Premio Pulitzer 2025: il New York Times ne vince 4, 3 al New Yorker e 1 al Washington Post
MondoTrionfano le inchieste che raccontano le fragilità della società americana: dalla crisi degli oppiacei alle guerre dimenticate fino alla libertà d’espressione. ProPublica vince il servizio pubblico per un’inchiesta su donne incinte morte in Stati con leggi anti-aborto. Medaglie assegnate anche a opere di narrativa e teatro che rileggono l’identità statunitense
Alla Columbia University di New York sono stati annunciati i vincitori dei Premi Pulitzer 2025 per il giornalismo. Il grande protagonista è stato il New York Times, che ha ricevuto quattro premi per la copertura della crisi del fentanyl, per le inchieste sull’esercito statunitense e per il tentativo di omicidio dell’ex presidente Donald Trump durante la sua campagna per la rielezione. Il New Yorker ha ottenuto tre riconoscimenti.
Medaglia per il servizio pubblico a ProPublica
La medaglia per il servizio pubblico, la più importante tra quelle giornalistiche, è stata assegnata a ProPublica per il secondo anno consecutivo. Il premio è andato al reportage di Kavitha Surana, Lizzie Presser, Cassandra Jaramillo e Stacy Kranitz, che ha raccontato la morte di donne incinte a causa dei ritardi nelle cure mediche urgenti in Stati americani con leggi restrittive sull’aborto. Il Washington Post ha ricevuto il premio per la copertura delle breaking news grazie al suo resoconto sul tentato omicidio di Trump. Un altro riconoscimento è andato alla vignettista Ann Telnaes, premiata dopo aver lasciato il giornale: la redazione aveva rifiutato di pubblicare una sua vignetta satirica che ritraeva i leader tecnologici inginocchiati davanti a Trump, tra cui anche Jeff Bezos, proprietario del Post.
A Doug Mills il premio per la fotografia
Nel complesso, i Pulitzer hanno premiato il miglior giornalismo dell’anno in quindici categorie, oltre a otto sezioni artistiche. Il premio per il servizio pubblico comporta l’assegnazione di una medaglia d’oro, mentre tutti gli altri vincitori ricevono un premio in denaro di 15.000 dollari. Il New York Times ha vinto anche il premio per il reportage esplicativo, con Azam Ahmed, Christina Goldbaum e Matthieu Aikins per un’analisi sulla politica statunitense in Afghanistan. Doug Mills ha ricevuto il premio per la fotografia di breaking news, per le immagini del tentato omicidio di Trump. Il reportage internazionale è stato affidato a Declan Walsh e al team esteri del giornale, che hanno firmato un’indagine sul conflitto in Sudan. Il premio per il reportage locale è andato ad Alissa Zhu, Nick Thieme e Jessica Gallagher per la copertura della crisi da fentanyl a Baltimora, in collaborazione con il Baltimore Banner.
Pulitzer per la narrativa a Percival Everett per il romanzo James
Il New Yorker ha ottenuto tre premi: quello per i commenti, assegnato a Mosab Abu Toha per i suoi testi sulla situazione a Gaza; il premio per l’audio reporting, vinto dal podcast In the Dark, che ha raccontato l’uccisione di civili iracheni da parte dell’esercito statunitense; e quello per la fotografia di reportage, attribuito a Moises Saman per le immagini della prigione di Sednaya in Siria. Reuters ha vinto un Pulitzer per un’inchiesta sul traffico di oppiacei. Il Wall Street Journal è stato premiato per un’inchiesta su Elon Musk, sulla sua influenza nel movimento conservatore e sui suoi rapporti con Vladimir Putin. Il Pulitzer per la narrativa è andato a Percival Everett per il romanzo James, una rilettura radicale del classico Le avventure di Huckleberry Finn, narrata dal punto di vista del personaggio del titolo. Per la drammaturgia è stato premiato Purpose, opera di Branden Jacobs-Jenkins, che racconta la disgregazione interna di una famiglia nera benestante.