Se si votasse oggi in Uk, il partito di Farage arriverebbe primo

Qualche giorno fa YouGov ha pubblicato il suo primo sondaggio MRP dalle ultime elezioni generali nel Regno Unito di un anno fa. Questo tipo di ricerca, basata su un campione di 11.500 elettori britannici, è più approfondita rispetto ai sondaggi tradizionali perché lega le intenzioni di voto alle caratteristiche degli elettori, e guarda ai risultati in ogni singolo collegio. Non si tratta di una previsione, ma di una stima su cosa accadrebbe al parlamento se si votasse oggi – anche se le prossime elezioni sono previste nel 2029. E allora, se i britannici si recassero oggi alle urne, il sondaggio MRP di YouGov mostra che nel Regno Unito si verificherebbe un vero e proprio terremoto politico. Il partito di estrema destra Reform UK, fondato da uno dei principali fautori di Brexit, Nigel Farage, emergerebbe come la forza dominante, conquistando ben 271 seggi – più di qualsiasi altro partito. Si tratterebbe di un risultato clamoroso, considerato che alle elezioni dell’anno scorso Reform UK riuscì a eleggere solo 5 parlamentari alla Camera dei Comuni. Il Partito Laburista del primo ministro Keir Starmer subirebbe invece un duro colpo, fermandosi a soli 178 seggi, un crollo significativo rispetto ai 411 ottenuti alle ultime elezioni . Anche i Conservatori uscirebbero fortemente ridimensionati: con appena 46 seggi – 75 in meno rispetto ai 121 ottenuti l’anno scorso – scivolerebbero addirittura al quarto posto, superati anche dai Liberal Democratici, che otterrebbero 81 seggi – 9 in più rispetto all’ultima tornata elettorale. In Scozia, lo Scottish National Party, di centrosinistra, tornerebbe a essere il partito più rappresentato con 38 seggi , mentre sia i Verdi che il Plaid Cymru – partito gallese di centrosinistra – rafforzerebbero la loro presenza parlamentare portandosi entrambi a sette seggi . Insomma, si tratta di uno scenario che nonostante sia ipotetico, dà un'idea chiara del potenziale cambiamento radicale nell’equilibrio politico del Paese e della situazione molto frammentata che emergerebbe se si votasse oggi. Se si realizzasse questo scenario, infatti, il Regno Unito si troverebbe di fronte a un parlamento senza maggioranza, rendendo necessaria la formazione di un governo di coalizione. Tuttavia, nessuna alleanza plausibile garantirebbe la possibilità di formare un governo: una coalizione tra Reform UK e i Conservatori, ad esempio, raggiungerebbe solo 317 seggi, restando sotto la soglia di 325 necessaria per raggiungere la maggioranza. L’ipotesi di una cosiddetta "coalizione arcobaleno", con più partiti minori che collaborano per evitare un governo guidato da Farage, appare difficile, ma è uno scenario che potrebbe diventare inevitabile in caso di stallo parlamentare. Secondo YouGov, l’ascesa straordinaria di Reform UK è dovuta a ottimi risultati in tutto il Paese, persino in Scozia, bastione del Labour e dello SNP, dove fino a poco tempo fa il partito aveva poca presa. Il dato più clamoroso è che, se questi numeri fossero confermati, i due partiti storici – Labour e Conservatori – arriverebbero insieme a soli 224 seggi: meno di quelli che il partito di Farage otterrebbe da solo. In termini di consenso popolare, Labour e Conservatori messi insieme oggi rappresenterebbero solo il 41% degli elettori , contro il 59% di appena un anno fa. Reform UK otterrebbe invece il 26%, che grazie al sistema elettorale maggioritario e alla distribuzione dei voti all’interno dei collegi gli garantirebbe di ottenere una larga maggioranza relativa.

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