Il mese sacro musulmano dedicato alla preghiera quest'anno inizia il 1 marzo per concludersi il 29 o il 30 marzo (la data precisa dipende dall'avvistamento lunare). Secondo l’Islam, per il quale il Ramadan è uno dei cinque pilastri della religione, il digiuno avvicina i fedeli a Dio
Si avvicina l’inizio del Ramadan, il mese sacro musulmano dedicato alla preghiera, in commemorazione della prima rivelazione del Corano a Maometto. In questo arco di tempo tutti i musulmani sono chiamati a osservare, dall'alba al tramonto, l'astinenza da cibi e bevande, oltre che quella dai rapporti sessuali (si può essere esonerati dal digiuno in casi particolari, come malattie croniche o età avanzata).
Quanto dura il Ramadan 2025
Il periodo del Ramadan dura 29 o 30 giorni ed è determinato dal calendario lunare islamico, che comincia con l’avvistamento della luna crescente. Poiché il calendario islamico si basa sul ciclo lunare, il sacro mese di Ramadan retrocede di circa dieci giorni ogni anno. Il Ramadan 2025 inizia sabato 1 marzo 2025 e terminerà il 30 o il 31 marzo 2025. Eid al Fitr è la celebrazione musulmana che segna ufficialmente la fine del mese di Ramadan. Pertanto il giorno dell’Eid al Fitr quest'anno dovrebbe essere il 30 o il 31 marzo 2025 (la data precisa dipende dall'avvistamento lunare).
Il digiuno
Le ragioni legate al digiuno sono sostanzialmente di due tipi: non si mangia per purificare il corpo e lo spirito, per liberare la mente ed essere più pronti a pensare al proprio Dio, oppure come forma di rinuncia e penitenza per espiare le proprie colpe. Dal primo marzo e le prossime quattro settimane, centinaia di milioni di musulmani in tutto il mondo - 1,6 milioni in Italia - si asterranno quindi da cibo e acqua dall’alba al tramonto, per poi riunirsi dopo il tramonto con la famiglia e gli amici per i pasti notturni della rottura del digiuno, l’Iftar. Secondo l’Islam, per il quale il mese sacro di Ramadan è uno dei cinque pilastri della religione, il digiuno avvicina i fedeli a Dio e ricorda loro la sofferenza dei poveri. Oltre al digiuno, la carità è un altro dei cinque pilastri dell’Islam. Ecco perché, durante il Ramadan, le moschee e gli enti di beneficenza offrono regolarmente pasti ai poveri su lunghe tavolate che si estendono per strada.
E chi non può digiunare? Cos'è la Fidya
“[digiunerete] per un determinato numero di giorni. Chi però è malato o è in viaggio, digiuni in seguito altrettanti giorni. Ma per coloro che [a stento] potrebbero sopportarlo , c’è un’espiazione: il nutrimento di un povero. E se qualcuno dà di più, è un bene per lui. Ma è meglio per voi digiunare, se lo sapeste!” , si legge sul Corano.
Secondo il testo islamico, quando qualcuno non può digiunare durante il Ramadan e non riesce a recuperare i giorni persi in seguito (a causa di una condizione di salute precaria, una malattia cronica o vecchiaia), allora dovrà donare la somma per nutrire una persona bisognosa, offrendo una donazione (il valore è pari a 7 euro) per ogni giorno che si è mancato di digiuno.
