
Israele ha lanciatonnuovi raid aerei sulla Striscia di Gaza, accusando Hamas di non voler rilasciare gli ostaggi e respingere le proposte dei mediatori. "D'ora in poi, Israele agirà contro Hamas con una forza militare sempre maggiore", ha avvertito Netanyahu. I morti sono già oltre 400. "Hamas ha scelto la guerra”, ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale degli Usa Brian Hughes
Medio Oriente, il Cremlino: "Preoccupati dall'escalation"
"Un'altra escalation" in una "spirale di crescenti tensioni": per questo il Cremlino esprime "preoccupazione" dopo i nuovi raid aerei israeliani sulla Striscia di Gaza. E il portavoce Dmitry Peskov, riportano i media russi, ha parlato anche di "preoccupazione" per le notizie di vittime tra i civili.
Israele torna a bombardare Gaza, crolla la tregua con Hamas. VIDEO

Parroco Gaza su Raid Israele: "Nessuno sa dire cosa accadrà adesso"
"Stanotte è stata dura. Poco dopo le due di questa mattina siamo stati svegliati dal frastuono delle bombe e subito abbiamo udito le grida delle persone in strada. Sembra di stare in un girone dantesco. Le notizie che arrivano da diverse zone di Gaza sono drammatiche e parlano di oltre 300 morti e più di 1.000 feriti". A parlare al Sir è il parroco della Sacra Famiglia, l'unica parrocchia cattolica della Striscia di Gaza, padre Gabriel Romanelli, che così commenta i raid aerei notturni lanciati da Israele a Gaza, decretando di fatto la fine della tregua che durava da quasi due mesi. "Qui nella parrocchia la situazione è sostanzialmente tranquilla - aggiunge il religioso - anche se si sente ancora il rumore dei droni e dei colpi. Stiamo in ansia. Abbiamo sospeso tutte le attività esterne per motivi di sicurezza e attivato delle squadre di emergenza per cercare di aiutare le persone che si trovano adesso nel bisogno. Continuiamo a pregare Dio che risparmi altre sofferenze alla gente di Gaza. Che il Signore ci aiuti tutti ad uscire da questo incubo che è la guerra. Nessuno sa dire cosa accadrà adesso".
Fratoianni: "Rottura tregua ennesimo crimine guerra di Netanyahu"
" E alla fine il governo Netanyahu ha rotto la tregua. Le cose non accadono mai per caso, la scelta di Israele di bombardare di nuovo in modo massiccio un territorio devastato e raso al suolo come Gaza, dove con la tregua milioni di civili avevano per un attimo respirato, è l'ennesimo crimine di guerra di Israele". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs a Radio Rai Uno nel corso di Radio Anch'io. "E dico all'Europa, che in questi giorni è tutta ripiegata su stessa, - prosegue il leader di SI - che forse deve ricominciare da qui, perché quando Israele bombarda i palestinesi bombarda anche il diritto internazionale. Quelle sanzioni - aggiunge Fratoianni - che sono state comminate al regime di Putin in questi anni devono essere subito applicate al criminale Netanyahu e il trattato di associazione Israele-Ue immediatamente sospeso. È davvero insopportabile la complicità con chi si macchia di tali atrocità".
Israele: "Aperti i rifugi nei comuni del centro del Paese"
Le amministrazioni delle città del centro di Israele hanno annunciato che i rifugi nelle loro zone sono aperti e hanno sottolineato allo stesso tempo che "la routine continua". A Tel Aviv i rifugi si aprono automaticamente da remoto, mentre in altre città restano aperti per la maggior parte dell'anno. L'Idf ha chiarito che al momento non ci sono cambiamenti alle linee guida per la sicurezza nel centro di Israele.
Madrid: "Condanniamo i bombardamenti sui civili a Gaza"
"Dobbiamo deplorare e respingere questa nuova ondata di violenza e questi nuovi bombardamenti" sulla Striscia di Gaza "che per lo più colpiscono in maniera indiscriminata la popolazione civile. Così come abbiamo condannato il fatto che si impedisse l'entrata di aiuti umanitari e si interrompesse l'elettricità, cose che sono contrarie al diritto internazionale". Con queste parole il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, ha espresso una ferma condanna del raid a Gaza dell'esercito israeliano, che ha interrotto la tregua e provocato oltre 300 vittime. In un'intervista radiofonica a Onda Cero, Albares ha evidenziato che "in ogni caso, questa non è la via per la pace per palestinesi e israeliani, né per garantire la sicurezza di nessun popolo in Medio Oriente". "La strada è rendere permanente il cessate il fuoco, dare accesso agli aiuti umanitari e che ci sia finalmente uno Stato palestinese per convivere in pace con Israele", ha aggiunto.
Famiglie ostaggi a Netanyahu: "Fermi uccisione nostri cari"
Il Families Forum, la più grande associazione di familiari di ostaggi in Israele, ha chiesto al primo ministro Benjamin Netanyahu di "smettere di uccidere" i loro cari, dopo i raid lanciati nella notte dall'Idf su Gaza. "Le famiglie degli ostaggi chiedono un incontro questa mattina con il primo ministro, il ministro della Difesa e il capo della squadra negoziale, durante il quale verranno chieste garanzie su come gli ostaggi saranno protetti dalla pressione militare e come ci si aspetta che vengano riportati indietro", afferma l'associazione in un comunicato stampa, prima di concludere: "Smettete di ucciderli (...) adesso!".
Gaza, Idf: "Nella notte lanciata la campagna Forza e Spada"
L'esercito israeliano (Idf) ha reso noto che la campagna di bombardamenti lanciata a sorpresa nella notte contro Hamas nella Striscia di Gaza è stata denominata 'Forza e Spada': lo riporta il Times of Israel.
Hamas: "Contatti con mediatori per stop aggressione Israele"
Un funzionario di Hamas ha affermato che il movimento "sta lavorando con i mediatori per frenare l'aggressione di Israele". "Hamas ha aderito all'accordo di cessate il fuoco e lo ha implementato con precisione, ma l'occupazione israeliana ha rinnegato il suo impegno e lo ha annullato riprendendo l'aggressione e la guerra", ha detto un funzionario del movimento all'agenzia di stampa Afp. "Hamas e le fazioni della resistenza sono in sessione costante per valutare la situazione e stanno lavorando con i mediatori per frenare l'aggressione". Finora, Hamas non ha risposto agli attacchi israeliani.
Crosetto: "Molto preoccupati dalla ripresa scontro a Gaza"
"Siamo molto preoccupati". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervistato da RTL 102.5 sulla ripresa del conflitto a Gaza. "Era evidente che c'era un innalzamento dei toni da parte di Israele - ha sottolineato -. È la conseguenza di un atteggiamento di Hamas sul rientro degli ostaggi. Si interrompe così non solo la tregua ma anche il percorso per riportare tutti gli ostaggi a casa. Speriamo di riuscire a ripristinare una tregua ma non sono ottimista, noi lavoreremo per farlo". "È stato un attacco abbastanza pesante, indicatore di un'evoluzione non positiva nella zona", ha aggiunto il ministro sottolineando l'"atteggiamento di Hamas volto a ribadire che avrebbe proseguito la sua lotta". "Anche in Israele c'è sempre stata una fortissima opposizione a questa tregua - ha concluso -. C'è sempre stato chi avrebbe voluto proseguire fino alla fine, fino al totale annientamento di Hamas. Hanno prevalso le ali contrarie alla tregua".
Iran: "Necessari i colloqui con Russia e Cina su interessi comuni"
"L'Iran attribuisce grande importanza alla continuazione delle consultazioni trilaterali tra Iran, Russia e Cina sugli sviluppi internazionali, per garantire gli interessi comuni e salvaguardare lo stato di diritto a livello internazionale": lo ha detto il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, durante un incontro con il vice ministro degli Esteri russo, Alexander Grushko. Araghchi, riporta l'Irna, ha salutato con favore l'incontro di venerdì scorso tra i vice ministri degli Esteri dei tre Paesi a Pechino, nel corso del quale è stata sottolineata la necessità di revocare le sanzioni contro l'Iran ed è stato chiesto di adottare misure diplomatiche per rilanciare l'accordo sul nucleare del 2015. Araghchi ha anche tenuto lunedì una conversazione telefonica con il suo omologo giapponese, Takeshi Iwaya, durante la quale quest'ultimo ha sottolineato che è essenziale per l'Iran adottare azioni costruttive affinché il dialogo porti a una risoluzione pacifica della questione nucleare.
Cina: "Misure per prevenire un disastro umanitario a Gaza"
Pechino sollecita misure per prevenire un "disastro umanitario" a Gaza, dopo che Israele ha scatenato uno degli attacchi più intensi sul territorio da quando è stato siglato il cessate il fuoco. "La Cina è molto preoccupata per l'attuale situazione tra Israele e Palestina", ha affermato la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, invitando le parti a "evitare qualsiasi azione che possa portare a un'escalation della situazione e a prevenire un disastro umanitario su larga scala".
Gaza: l'Idf ordina evacuazione zone confinanti con Israele
L'esercito israeliano (Idf) ha ordinato l'evacuazione dei residenti della Striscia di Gaza che si trovano nelle zone confinanti con Israele.
Houthi: "Con raid Israele a Gaza escalation del confronto"
I ribelli Houthi dello Yemen hanno condannato oggi la ripresa dei raid israeliani nella Striscia di Gaza, annunciando un'escalation dei loro attacchi nel Mar Rosso a sostegno dei palestinesi. "Condanniamo la ripresa dell'aggressione del nemico sionista contro la Striscia di Gaza", ha affermato il Consiglio politico supremo degli Houthi in un comunicato stampa. "Il popolo palestinese non sarà lasciato solo in questa battaglia e lo Yemen continuerà il suo sostegno e la sua assistenza (ai palestinesi, ndr), e intensificherà le fasi di confronto".
Iran: "Drone-spia Usa vicino al nostro spazio aereo"
Un drone-spia statunitense di grandi dimensioni che si trovava vicino allo spazio aereo iraniano si è allontanato dal Paese dopo essere stato avvistato dai caccia F-14 dell'Aeronautica militare di Teheran e dai suoi droni da ricognizione: lo ha affermato ieri sera l'Aeronautica, come riporta Nournews. "Le forze armate iraniane rimangono in stato di massima allerta, pronte per una difesa totale e un duro contrattacco contro gli interessi nemici in Medio Oriente", ha affermato l'Aeronautica. Da parte sua, la forza aerospaziale delle Guardie Rivoluzionarie ha messo in guardia contro qualsiasi "provocazione" e ha affermato che l'Iran annienterà qualsiasi velivolo che entri nel suo spazio aereo.
Israele: combattiamo fino a restituzione tutti gli ostaggi
Israele combatterà a Gaza "fino alla restituzione di tutti gli ostaggi": lo afferma il governo israeliano. "Non smetteremo di combattere finché tutti gli ostaggi non saranno tornati a casa e tutti gli obiettivi di guerra non saranno stati raggiunti", ha affermato il ministro della Difesa, Israel Katz. Tra questi obiettivi, oltre alla restituzione di tutti gli ostaggi (vivi e morti), c'è la distruzione di Hamas come forza militare o politica nella Striscia di Gaza.
Forum parenti ostaggi: "Governo ha rinunciato a loro"
"La paura più grande delle famiglie, dei rapiti e dei cittadini di Israele si è avverata. Il governo israeliano ha scelto di rinunciare agli ostaggi". Così il Forum dei familiari degli ostaggi ha reagito alla ripresa della guerra d'Israele a Gaza. "Siamo scioccati, arrabbiati e terrorizzati dallo smantellamento deliberato del processo per il ritorno dei nostri cari dalla terribile prigionia di Hamas. Ritornare a combattere prima che l'ultimo rapito venga liberato costerà la vita ai 59 ostaggi che si trovano ancora a Gaza e che potrebbero essere salvati e riportati a casa", ha sottolineato l'organizzazione.
Hamas: Israele ha deciso di affossare la tregua
Hamas ha accusato oggi Israele di aver "deciso di affossare" la tregua in Medio Oriente, dopo il lancio stanotte di attacchi aerei sulla Striscia di Gaza.
Ministero Salute Hamas: oltre 300 morti a Gaza
Il bilancio degli attacchi aerei israeliani nella Striscia è salito a 310 morti. Lo riferisce Al-Jazeera, citando il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas.
Houthi rivendicano terzo attacco a portaerei Usa
I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato oggi la responsabilità di un terzo attacco a un gruppo di portaerei americane in 48 ore, definendolo una rappresaglia per i raid degli Stati Uniti. Le milizie sciite sostenute dall'Iran hanno affermato in un post su Telegram di aver preso di mira il gruppo della Uss Harry S. Truman con missili e droni nel nord del Mar Rosso.