Morti evitabili, più di un milione all’anno in Europa

Morire a causa di patologie che potevano essere prevenute o curate prima e meglio di quanto è stato fatto. Una casistica che interessa ogni anno circa un milione di cittadini dell’Unione europea e che, con adeguate politiche di sanità pubblica, potrebbero essere migliorate. Morti in molti casi imputabili a scorretti stili di vita, con assunzione di tabacco e alcol, o a una mancanza di esami diagnostici resi disponibili dal Servizio sanitario nazionale o a cure rallentate dalle liste di attesa o non adeguate alla complessità della patologia. Le patologie fatali più diffuse I dati sono quelli pubblicati da Eurostat e dicono che nel 2022, 1 milione e 100mila persone sotto i 75 anni sono morte per cause evitabili. Di queste i due terzi sono causa di un difetto di prevenzione, e un terzo dal tipo di prestazione sanitaria ricevuta. La patologia più comune causa di morte per difetto di cure è stata la cardiopatia ischemica che ha colpito 17,9 abitanti ogni 100mila, seguita dal tumore del colon-retto con 13,2 decessi e dal tumore al seno nelle donne con 9,5 decessi ogni 100mila abitanti. Seguono le malattie che colpiscono il sistema di vascolarizzazione del cervello e la polmonite. Questi decessi sono attribuibili alla qualità delle prestazioni sanitarie e dalla loro tempestività. La scarsità di risorse umane e tecniche - che provoca lunghe liste di attesa e non ovunque prestazioni a carico dello stato - lamentata in tutti i Paesi pesa, sicuramente, su questa voce. Una buona parte del problema delle morti evitabili, però, è da attribuire anche allo stile di vita dei cittadini e alle politiche sanitarie e ambientali . È, infatti, il tumore al polmone la causa che era possibile evitare tramite la prevenzione. Gli oltre 136mila decessi che era possibile evitare rappresentano un’incidenza di 31,2 ogni 100mila abitanti e la seconda patologia prevenibile è la cardiopatia ischemica . E l’alcol è stato il diretto responsabile di più di 50mila morti evitabili nel 2024. La terza patologia mortale più prevenibile è, invece, il Covid-19 - che nel 2022 ancora ha mietuto molte vittime - e la mancata vaccinazione ne è il motivo. Lo stile di vita Malattie cardiovascolari e i tumori sono in gran parte prevenibili con uno stile di vita sano, che contempli l’attività fisica e una dieta che escluda alimenti ultra-processati, troppa carne e l'assunzione di bevande alcoliche. Queste ultime, inoltre, sono anche una delle principali cause di tumori, insieme al fumo. La responsabilità di questi decessi è quindi da dividere tra le scelte dei cittadini e l’attività di informazione e prevenzione istituzionale. Bene l'Italia Il tasso di mortalità dell’Unione europea nel 2022 era di 89,7 decessi ogni 100mila abitanti per i decessi derivanti da malattie e condizioni curabili e di 168,1 per quelli prevenibili. I dati medi dell’Unione europea nascondono, come sempre, variazioni significative tra i vari Paesi. La prima cosa che balza agli occhi al lettore italiano è la buona performance del nostro Paese. L’Italia ha un’incidenza minore e quindi migliore: 63 curabili e 113 prevenibili ogni 100mila abitanti. Solo gli svedesi sono in condizioni migliori delle nostre. I motivi sono probabilmente molteplici ma, con ogni probabilità, è il nostro Servizio sanitario nazionale - ancorché in difficoltà di personale e risorse e quindi con liste di attesa troppo lunghe - a fare la differenza rispetto ad altri Paesi. Lo è sicuramente per la qualità delle cure, anche se non è questo un motivo sufficiente per non chiederne il potenziamento e l’efficientamento. Gli strascichi del Patto di Varsavia Ma rileggendo i grafici con occhi meno partigiani, a stupire è la nettissima divisione geografica tra le incidenze migliori e quelle peggiori. Sopra la media Ue, infatti, ci sono tutti i Paesi che fino alla caduta del muro di Berlino erano dietro la cosiddetta cortina di ferro, quelli che aderirono al Patto di Varsavia. Unica eccezione la presenza della Croazia. Sotto media Ue, invece, tutti i Paesi dell’Europa occidentale. Le statistiche peggiori in assoluto sono quelle lettoni, dove nel 2022 sono stati 200 ogni 100mila abitanti i decessi evitabili con migliori cure e 342 quelli prevenibili. Le migliori, come anticipato, quelle svedesi, di poco più positive delle italiane: 59 decessi causati da malattie che si potevano curare e 110 evitabili con maggiore prevenzione.

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