Guerra del Vietnam, 50 anni fa la fine di uno dei conflitti più drammatici della storia

Mondo

Introduzione

Il 30 aprile del 1975, con la caduta di Saigon nelle mani delle forze del Nord, è terminata la guerra del Vietnam. Sono passati cinquant’anni dal termine di uno dei conflitti che più ha influenzato l’opinione pubblica nell’ambito della ‘Guerra Fredda’ in corso, e che causò un numero enorme di vittime sia militari che civili: secondo stime nel corso del conflitto, iniziato quasi vent’anni prima, sarebbero morti circa 3 milioni di nordvietnamiti, 250mila soldati del Sud e circa 58mila soldati statunitensi.

 

Il Vietnam dalla seconda metà del XIX secolo era parte dell’impero coloniale francese, ma contro l’occupazione di Parigi si creò nel tempo un ramificato movimento di resistenza. Un punto di svolta nella lotta anticoloniale fu raggiunto nel 1931 con la fondazione del Partito comunista indocinese guidato da Ho Chi-minh: sarà lo stesso Ho Chi-minh a guidare le sue forze militari nella lotta per l’indipendenza prima e contro il Sud e gli Stati Uniti poi.

Quello che devi sapere

La Seconda guerra mondiale

  • A cambiare radicalmente lo scenario nell’allora Indocina francese è lo scoppio della Seconda guerra mondiale: la Francia infatti viene occupata dalle armate naziste e il Giappone invade l’area. Con la sconfitta di Tokyo al termine del conflitto, nell’agosto del 1945 viene proclamata dalle forze ribelli l'indipendenza della Repubblica Democratica del Vietnam. Parigi però, tornata libera, rifiuta di riconoscere la nascita del nuovo Stato e invade la parte Sud del Vietnam: scoppia così la guerra d’Indocina

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La guerra d’Indocina

  • Il conflitto dura dal 1946 al 1954 e vede opporsi le forze comuniste stanziate a Nord e le forze francesi (con il supporto britannico e statunitense). Nel ’49 viene proclamata la nascita di uno Stato del Sud, con capitale Saigon, che può godere anche del riconoscimento di Washington. Il conflitto termina nel 1954 con la conferenza di Ginevra, che divide temporaneamente il Paese in due Stati distinti con una linea di confine lungo il 17° parallelo, che si sarebbero dovuti riunificare tramite libere elezioni due anni più tardi

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La mancata riunificazione e la guerra

  • Le elezioni, tuttavia, non si tennero mai: mentre a Nord si formava e rinforzava uno Stato comunista guidato dalle forze di Ho Chi-minh, a Sud cresceva il supporto degli Stati Uniti alle forze di Saigon. A guidare il Vietnam del Sud, fino al 1963, è Ngo Dinh Diem: è durante la prima fase della sua presidenza che prende maggiore forza il movimento filo-comunista dei Vietcong, che rappresenterà una costante minaccia sia all’esistenza del regime di Saigon sia alle truppe americane di stanza nel Paese. Il 1° novembre 1955 è tradizionalmente considerato l’inizio della guerra del Vietnam

L’escalation del conflitto

  • La crescente forza dei Vietcong e la debolezza del regime del Sud portano gli Stati Uniti a sostenere in modo sempre più massiccio Saigon. Nella paura di un’eventuale espansione delle forze comuniste nel sud-est asiatico, da Washington nel tempo continuano ad arrivare sempre più soldati: se nel 1961 erano presenti meno di mille soldati americani con funzioni di addestramento dell’esercito del Sud, solamente due anni dopo le truppe a stelle strisce diventano oltre 15mila. Tuttavia le attività di guerriglia dei Vietcong, sostenuti dalle forze comuniste del Nord, crescono in intensità ed efficacia portando gli Stati Uniti a incrementare il loro coinvolgimento nel conflitto

L’escalation del conflitto
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La guerra in Vietnam

  • Durante la presidente di L.B. Johnson, succeduto a Kennedy, l’esercito statunitense sfrutta l’”incidente del Tonchino” - un attacco nordvietnamita a una nave da guerra americana - ed entra quindi in scena in prima persona: all’incremento di truppe nel Paese (arriveranno a essere centinaia di migliaia) si accompagnano operazioni militari volte a debellare la presenza dei ribelli nel Sud e a fiaccare il sostegno del Nord tramite massicce campagne di bombardamenti anche contro obiettivi civili. Tuttavia le forze americane e sudvietnamite non riescono a ottenere nessun rilevante successo strategico, né a indebolire le forze comuniste. Nacque però un forte movimento domestico pacifista e di protesta contro la guerra, anche a causa dell’elevato numero di vittime e della brutalità del conflitto

La guerra in Vietnam

L’offensiva del Tet

  • A decidere le sorti della guerra in Vietnam, sempre più impopolare in Occidente e con un tributo di vittime sempre crescente, è la “offensiva del Tet” scatenata a fine gennaio 1968 dalle forze del Nord e dai Vietcong: cogliendo impreparate le truppe americane e quelle del Sud, i filo-comunisti arrivano a occupare gran parte della zona meridionale del Paese. Le posizioni perdute vengono poi riconquistate dall’esercito statunitense al prezzo di violenti scontri, ma la battaglia segna in modo decisivo l’esito del conflitto in favore del Nord

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Le sorti della guerra

  • Da quel momento infatti a Washington iniziano le attività volte al disimpegno dalla guerra. Ed è durante l’amministrazione di Richard Nixon che prendono il via le trattative per arrivare alla pace, anche se le campagne di bombardamento continuano durante l’intero processo: sono del 1972 infatti alcune foto simbolo della guerra in Vietnam, che immortalano bambini feriti e terrorizzata dopo che delle bombe sono state sganciate sul tempio dove si erano rifugiati. Il 17 gennaio 1973 vengono infine siglati gli accordi di Parigi che certificano il disimpegno statunitense dal conflitto, e di fatto la sconfitta subìta da Washington per mano dei Vietcong e dell’esercito del Nord

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