Cosa pensano gli americani dei sistemi di voto alternativi al classico

La crociata di Donald Trump contro il voto via posta iniziò già nei mesi precedenti alle elezioni del 2020, quando, a causa della pandemia da Covid-19, molti stati americani resero questa modalità più accessibile per ridurre gli assembramenti ai seggi. Fin da subito, Trump si scagliò contro questa scelta, accusando il voto a distanza di rendere più facili e frequenti le frodi elettorali, nonostante non siano mai emerse prove concrete a sostegno di tali accuse. Fu infatti chiaro fin da subito che il tentativo di screditare l’utilizzo di questa modalità di voto era in realtà un pretesto per minare la fiducia nell’intero processo democratico. Uno sforzo culminato con il rifiuto dei risultati delle elezioni del 2020 dopo la vittoria di Joe Biden e il tentativo, poi fallito, di ribaltarli con l’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. Ora che Trump è tornato alla Casa Bianca, è tornato a suonare la carica contro il voto via posta, annunciando di stare preparando un ordine esecutivo volto a vietarlo in tutti gli Stati Uniti. Quali Stati usano il voto via posta? Ad oggi, il voto per corrispondenza ha assunto un ruolo molto rilevante nel processo elettorale statunitense, anche se con modalità diverse a seconda degli stati. In 33 più il District of Columbia il voto per corrispondenza è una possibilità garantita agli elettori, ma le condizioni per usufruirne variano a seconda della normativa locale. In otto stati le elezioni si possono svolgere interamente per posta, e in cinque di questi il sistema è ormai strutturato in modo da rendere il voto postale la modalità quasi esclusiva con cui i cittadini partecipano alle consultazioni. Quasi tutti questi stati, ad eccezione dello Utah e del Nevada, sono roccaforti del Partito Democratico. Cosa pensano gli americani? In agosto, il Pew Research Center ha condotto un sondaggio per raccogliere le opinioni degli americani sul voto via posta e altri meccanismi elettorali. In generale, la maggioranza degli statunitensi vorrebbe che ogni elettore potesse scegliere di votare per posta. Tuttavia, il dato nasconde una profonda divisione: l’83% degli elettori democratici e degli indipendenti orientati a sinistra si dice a favore, mentre il 68% dei repubblicani e degli indipendenti di orientamento conservatore è contrario. Ed è proprio grazie alla campagna denigratoria di Trump contro il voto via posta che questo divario negli ultimi anni si è allargato: nel 2020 quasi la metà dei repubblicani era favorevole, oggi solo un terzo. Esiste invece un consenso trasversale tra i due schieramenti per quanto riguarda alcune altre questioni elettorali. Ampie maggioranze degli elettori di entrambi i partiti sostengono ad esempio l’obbligo per le macchine elettroniche di stampare una prova cartacea del voto , la richiesta di un documento d’identità con foto per poter votare , la possibilità di votare di persona anticipatamente almeno due settimane prima del giorno delle elezioni e la trasformazione del giorno delle elezioni in una festività nazionale .

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Gianluca De Feo