Cosa pensano gli americani delle deportazioni

Fino a poche settimane fa il contrasto all'immigrazione irregolare rappresentava uno dei punti di forza della proposta politica di Donald Trump. Tuttavia, anche su questo fronte la sua azione ha ben presto iniziato a raccogliere più opinioni negative che positive da parte dell’opinione pubblica, a causa delle deportazioni indiscriminate, del rifiuto di rispettare le decisioni dei tribunali su alcune espulsioni giudicate illegali e delle minacce di voler deportare perfino cittadini statunitensi condannati per determinati reati. A sollevare la preoccupazione di molti cittadini statunitensi sono stati anche i numerosi video emersi online negli ultimi mesi in cui si vedono agenti dell’ICE – l’agenzia federale incaricata del controllo delle frontiere e dell’immigrazione – incappucciati che portano via persone senza una motivazione apparente. Questi arresti sommari hanno scatenato ampie proteste a inizio giugno, concentrate inizialmente soprattutto a Los Angeles, ma che poi si sono diffuse in diverse città americane. Le medie dei sondaggi mostrano che proprio da inizio giugno il tasso di approvazione dell’operato di Trump in materia di immigrazione è rimasto stabilmente in negativo. Secondo il Silver Bulletin di Nate Silver – celebre sondaggista americano e fondatore del defunto FiveThirtyEight – oggi la differenza tra opinioni positive e negative sulle politiche di immigrazione dell’amministrazione repubblicana ammonta a -3,6 punti percentuali. Un risultato molto simile a quello della media dei sondaggi elaborata dall’ex direttore editoriale di FiveThirtyEight, George Elliott Morris: -4,2 punti. A un primo sguardo questi dati non sembrano particolarmente negativi, ma lo diventano se consideriamo – per l’appunto – che l’immigrazione era uno dei cavalli di battaglia di Trump e che fino a qualche mese fa le sue proposte politiche in questo ambito godevano di ampio sostegno. ICE nel mirino Un recente sondaggio di Marist Poll per la rete televisiva pubblica statunitense PBS News e quella radiofonica NPR, conferma che è proprio l’operato dell’ICE a destare gravi preoccupazioni alla maggioranza dell’elettorato americano. Il 54% degli statunitensi giudica infatti le azioni dell'agenzia federale per il controllo dell’immigrazione come "eccessive", mentre solo il 26% ritiene che siano appropriate e il 18% che non siano sufficienti. La maggioranza di quanti considerano fuori misura l’azione dell’ICE è ancora più alta tra gli elettori democratici e tra quelli indipendenti , mentre la metà dei repubblicani ritiene che sia adeguata e il 31% che sia troppo leggera. Come per molti altri sondaggi, anche da questo emerge dunque uno scenario politico estremamente polarizzato. La maggioranza degli americani, tuttavia rimane contraria agli arresti indiscriminati, ma nonostante ciò, la One Big Beautiful Bill – la legge di bilancio di Donald Trump appena passata alla Camera – destina all’ICE 170 miliardi di dollari aggiuntivi da spendere nei prossimi quattro anni per la repressione dell’immigrazione. Una cifra senza precedenti, che secondo Bloomberg News renderebbe il budget annuale dell’agenzia federale superiore all'intero bilancio della difesa di Israele. Un provvedimento di cui si è parlato poco, dato che l’informazione si è concentrata sui tagli alle tasse e all’assistenza sanitaria, ma che nonostante la contrarietà dell’opinione pubblica americana aumenterà ulteriormente la capacità di azione dell’ICE.

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