Kirghizistan, bloccata missione di recupero del corpo di Sinigaglia e dell'alpinista russa
MondoNella notte il ministero delle emergenze del Kirghizistan ha ritirato l’autorizzazione al volo di soccorso per la squadra composta d Manuel Munari, Marco Sottile e Michele Cucchi, incaricata di rintracciare l'alpinista russa Natalia Nagovitsyna, dispersa a 7000 mila metri da 13 giorni - e dichiarata morta questa mattina - e del recupero del corpo di Luca Sinigaglia, deceduto il 15 agosto a 6.800 metri
Nella notte il ministero delle emergenze del Kirghizistan ha ritirato l’autorizzazione al volo di soccorso per la squadra composta dai capitani piloti Manuel Munari, Marco Sottile e dalla guida alpina Michele Cucchi, incaricata di rintracciare il corpo dell'alpinista russa Natalia Nagovitsyna, dispersa a 7000 mila metri da 13 giorni, e di recuperare il corpo di Luca Sinigaglia, 49 anni, deceduto il 15 agosto a 6.800 metri a seguito di edema cerebrale dopo aver portato i primi aiuti a Natalia, amica e collega conosciuta nel 2021. Il permesso di volo era stato concesso ieri dopo riunioni tecniche, procedure burocratiche e importanti garanzie anche economiche messe a disposizione dall’agenzia kirghisa AK-SAI e i tre si erano trasferiti nel pomeriggio con l’elicottero H125 da Bishkek al campo base di Karkara. Le previsioni meteo buone avevano fatto fissare il decollo e l’inizio delle operazioni alle ore 5,28 di questa mattina. La squadra sta ora rientrando a Bishek, capitale del Kirghizistan, in elicottero. Poi volerà in Italia.
Il gruppo di soccorso attivato il 20 agosto
Il 20 agosto, nel pomeriggio, l’agenzia Ak-Sai, leader nelle spedizioni in Kirghizistan, aveva attivato un gruppo di soccorso per il salvataggio dell’alpinista russa. Il trasferimento del team nel Paese dell'Asia Centrale era stato avviato già alle prime ore del 21 agosto, meno di 24 ore dopo l’attivazione. L’operazione prevedeva l’evacuazione dell’alpinista, ancora in vita al momento dell’allarme, e dichiarata morta questa mattina. Contestualmente, su richiesta delle autorità italiane, era stata pianificata anche l’evacuazione della salma dell’alpinista italiano Luca Sinigaglia, compagno di scalata di Nagovitsyna. Il team di soccorso internazionale era composto da professionisti di comprovata esperienza in Himalaya e Karakorum: Manuel Munari, pilota e rescue team leader, Marco Sottile, pilota in comando, e Michele Cucchi, soccorritore d’alta quota L’autorizzazione all’utilizzo dell’elicottero Airbus H125 è arrivata il 24 agosto, a seguito del diretto coinvolgimento delle istituzioni italiane, in primis il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (Farnesina).
Dichiarata la morte dell'alpinista russa
Nella stessa giornata, l’elicottero è stato trasferito dalla capitale Bishkek al campo base di Karkara, facendo un volo test iniziale a 5000 metri, dove il team ha consolidato le procedure operative già pianificate, integrandole con risorse locali: un dronista d’alta quota del Kazakhstan Andrey Maglevanyy e la guida alpina russa Alexander Semenov, due volte vincitore del prestigioso titolo Snow Leopard. Al campo base erano disponibili l’elicottero H125, l’intero team di soccorso, le attrezzature necessarie (ossigeno, sistemi di comunicazione e GPS), oltre a un elicottero Mil-8 pronto con carburante e materiale di supporto. Tuttavia, nella mattinata di lunedì 25 agosto, le autorità locali hanno sospeso a sorpresa il permesso di volo, dichiarando ufficialmente la morte dell’alpinista russa e ritenendo quindi non necessaria l’evacuazione. Nessuna comunicazione ufficiale è giunta, ad oggi, sul recupero del corpo del connazionale Sinigaglia.
Sospese le ricerche da sabato
Le ricerche dell'alpinista russa Nagovitsyna, bloccata sulla montagna più alta del Kirghizistan, erano state sospese sabato 23 agosto a tempo indeterminato a causa delle avverse condizioni meteorologiche. Nagovitsyna si è fratturata una gamba durante la scalata del Picco della Vittoria, alto 7.439 metri, mentre si trovava a un'altitudine di circa 7.000 metri, ed è bloccata in montagna da 13 giorni. L'alpinista italiano Luca Sinigaglia è morto il 15 agosto nel tentativo di salvarla. Sabato, "le condizioni meteorologiche sono peggiorate drasticamente, quindi tutte le operazioni di soccorso sono state sospese", ha dichiarato all'agenzia di stampa russa Ria Novosti il portavoce del ministero delle Emergenze kirghiso, Adil Chargynov. Le temperature notturne sulla cima del Picco della Vittoria si aggirano attualmente intorno ai -30 gradi, accompagnate da raffiche di vento e tempeste di neve, secondo una fonte del Ministero citata dall'agenzia di stampa russa TASS.