Esplora tutte le offerte Sky

Guerra Israele Medio Oriente, Hamas: "Minacce Trump incoraggiano Israele contro tregua"

©Ansa
Gaza, pressing Usa per tregua. Trump minaccia Hamas
NEWS
Gaza, pressing Usa per tregua. Trump minaccia Hamas
00:01:38 min

Trump dà "l'ultimo avvertimento" ad Hamas perché liberi subito tutti gli ostaggi vivi e restituisca i cadaveri di quelli uccisi. Altrimenti "ci sarà l'inferno da pagare", minaccia il presidente Usa. E avverte: "La leadership" del movimento islamista di Gaza "lasci ora, finché ne ha ancora la possibilità". Trump ha ricevuto ieri otto degli ostaggi già liberati. Hamas conferma intanto contatti diretti con l'inviato di Washington

Hamas: "Minacce Trump incoraggiano Israele ad abbandonare tregua"

Le minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump "incoraggiano" Israele ad abbandonare l'accordo di tregua, afferma Hamas. Ieri Trump ha dato "l'ultimo avvertimento" ad Hamas perchè liberi subito tutti gli ostaggi e restituisca immediatamente tutti i cadaveri delle persone che ha assassinato, altrimenti - ha minacciato - "ci sarà l'inferno da pagare più tardi!". Inoltre, il presidente americano ha affermato che "per la leadership - di Hamas - ora è il momento di lasciare Gaza, finché avete ancora una possibilità". 

Hamas: "Trump deve fare pressione su Netanyahu se vuole liberare ostaggi"

Il portavoce di Hamas a Gaza, Hazem Qassem, ha affermato che le ripetute minacce del presidente degli Stati Uniti Donald Trump "mettono a repentaglio il cessate il fuoco", aggiungendo che gli ostaggi saranno rilasciati solo tramite negoziati. "Se vuole che gli ostaggi vengano rilasciati, deve fare pressione su Netanyahu affinché inizi i negoziati sulla seconda fase dell'accordo", ha detto Qassem. Il portavoce di Hamas ha osservato che l'organizzazione teme che Israele "sfrutti le dichiarazioni di Trump per intensificare il blocco di Gaza e la sua politica di affamare la popolazione".

Hamas a favore comitato indipendente gestione Gaza

Il governo di Gaza, controllato da Hamas, ha espresso il suo sostegno alla formazione di un comitato composto da figure "competenti e indipendenti" per gestire la Striscia di Gaza dopo la guerra. "Accogliamo con favore tutti gli sforzi volti ad alleviare le sofferenze del nostro popolo alla luce del genocidio in corso perpetrato dall'occupazione (israeliana), compresi gli accordi per l'amministrazione della Striscia di Gaza attraverso un comitato composto da personalità nazionali competenti e indipendenti", ha affermato in una nota Salama Maaruf, direttore dell'ufficio stampa governativo. Questo parere è in linea con il piano di ricostruzione del territorio presentato al summit arabo tenutosi in Egitto due giorni fa. Il governo di Gaza ha assicurato di essere pronto a sostenere questi sforzi, purché il loro scopo sia "nell'interesse del popolo di Gaza e metta fine alla divisione". A questo proposito, Maaruf ha affermato che la struttura amministrativa e i funzionari governativi sono disponibili a lavorare nell'ambito di questa nuova missione di amministrazione dell'enclave e "continueranno a svolgere le loro funzioni e responsabilita' nazionali per garantire la continuita' dei servizi forniti ai cittadini e supportare il lavoro del comitato sopra menzionato". Il piano di ricostruzione annunciato dal presidente egiziano Abdel Fattah Al Sisi prevede una fase iniziale di "rapida ripresa" a Gaza, durante la quale l'enclave verrebbe sgomberata dalle macerie nell'arco di un periodo di sei mesi e sette aree verrebbero rese disponibili per ospitare piu' di 1,5 abitanti di Gaza. In seguito, alcuni media palestinesi hanno sottolineato il ritorno dell'Autorita' Nazionale Palestinese (Anp), che ora governa piccole parti della Cisgiordania, data l'occupazione israeliana. Il comitato tecnocratico proposto da Al Sisi era gia' sul tavolo delle trattative tra gli antagonisti Hamas e Fatah - la principale forza dell'Anp - anche se quest'ultima alla fine si e' tirata indietro, secondo quanto denunciato dagli islamisti. Sui media palestinesi sta circolando una lista di circa 15 nomi, tra i cui potenziali membri figurano vari funzionari delle autorita' civili di Gaza, ex ministri del governo palestinese e altri professionisti e accademici.

Creatore video Trump Gaza, pubblicato senza mio consenso

Il controverso video virale "Trump Gaza" generato dall'intelligenza artificiale era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump, ma è stato pubblicato senza il consenso del suo ideatore. A parlare è Solo Avital, regista di Los Angeles, cittadino statunitense nato in Israele, che ha raccontato il dietro le quinte del filmato che ha raggiunto un vastissimo pubblico e scatenato valanga di critiche. "Siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere. Questa è la dualità della satira: dipende dal contesto che ci metti per creare la battuta finale. Qui non c'era contesto ed è  stato pubblicato senza il nostro consenso o la nostra conoscenza", ha affermato Avital. Il regista ha spiegato di aver creato il video in meno di otto ore mentre sperimentava strumenti di intelligenza artificiale all'inizio di febbraio con la piattaforma Arcana AI, quando ha deciso di realizzare "una satira su questa idea megalomane di mettere statue [a Gaza]" per vedere cosa avrebbe potuto fare lo strumento. Ha poi condiviso il videoclip con degli amici, mentre il suo socio in affari - Ariel Vromen, regista del film 'The Iceman' -lo ha pubblicato sul suo account Instagram per alcune ore, prima che Avital lo incoraggiasse a rimuoverlo con la motivazione che "potrebbe essere un po' insensibile e non vogliamo schierarci". Avital e Vromen hanno anche condiviso una prima versione del filmato con Mel Gibson, che Trump ha nominato ambasciatore speciale a Hollywood a gennaio e che in precedenza aveva collaborato con la loro societa' EyeMix e con Arcana. La prima volta che Avital ha saputo che il video aveva raggiunto un pubblico più ampio è stato quando si è svegliato con migliaia di messaggi sul suo telefono, mentre gli amici lo avvisavano del post di Trump, sottolineando che la sua diffusione cosi' vasta lo aveva "sorpreso da morire". I creatori hanno precisato, inoltre, che Gibson ha negato successivamente di aver condiviso il loro video con il presidente Usa.

Capo stato maggiore Idf, "Nostra missione è la vittoria"

Per il nuovo capo di stato maggiore delle Idf, tenente generale Eyal Zamir, il ritorno degli ostaggi è "un nostro dovere morale". Lo ha affermato il generale Zamir nella sua prima missiva trasmessa all'esercito israeliano, nella quale sottolinea che la sua missione principale sara' "la vittoria e la sconfitta del nemico". "Non resteremo in silenzio fino al ritorno dei nostri fratelli dai tunnel della prigionia, questo è il nostro dovere morale", ha aggiunto il neo capo di stato maggiore. Decanta inoltre i "grandi successi" dell'esercito, mentre avverte delle "molte sfide che ci attendono: avremo giorni difficili, ma avremo anche giorni migliori davanti a noi", ha concluso, secondo quanto riferito dal quotidiano Times of Israel. 

Rubio, 'Hamas prenda seriamente le parole di Trump'

"La gente non si rende conto che il Presidente incontra queste persone, ascolta le loro storie, è indignato e giustamente. È stanco di guardare questi video ogni fine settimana in cui vengono rilasciati ostaggi emaciati e corpi che a volte non sono quelli giusti...ha perso la pazienza. Non dice queste cose senza pensarci, come la gente sta scoprendo in giro per il mondo. Se dice che farà qualcosa, la farà. E quindi è meglio che lo prendano sul serio". Lo ha detto a Fox News il Segretario di Stato americano Marco Rubio esortando Hamas a prendere sul serio le minacce di Trump.

In precedenza, Trump aveva lanciato un ultimatum ai leader di Hamas chiedendo loro di liberare gli ostaggi e di fuggire. "Rilasciate tutti gli ostaggi ora, non più tardi, e restituite immediatamente tutti i cadaveri delle persone che avete assassinato, altrimenti per voi è finita", ha scritto sulla sua piattaforma Truth Social dopo aver incontrato alla Casa Bianca un gruppo di ostaggi liberati.

Trump ha incontrato otto degli ostaggi liberati a Gaza

Donald Trump "ha incontrato otto degli ostaggi rilasciati a Gaza e ha ascoltato attentamente le loro strazianti storie. Gli ostaggi hanno ringraziato il presidente per i suoi sforzi costanti per riportare tutti gli ostaggi a casa". Lo rende noto la Casa Bianca.

Trump: leadership Hamas lasci ora Gaza finché può

"Per la leadership - di Hamas - ora è il momento di lasciare Gaza, finché avete ancora una possibilità. Inoltre, dico al popolo di Gaza: un futuro meraviglioso ti attende, ma non se tieni degli ostaggi. Se lo fai, sei morto! Prendi una decisione intelligente. Rilascia gli ostaggi ora, o ci sarà l'inferno da pagare più tardi!". Lo scrive Donald Trump su Truth.

Mondo: I più letti