicemente perché antifascista. A confermare la persecuzione politica sono l’assenza di un processo giusto, del rispetto di garanzie minime e di un principio di proporzionalità”. Scuderi ricorda come la richiesta di revoca dell’immunità sia stata mossa dal governo ungherese poco dopo “che Salis aveva pronunciato un discorso al Parlamento contro Orban e la sua deriva autoritaria. Salis non sta chiedendo di evitare il processo, ma di poterlo sostenere di fronte a giudici indipendenti e in uno Stato che ancora rispetti lo Stato di diritto”. 

Il piano di Trump per Gaza

A Strasburgo si discute anche di Gaza, nei giorni segnati dall’anniversario della strage del 7 ottobre 2023 e con lo sfondo dei negoziati in corso a Sharm el-Sheikh tra le delegazioni di Hamas, Israele, Paesi arabi e Stati Uniti.

“Ho sempre condannato il 7 ottobre come attentato terroristico, ma non accetterò mai il ricatto morale di dover sempre prima condannare questa strage per poter parlare di genocidio a Gaza – Scuderi ha partecipato alla missione umanitaria a bordo della Global Sumud Flotilla –. Il genocidio è stato certificato dalle Nazioni Unite, sono in corso crimini di guerra da parte di Israele e siamo stati ammoniti dalla Corte internazionale di giustizia di fare tutto ciò che è in nostro potere per fermarlo”. 

Anche il piano in venti punti proposto da Donald Trump per portare la pace nella Striscia di Gaza divide l’Eurocamera.

Per Fidanza la proposta presentata dal presidente statunitense e accettata dal premier israeliano Netanyahu rappresenterebbe un tentativo propositivo ed efficace per ottenere il rilascio degli ostaggi ed escludere Hamas da una futura amministrazione di Gaza. Per Scuderi si tratterebbe invece di un accordo impari, raggiunto escludendo la popolazione palestinese: “La storia insegna che quando gli accordi vengono fatti senza prendere in considerazione il popolo oppresso poi non sono sostenibili nel tempo. L’Autorità Nazionale Palestinese è stata messa in una condizione di fragilità rispetto alle altre due parti (Usa e Israele, ndr): lo ha accettato dopo essere stata posta di fronte a una minaccia di sterminio”.   

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