Esplora tutte le offerte Sky

Guerra in Ucraina, tre anni dall'invasione russa: a che punto è il conflitto

Mondo
©Ansa
Ucraina, tre anni dall’invasione russa: vertice Ue a Kiev
NEWS
Ucraina, tre anni dall’invasione russa: vertice Ue a Kiev
00:01:00 min

Introduzione

È il 24 febbraio 2022: dopo otto anni di conflitto a bassa intensità la Russia invade l'Ucraina, dichiarandole guerra. Sono le 5 del mattino e le città di tutto il Paese tremano per le esplosioni. Le truppe russe colpiscono in più direzioni nelle regioni di Kherson, Donetsk, Luhansk, Sumy, Kharkiv, Chernihiv e Kyiv. Tre anni dopo, sono oltre 46 mila i soldati ucraini morti in battaglia dall'inizio della guerra. Più di 2500 i bambini uccisi

Quello che devi sapere

Zelensky e le dimissioni in cambio della pace

Volodymyr Zelensky potrebbe lasciare la presidenza in cambio della "pace in Ucraina o dell'ingresso" del Paese "nella Nato". Lo ha detto esplicitamente lo stesso presidente ucraino, nel corso di una conferenza stampa a Kiev alla vigilia del terzo anniversario della guerra. Alla domanda se sarebbe disposto a lasciare la presidenza, come sollecitato anche da Donald Trump, che ha chiesto nuove elezioni, in cambio della pace, Zelensky ha risposto: "Sì, sarei felice, se fosse per la pace in Ucraina". E poi ha aggiunto: "Se serve che io lascio il mio posto, sono pronto a farlo, e posso farlo anche in cambio dell'adesione della Nato all'Ucraina"

Zelensky e le dimissioni in cambio della pace

Trump scarica l'Ucraina

Un "dittatore mai eletto", "un comico mediocre" che "rifiuta di indire elezioni". A tre anni dallo scoppio della guerra in Ucraina la pace sembra ancora lontana, e Donald Trump proprio pochi giorni prima del terzo anniversario dell'invasione russa ha infatti scaricato Zelensky - sul suo social Truth - in uno scontro verbale che i due leader hanno iniziato dopo che il presidente americano ha accusato falsamente il leader ucraino di aver iniziato la guerra con Mosca. "Vive in una bolla di disinformazione russa", gli aveva replicato Zelensky, per poi ricevere Keith Kellogg, l'inviato Usa per il conflitto russo-ucraino, una guerra in corso da quasi 1100 giorni. Ma come si è arrivati fino a qui?

Trump scarica l'Ucraina

Il passato dell'Ucraina

Va ricordato che dal 1923 al 1991 l'Ucraina ha fatto parte dell’Unione Sovietica. Al suo discioglimento, è diventata uno Stato indipendente. Alla sua guida si sono alternati governi di stampo filorusso, come quello del presidente Viktor Yanukovich, e altri più vicini all’Occidente, come quello attuale di Volodymyr Zelensky

Il 24 febbraio 2022

Quella del 24 febbraio 2022 è una data che segna uno spartiacque e terrorizza tutto l'Occidente. Dopo otto anni di conflitto a bassa intensità, il 24 febbraio 2022 la Russia invade l'Ucraina, dichiarandole guerra. Sono le 5 del mattino e le truppe russe iniziano l’invasione in più direzioni nelle regioni di Kherson, Donetsk, Luhansk, Sumy, Kharkiv, Chernihiv e Kyiv. Lanciano un attacco militare causando migliaia di vittime civili e enormi danni all’energia e ad altre infrastrutture chiave, in particolare nelle regioni orientali del Paese

Il 24 febbraio 2022

Il 20 febbraio 2014

Ma la guerra in Ucraina non è propriamente iniziata il 24 febbraio 2022: quel giorno è cominciata un'escalation su larga scala, che ha portato a decine di migliaia di vittime, ma la Russia aveva avviato la sua aggressione contro l'Ucraina indipendente già otto anni prima, nel 2014. Il 20 febbraio di quell'anno i soldati russi avevano attraversato per la prima volta il confine di stato ucraino per occupare la penisola di Crimea

 

Il protocollo Minsk 2

Dopo la crisi del 2014 che aveva portato all'annessione della Crimea da parte della Russia, le regioni a maggioranza russofona del Donbass, Lugansk e Donetsk, nel sud-est dell'Ucraina, chiesero l'indipendenza avviando combattimenti con le truppe di Kiev. La situazione sul campo venne de facto "congelata" con il cosiddetto protocollo Minsk 2, dell'11 febbraio del 2015: accordi firmati appunto nella capitale bielorussa in cui Ucraina e Russia, con la mediazione di Germania e Francia, si accordavano per un cessate il fuoco immediato e il riconoscimento di uno status autonomo delle repubbliche separatiste. Questi accordi non sono mai stati rispettati, sia per le ripetute violazioni del cessate il fuoco da parte di entrambe le fazioni, che per il mancato processo di decentralizzazione da parte del governo centrale. Nel settembre 2021 l'Ucraina ha dichiarato di essersi “svincolata” dagli accordi di Minsk in forma unilaterale dopo aver denunciato una violazione del secondo punto degli accordi da parte della Russia

L'offensiva su larga scala

Le trattative della comunità internazionali, nate dall'escalation di presenze militari russe ai confini con l'Ucraina, sono naufragate tutte di fronte alla richiesta russa - respinta - di mettere nero su bianco che l'Ucraina non diventerà mai parte della Nato - una richiesta che, pur presentata dal governo ucraino, non aveva avuto comunque una risposta definitiva da parte dell’Alleanza. Il presidente russo Putin ha quindi riconosciuto unilateralmente le repubbliche autonomiste e avviato quella che ha definito un'operazione di "peacekeeping". L'offensiva su larga scala nei confronti dell'Ucraina, secondo quanto sostenuto da Mosca, aveva come obiettivo ristabilire la pace nell'area e ripristinare un "governo democratico" nel Paese. Secondo Kiev, e l'intero Occidente, si tratta invece di un'invasione  

Le ragioni storiche

Per capire le motivazioni che portarono allo scoppio dell'invasione russa occorre  tornare al febbraio 2014 quando, dopo mesi di proteste, il popolo ucraino spodestò il presidente filorusso Viktor Yanukovich, che si era ritirato all’ultimo dalla firma del Trattato di associazione fra l’Ucraina e l’Unione europea, malvisto da Mosca. Questo è l'Euromaidan, una serie di manifestazioni nelle quali morirono 130 persone tra manifestanti e agenti di polizia: il risultato fu l’instaurazione di un governo ad interim filoeuropeo. La Russia reagì: la Crimea venne invasa e Vadimir Putin incoraggiò la rivolta anche nel Donbass, regione russofona presente nell’est del Paese. Da allora il conflitto, incoraggiato da uomini senza distintivi mandati da Mosca, ha lasciato la regione in uno stato di guerra rimasto per molto tempo latente. Eppure, le ragioni provengono da ancora più lontano: Putin rivendica infatti l’Ucraina come “territorio della Russia, che ha un diritto storico sulla regione”

Uccisi 46 mila soldati ucraini

Le perdite registrate delle forze armate dell'Ucraina durante i tre anni di guerra su vasta scala ammontano a diverse decine di migliaia di uomini, 46mila, mentre i feriti a diverse centinaia di migliaia. Parallelamente l'Ucraina non sa quanti civili la Russia abbia ucciso nei territori occupati. Lo ha affermato il presidente Zelensky: "Abbiamo registrato delle perdite: 46 mila soldati morti. Ci sono ancora decine di migliaia di dispersi o prigionieri. Ma non possiamo saperlo con certezza, perché i dispersi potrebbero essere morti o prigionieri, e sono decine di migliaia", ha precisato il leader ucraino a pochi giorni prima del terzo anniversario dell'invasione russa

Uccisi 46 mila soldati ucraini

Il dramma dei bambini

Dal febbraio 2022 - riporta l'Unicef alla vigilia del terzo anno dell'invasione russa - in Ucraina un bambino su cinque ha perso un familiare o un amico dal 24 febbraio 2022. Il numero di vittime tra i bambini nel 2024 è aumentato di oltre il 50% rispetto al 2023. Più di 2.520 bambini sono stati uccisi o feriti dal febbraio 2022. Più di 1.600 strutture scolastiche e quasi 790 strutture sanitarie sono state danneggiate o distrutte negli ultimi tre anni