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Argentina, il governo Milei definisce "idioti" e "ritardati" i disabili mentali

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Il documento, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, utilizza anche le categorie di "idiota", "imbecille" e "mentalmente debole", recuperando la terminologia di una vecchia normativa che risale al 1998

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In Argentina, un documento del governo ultraliberista di Javier Milei pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale definisce le persone che soffrono di disabilità cognitive "ritardati", e include all'interno di questa categoria le classificazioni di "idiota", "imbecille" e "mentalmente debole". Il testo è annesso a una risoluzione del 14 gennaio dove vengono indicati i "nuovi criteri" nella valutazione delle disabilità psico-fisiche per l'assegnazione di pensioni di invalidità. L'iniziativa rientra nel quadro delle drastiche politiche di tagli alla spesa e riequilibrio fiscale avviate dal governo Milei e recupera, a questo fine, il testo di una vecchia normativa approvata nel 1998.

L'esperta: "Aberrante modifica della terminologia scientifica"

Intervistata dall'ANSA, la docente del dipartimento di Salute Mentale della Facoltà di Medicina dell'Università di Buenos Aires, la psichiatra Silvia di Segni, ha definito la risoluzione del governo come "un'aberrante modifica della terminologia scientifica legata ai problemi dello sviluppo neurologico che dimostra una profonda crudeltà e mancanza di empatia". Di Segni sottolinea inoltre che si tratta di vocaboli "in totale disaccordo con la comunità scientifica che da decenni adotta la terminologia indicata nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM), pubblicato dall'American Psychiatric Association e utilizzato in gran parte del mondo occidentale". In questo modo inoltre, evidenzia l'esperta, "le famiglie vengono obbligate ad accettare questa terminologia per ottenere certificati di invalidità per i propri figli".

 

Associazioni chiedono abrogazione del decreto

Diverse organizzazioni della società civile hanno chiesto al governo Milei l'abrogazione del decreto e tra queste l'Associazione civile per l'Eguaglianza e la Giustizia (Acij), la Rete per i diritti delle persone disabili (Redi), il Centro di Studi legali e sociali (Cels), e l'Assemblea permanente per i diritti umani (Apdh). 

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