Una pausa lunga una settimana: cosa significa davvero la Golden Week per i giapponesi

Dal 29 aprile al 6 maggio, in Giappone ha inizio la “Settimana d’oro” . È un momento in cui il Paese si ferma per quattro festività nazionali che si susseguono tra la fine di aprile e i primi giorni di maggio. Ma cosa rappresenta davvero questo periodo per i giapponesi? Lo abbiamo chiesto a Eriko Kawasaki, insegnante di giapponese e content creator Le festività che compongono la Golden Week Il termine “Golden Week” risale al 1951, quando il film Jiyū Gakkō registrò un record di incassi proprio in questa settimana di pausa lavorativa. Fu così che il direttore generale della Daiei Film Co., Ltd. coniò l’espressione "Golden Week", ispirandosi al linguaggio radiofonico dell’epoca “golden time”, che indicava le fasce orarie di massimo ascolto. Ad inaugurare questa settimana è lo Shōwa no Hi 昭和の日 il 29 aprile, che celebra il compleanno dell’imperatore Hirohito, che regnò durante il periodo Shōwa . Segue il Kenpō Kinenbi 憲法記念日, , il 3 maggio, che commemora la promulgazione della Costituzione giapponese del 1947. Il 4 maggio è invece il Midori no Hi 緑の日, letteralmente il Giorno del Verde, una festività dedicata alla natura e ispirata dal forte legame che l’imperatore Hirohito aveva con l’ambiente. Infine, il 5 maggio si celebra il Kodomo no Hi こどもの日, . “In questo giorno - spiega Eriko Kawasaki - è tradizione esporre i koinobori, bandiere a forma di carpa Koi, simbolo di buon auspicio”. La carpa, secondo la simbologia giapponese, è un animale che risale le correnti e quindi rappresenta la capacità di superare le difficoltà: si augura così buona prosperità e salute ai più piccoli. “Durante questa festività - aggiunge Kawasaki - le famiglie con figli maschi espongono all’interno delle proprie case anche un kabuto, il tradizionale elmo dei samurai, come simbolo di protezione e coraggio”. Come trascorrono questa settimana i giapponesi Grazie alla loro vicinanza nel calendario, queste festività permettono a molti giapponesi di concedersi una pausa lavorativa più lunga. “In Giappone, quando una festività cade di domenica, il giorno feriale successivo diventa automaticamente festivo”, racconta Kawasaki. “Quindi quest’anno, poiché la Festa del Verde cade di domenica, anche martedì 6 maggio sarà considerato giorno di vacanza.” Non essendo legata a tradizioni religiose, la Golden Week rappresenta soprattutto un momento per staccare dal lavoro e dallo studio.“In Giappone, prendersi una settimana intera di ferie è molto raro — ci spiega l’insegnante di giapponese e content creator — quindi, molti approfittano di questi giorni per fare ciò che normalmente non possono fare per via del lavoro: viaggiare, fare shopping, rilassarsi o dedicarsi a hobby”. È il momento ideale per visitare il Giappone? Nonostante l’entusiasmo della Golden Week, questo periodo potrebbe non essere il momento ideale per visitare il Paese, soprattutto per chi cerca di evitare folle e costi elevati. Durante questa settimana, alcuni giapponesi approfittano della pausa lavorativa per viaggiare, con conseguente rincaro dei trasporti e degli alloggi.“Molti giapponesi preferiscono non spostarsi all’interno del Paese durante questo periodo - continua Kawasaki - perché i luoghi turistici sono molto affollati e i prezzi degli hotel salgono alle stelle. Per evitare le folle, molti scelgono di viaggiare all’estero, visti i molti giorni di ferie a disposizione”. Quando visitare il Paese: i periodi migliori “Il momento migliore per visitare il Paese è sicuramente fine marzo/inizio aprile”, consiglia Kawasaki, “per contemplare la fioritura dei ciliegi. Tuttavia, per riuscire a vedere con certezza la fioritura, è importante seguire le previsioni e prenotare circa due settimane prima del viaggio, anche se questo comporta spesso costi più elevati”. “Un altro bellissimo periodo per visitare il Paese è in estate, per assistere al Gion Matsuri 祇園祭”, consiglia Kawasaki. Si tratta di uno dei festival più importanti e antichi del Paese e si svolge ogni anno nel mese di luglio a Kyoto. È una festa religiosa dalle origini antiche, durante la quale si rivolgono preghiere al dio Takehaya Susanoo-no-Mikoto, venerato presso il santuario Yasaka, affinché difenda la città da epidemie e disastri naturali

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