Lo ha riferito il quotidiano Al-Araby al-Jadeed citando "fonti informate" in Egitto, secondo cui il piano include un ritiro graduale dei soldati israeliani dall'enclave palestinese ed è stato inviato ad entrambe le parti. Un esponente di Hamas ha dichiarato che la fazione ha ricevuto e accettato il piano, mentre Israele ha negato di averlo ricevuto. Sospetto attacco terroristico nella valle di Jezreel e vicino a Yokneam, nel nord di Israele, dove un aggressore ha aperto il fuoco contro civili ed è stato colpito
Hamas: "Risposta positiva a proposta del Cairo per la ripresa della tregua"
Un funzionario di Hamas presso l'ufficio del Cairo ha confermato all'agenzia Efe che il suo movimento ha accettato la proposta, "in attesa dell'approvazione di Israele". In questo ultimo tentativo di ripristinare l'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Gaza, l'Egitto ha avanzato la proposta in base alla quale Hamas "rilascerà vivi cinque prigionieri, tra cui il soldato semplice Edan Alexander", soldato israeliano-americano e ultimo ostaggio americano dei 59 ancora detenuti a Gaza, più della metà dei quali si ritiene siano morti. In cambio la consegna degli aiuti umanitari interrotta da Israele piu' di tre settimane fa, verrebbe ripristinata, così come un "cessate il fuoco della durata di alcune settimane, il rilascio di centinaia di prigionieri palestinesi e la fine dei massacri israeliani", ha detto la fonte, senza specificare la durata della tregua. Secondo una fonte della sicurezza egiziana, il piano del Cairo prevede che Israele inizi ad attuare la seconda fase dell'accordo di cessate il fuoco già dopo la prima settimana. Gli Stati Uniti e Hamas, afferma, hanno accettato la proposta, ma Israele non ha ancora risposto.
Yemen, attacco Usa a Sanaa causa morti e feriti. VIDEO

Iran: "Aperti al dialogo indiretto con gli Usa sul nucleare"
Il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi ha annunciato che il suo Paese è aperto a negoziati "indiretti" con gli Stati Uniti, a seguito di un ultimatum emesso dal presidente Donald Trump per un nuovo accordo sul nucleare. "La strada è aperta ai negoziati indiretti", ha detto Araghchi, pur rifiutando i negoziati diretti con Washington "fino a quando l'approccio dell'altra parte nei confronti della Repubblica islamica non sarà cambiato". Nel 2018, durante il suo primo mandato (2017-2021), Trump ha ritirato unilateralmente gli Stati Uniti da un accordo internazionale sull'energia nucleare iraniana e ha ripristinato le sanzioni contro l'Iran. L'intesa conclusa nel 2015 prevedeva la revoca di alcune sanzioni in cambio della supervisione delle attività nucleari iraniane. I Paesi occidentali, guidati dagli Stati Uniti, sospettano da decenni che Teheran voglia acquisire armi nucleari, ma Teheran respinge queste accuse e afferma che le sue attività nucleari esistono solo per scopi civili, in particolare per l'energia. Il 7 marzo, Trump ha reso noto di aver scritto all'Iran per proporre negoziati volti, secondo lui, a impedire lo sviluppo di armi nucleari da parte di Teheran, brandendo la minaccia di un intervento militare.

©Ansa
Tre operatori di Emergency erano nel Nasser Hospital durante il raid di Israele
Durante l’attacco avvenuto ieri sera all’interno del Nasser Hospital, tre membri dello staff di Emergency stavano lavorando nel reparto di Terapia intensiva. Sono incolumi, ma scossi e sono appena rientrati nella guest house di Emergency nella Striscia. Lo ha reso noto la stessa organizzazione in un comunicato aggiungendo che i tre, due anestesisti e un chirurgo, prestavano servizio da due settimane nel reparto di chirurgia del Nasser Hospital (Khan Younis).
"Stavamo preparando due pazienti per la sala operatoria, entrambi gravi feriti da esplosioni avvenute nella giornata di ieri – racconta Filippo Pelagatti, anestesista di Emergency a Gaza – quando abbiamo sentito un’esplosione e tremare i muri. Ci hanno fatto scendere al piano terra in una stanza sicura insieme allo staff dell’ospedale. Appena è stato possibile, siamo tornati dai nostri pazienti: senza quell’intervento chirurgico sarebbero morti".
Siria, raid dell'Idf contro sito militare a Daraa nel sud
Caccia israeliani hanno colpito un sito militare appartenente al deposto regime di Bashar al-Assad a est della città di Al-Sanamayn, nella zona rurale della regione di Daraa nella Siria meridionale. Lo riportano i media siriani.
Gantz-Eisenkot: "La sicurezza di Israele è in pericolo"
Il leader del partito di Unità Nazionale, Benny Gantz, ha dichiarato che "la sicurezza di Israele è in pericolo a causa della frattura interna" e ha paragonato la situazione attuale a "un 6 ottobre sotto steroidi". Lo ha affermato durante la riunione del suo partito alla Knesset. Gantz ha criticato il licenziamento del capo dello Shin Bet e della procuratrice generale, la ripresa del progetto di riforma giudiziaria e l'approvazione di leggi e fondi che incoraggiano l'elusione del servizio militare: "Così si divide il popolo e si fa un regalo ai nostri nemici". Il deputato Gadi Eisenkot ha aggiunto: "Mentre la maggioranza dei cittadini sostiene il ritorno immediato degli ostaggi, insieme a una lotta determinata contro il terrorismo e la sconfitta di Hamas, il governo è concentrato sulla guerra contro le istituzioni e il sistema giudiziario".
Al Jazeera: "Due giornalisti uccisi in raid di Israele su Gaza"
Due giornalisti palestinesi sono rimasti uccisi in due distinti raid israeliani sulla Striscia di Gaza: lo rende noto Al Jazeera, che indica che uno dei due era un suo collaboratore. Il primo a cadere è stato Mohammad Mansour, corrispondente di Palestine Today (Palestine Al-Youm), un canale news affiliato alla Jihad Islamica, in un attacco che aveva preso di mira una casa a Khan Younis, nel sud di Gaza. Il secondo è stato il giornalista palestinese Hossam Shabat, collaboratore del canale news mediorientale Al Jazeera Mubasher, morto in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira la sua auto a Beit Lahiya, nel nord della Striscia. Diversi persone sono rimaste ferite nel raid. Dall'inizio della guerra, scrive Al Jazeera, almeno 208 giornalisti sono stati uccisi negli attacchi israeliani all'enclave palestinese.
Gaza, ucciso reporter do al Jazeera. Idf: "Era cecchino di Hamas"
Un reporter di Al Jazeera, Hossam Shabat, accusato dall'Idf di essere un cecchino del Battaglione Beit Hanoun di Hamas, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano sul nord di Gaza mentre era a bordo della sua auto. Poco prima i media palestinesi avevano dato notizia dell'uccisione di Mohamad Mansor, reporter del canale Falstin Al-Yom della Jihad islamica, in un altro raid.
Media, Egitto ha presentato nuovo piano per cessate il fuoco
L'Egitto ha presentato una nuova proposta per un cessate il fuoco tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza. Lo ha riferito il quotidiano Al-Araby al-Jadeed - pubblicato a Londra e ritenuto vicino alle autorità qatarine - citando "fonti informate" in Egitto, secondo le quali il piano include un ritiro graduale dei soldati israeliani dall'enclave palestinese ed è stato inviato ad entrambe le parti. Un esponente di Hamas ha dichiarato che la fazione ha ricevuto il piano, mentre da Israele non è arrivata ancora una conferma. Secondo il giornale stampato a Londra, la proposta egiziana prevede un immediato cessate il fuoco nella Striscia di Gaza seguito da negoziati che stabiliscano un calendario per il rilascio degli ostaggi ancora bloccati nell'enclave. In cambio, le truppe israeliane dovrebbero ritirarsi gradualmente dalla zona costiera. Il piano stabilisce anche che Hamas fornisca informazioni dettagliate e fotografie degli ostaggi sia vivi che morti.
Ambasciata Israele al Papa: 'operazione Idf in piena conformità con diritto internazionale'
L’ambasciata di Israele presso la Santa Sede ha pubblicato una nota dopo le parole del Papa nell'Angelus scritto di ieri: "L’operazione israeliana è condotta in piena conformità con il diritto internazionale e mira a ridurre al minimo i danni ai civili. Mentre Hamas colpisce deliberatamente i civili, Israele adotta misure straordinarie per ridurre al minimo i danni ai civili".
"Hamas ha ripetutamente violato il cessate il fuoco e lo ha utilizzato per ricostruire attivamente il suo arsenale militare, rifornendosi di armi e ripristinando i siti di lancio dei razzi, come dimostrato dai recenti attacchi contro Israele - scrive la nota che sottolinea: "59 ostaggi sono ancora trattenuti a Gaza in condizioni disumane, subendo abusi fisici e psicologici, come riferito dagli ostaggi rilasciati, in palese violazione del diritto internazionale. Lo Stato di Israele ritiene che sia suo dovere morale ed etico riportarli a casa". Il Pontefice nell'Angelus diffuso ieri in forma solo scritta aveva lanciato un appello: "Chiedo che tacciano subito le armi; e si abbia il coraggio di riprendere il dialogo, perché siano liberati tutti gli ostaggi e si arrivi a un cessate il fuoco definitivo. Nella Striscia la situazione umanitaria è di nuovo gravissima ed esige l’impegno urgente delle parti belligeranti e della comunità internazionale".
Idf, 18 arresti in operazioni antiterrorismo in Cisgiordania
Le forze di sicurezza israeliane hanno arrestato la scorsa notte 18 ricercati in diverse località della Cisgiordania. Lo ha dichiarato il portavoce dell'Idf. Tra i fermati ci sono membri di una cellula terroristica attiva a Jenin. Durante le operazioni, condotte da Idf, Shin Bet e polizia, sono stati sequestrati ordigni esplosivi, munizioni e armi nei villaggi dell'area di Masafer Yatta, a sud di Hebron.
Israele: 'Barhoum figura chiave ufficio politico Hamas e responsabile finanze'
"Barhoum era una figura chiave nell'ufficio politico di Hamas ed era attivamente coinvolto nel processo decisionale militare che aveva un impatto diretto sulle operazioni di Hamas". Così, in una dichiarazione congiunta, l'Idf e lo Shin Bet confermano - dopo l'annuncio del ministro della Difesa Israel Katz e di Hamas - l'uccisione dell'alto funzionario del gruppo islamista, colpito in un attacco all'ospedale Nasser di Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale, la scorsa notte. Secondo l'esercito e lo Shin Bet, Barhoum era il responsabile delle finanze del gruppo terroristico e il successore di Issam Da'alis, il primo ministro de facto di Gaza, ucciso la scorsa settimana.
Israele smentisce di aver ricevuto nuova proposta di accordo
Israele non ha ricevuto alcuna nuova proposta per un accordo sugli ostaggi che sarebbe stata messa a punto dall'Egitto. Lo riferisce un funzionario israeliano al Times of Israel spiegando che Israele cerca ancora di far approvare da Hamas il cosiddetto 'piano Witkoff'. "Se Hamas non accetta, Israele lancerà un'offensiva di terra su larga scala" nella Striscia di Gaza.
Hamas, 730 morti dalla ripresa degli attacchi israeliani
Il ministero della Salute del governo di Hamas nella Striscia di Gaza ha annunciato che il numero dei morti dalla ripresa degli attacchi israeliani a Gaza il 18 marzo, dopo una tregua di due mesi, ha raggiunto quota 730, con un incremento di 57 uccisi nelle ultime 24 ore. Secondo la dichiarazione del ministero, la guerra a Gaza ha causato un totale di 50.082 morti e 113.408 feriti dal 7 ottobre 2023.
Fonti palestinesi: tank Idf stanno avanzando verso Rafah
Secondo fonti palestinesi citate dai media israeliani, veicoli corazzati dell'Idf hanno iniziato ad avanzare verso la zona di Mawasi, a nord-ovest di Rafah, nel sud di Gaza dove in precedenza era stata individuata la 'zona umanitaria'. Finora l'esercito israeliano non ha confermato l'avanzata, dopo aver annunciato ieri che le operazioni erano in corso nel quartiere di Tel a-Sultan a Rafah. Tuttavia in precedenza l'Idf ha pubblicato foto di colonne di carri armati e veicoli corazzati per il trasporto delle truppe nel sud.
Israele al Papa: "Dovere morale riportare ostaggi a casa"
"L'operazione israeliana è condotta in piena conformità con il diritto internazionale e mira a ridurre al minimo i danni ai civili. Mentre Hamas colpisce deliberatamente i civili, Israele adotta misure straordinarie per ridurre al minimo i danni ai civili". Lo dice una nota dell'ambasciata di Israele presso la Santa Sede diffusa "in riferimento all'Angelus" del Papa. "Hamas ha ripetutamente violato il cessate il fuoco" - sottolinea - "e lo ha utilizzato per ricostruire il suo arsenale militare. 59 ostaggi sono ancora trattenuti a Gaza in condizioni disumane" e "lo Stato di Israele ritiene che sia suo dovere morale riportarli a casa".
Sa'ar: "Ancora nessuna decisione su governo militare a Gaza"
"Israele non ha ancora deciso se imporre o meno un governo militare a Gaza", ha affermato il ministro degli Esteri Gideon Sa'ar in conferenza stampa con l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas a Gerusalemme. Il ministro ha insistito sul fatto che Israele sta rispettando il diritto internazionale a Gaza, facendo riferimento all'articolo 70 del Protocollo di Ginevra del 1949. Sa'ar ha ribadito che i 25.000 camion che Israele ha fatto entrare durante la tregua sono adeguati per le esigenze dei gazawi. "Nessun Paese è obbligato a facilitare una guerra contro se stesso", ha affermato, "Israele non deve essere tenuto a uno standard diverso".
Kallas a Gerusalemme: "Israele non attacchi in Siria"
Rispondendo a una domanda sugli attacchi israeliani in Siria, l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas, in conferenza stampa a Gerusalemme con l'omologo Gideon Sa'ar, ha affermato che "queste cose sono inutili perché la Siria in questo momento non sta attaccando Israele, e questo alimenta una maggiore radicalizzazione, anch'essa contro Israele, che non vogliamo vedere".
Kallas a Gerusalemme: "Riprendere i negoziati l'unica via"
"Riprendere i negoziati è l'unico modo fattibile per porre fine alle sofferenze da tutte le parti. La violenza alimenta altra violenza, i nuovi combattimenti stanno causando un'incertezza insopportabile per gli ostaggi e le loro famiglie, e orrore e morte per il popolo palestinese". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas in conferenza stampa a Gerusalemme con il ministro degli Esteri Gideo Sa'ar.
Sa'ar: "Naturale che Israele si aspetti il sostegno dell'Ue"
E' "naturale" che Israele si aspetti il ;;sostegno dell'Unione Europea nel conflitto in corso contro il terrorismo islamico, "stiamo combattendo la guerra del mondo libero. Iran, Houthi, Hamas e Hezbollah ci attaccano perché siamo vicini. Ma non fatevi illusioni, la guerra è contro la civiltà occidentale. Contro i suoi valori e i suoi stili di vita". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar in una conferenza stampa con l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas a Gerusalemme.