In un'intervista al Corriere della Sera, la senatrice a vita ha parlato del conflitto in Medioriente. "Vedo due popoli, quello israeliano e quello palestinese, in trappola, incapaci di liberarsi di una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda", ha rimarcato. Poi ha aggiunto: "Provo profonda repulsione verso il governo di Benjamin Netanyahu"
"Uno sconforto che rasenta la disperazione". Così la senatrice a vita Liliana Segre, in un'intervista al Corriere della Sera, ha definito il conflitto israelo-palestinese e quello di altri fronti nell'area, all'indomani dell'attacco missilistico degli Houthi all'aeroporto di Tel Aviv. "Vedo due popoli, quello israeliano e quello palestinese, in trappola, incapaci di liberarsi di una sorta di condanna a odiarsi e a combattersi a vicenda", aggiunge Segre. "Aggrava la situazione il fatto che entrambi siano guidati dalle componenti peggiori delle rispettive classi dirigenti, tanto che per lungo tempo hanno dato, molto cinicamente, l'impressione di avere bisogno l'uno dell'altra per restare in piedi", rimarca.
Segre: “Profonda repulsione verso il governo di Netanyahu”
Duro il giudizio su Hamas e sul governo israeliano da parte della senatrice, che ha definito "mostruoso” il “fanatismo teocratico e sanguinario di Hamas e delle altre fazioni terroristiche che hanno provocato la nuova guerra”. Ma, rimarca Segre, “senza con questo confondere un esecutivo democraticamente eletto con un gruppo terroristico, sento anche una profonda repulsione verso il governo di Benjamin Netanyahu e verso la destra estremista, iper-nazionalista e con componenti fascistoidi e razziste al potere oggi in Israele”. Per la senatrice a vita, “è chiaro che, dopo un trauma come quello del 7 ottobre, qualunque governo israeliano avrebbe reagito con durezza. Ma la guerra a Gaza ha avuto connotati di ferocia inaccettabili e non è stata condotta secondo i principi umanitari e di rispetto del diritto internazionale che dovrebbero guidare Israele".
Fassino: "Parole di Segre coraggiose per superare clima d'odio"
"Dalla senatrice Liliana Segre parole lucide e coraggiose", ha commentato Piero Fassino. "Hamas e Nethanyahu sono l'ostacolo a superare il clima di odio che sta devastando la vita dei loro popoli. Hamas vuole soltanto la distruzione di Israele, perseguendola nelle forme più feroci. E Nethanyahu ha trasformato il diritto all'autodifesa, inizialmente da tutti riconosciuto, in una indiscriminata devastazione di Gaza, violando ogni diritto internazionale, perseguendo l'annessione di Gaza e dalla Cisgiordania e impedendo qualsiasi soluzione statuale per i palestinesi", sottolinea Fassino. "Solo liberandosi degli opposti radicalismi di Hamas e Nethanyahu potrà essere perseguita una pace fondata sul principio 'Due popoli due Stati' che, per quanto oggi possa apparire lontana, è l'unica soluzione in grado di assicurare i diritti di entrambi i popoli e la loro sicurezza", rimarca. "Ed è responsabilità della comunità internazionale - conclude - agire perché si arresti la spirale bellica, si ottenga la liberazione di tutti gli ostaggi, si garantisca l'inoltro degli aiuti umanitari e si ricostruiscano le condizioni per una pace sicura e condivisa".
