Il 50% degli americani non ha più fiducia nella democrazia Usa

Le tendenze autoritarie dell’amministrazione Trump stanno mettendo a dura prova la tenuta democratica degli Stati Uniti. Gli arresti sommari eseguiti dagli agenti delle forze federali anti-immigrazione, le espulsioni indiscriminate senza un adeguato processo e il rifiuto di eseguire gli ordini dei tribunali sono solo alcune delle azioni che stanno minando lo Stato di diritto. Contro Trump fioccano anche accuse di corruzione per aver accettato in dono un aereo da 400 milioni di dollari da parte del Qatar e a causa di pratiche a dir poco controverse intorno al lancio della criptovaluta $TRUMP, strumento che ha già fruttato centinaia di milioni di dollari alla famiglia del presidente e che può essere facilmente utilizzato come strumento corruttivo da parte di potenze straniere. Per non parlare dei fattori strutturali, che ormai da decenni fanno discutere accademici e analisti sulla crisi di lunga data della democrazia statunitense. Tra le problematiche più gravi, il Collegio Elettorale e il Senato spesso conferiscono un potere sproporzionato agli Stati più piccoli o meno popolati, alcuni Stati restringono l’accesso al voto a discapito di determinati gruppi di elettori e praticano il gerrymandering , mentre le donazioni politiche senza limiti e le attività di lobbying da parte di super-ricchi e grandi aziende soffocano la voce dei cittadini comuni. Inoltre, la polarizzazione politica è a livelli record – sospinta da un panorama mediatico altrettanto polarizzato – mentre la nuova legge di bilancio proposta dai repubblicani rischia di aggravare le disuguaglianze economiche già enormi. Nelle scorse settimane si sono visti i primi segnali di reali proteste di massa contro le politiche autoritarie del governo Trump, con le manifestazioni anti-ICE a Los Angeles e quelle del “No Kings Day” che hanno mobilitato milioni di cittadini statunitensi in oltre duemila centri urbani. Ma la preoccupazione degli americani è messa in luce anche da un sondaggio di YouGov condotto tra il 16 e il 18 giugno, che mostra come la maggioranza di loro abbia grossi dubbi sulla tenuta democratica del sistema politico. Il 56% degli intervistati ritiene infatti che la democrazia americana non stia funzionando bene e che gli Stati Uniti siano nel bel mezzo di una crisi costituzionale. Solo il 50% concorda sul fatto che gli Stati Uniti oggi siano una democrazia, mentre il 22% si dichiara indeciso e ben il 28% è in disaccordo con questa affermazione. Un americano su quattro è addirittura convinto che il Paese sia governato da una dittatura e uno su cinque è indeciso a riguardo . Gli statunitensi sono scettici anche sul sistema di pesi e contrappesi che dovrebbe mantenere in equilibrio i poteri dello Stato, ritenuto solido da solo la metà degli intervistati: il 28% pensa non sia solido e il 23% è indeciso. Infine, due terzi degli americani ritiene che rispetto a dieci anni fa oggi ci siano più violenza e disinformazione in ambito politico. A destare preoccupazione sono gli estremismi di qualsiasi tipo, ma più di tutti quello del suprematismo bianco, indicato come motivo di preoccupazione dal 59% degli intervistati.

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