Colpi d'arma da fuoco sono stati sparati intorno alle 6,15 di questa mattina di fronte alla stazione della metropolitana Clemenceau. Due persone con cappuccio e armate di Kalashnikov sono riuscite a scappare nei tunnel della metropolitana. Secondo la procura "non ci sono indizi di un movente terroristico". Dopo ore di chiusura per permettere alla polizia di effettuare rilievi e indagini, nel pomeriggio sono state riaperte le fermate della metro
Momenti di panico questa mattina a Bruxelles dove, intorno alle 6.15, due uomini con cappuccio in testa e armati di Kalashnikov sono usciti dalla fermata della metro Clemenceau e hanno aperto il fuoco sparando a raffica. Poco dopo, i due sono rientrati di corsa nella metropolitana e sono fuggiti via scomparendo nei tunnel sotterraei. Sconvolti i passanti che hanno assistito alla scena: un evento che poteva trasformarsi in tragedia ma che fortunatamente non ha provocato morti né feriti. Sono subito scattate le ricerche da parte della polizia che ha dovuto chiudere due linee della metro per favorire i rilievi e le indagini: questo ha avuto ripercussioni sugli spostamente dei cittadini fino a quando, nel pomeriggio, le fermate sono state riaperte.

La procura: "Non è terrorismo"
Le immagini delle telecamere di sorveglianza mostrano i due uomini armati camminare sulle banchine della linea 2. Nonostante le riprese e l'utilizzo di unità speciali della polizia federale e di cani anti-esplosivo, in serata non è ancora stato possibili individuare e prendere i sospettati. La Procura ha comunque confermato non ci sono feriti e ha spiegato che "non ci sono indizi di un movente terroristico". La metropolitana di Bruxelles fu tra gli obiettivi degli attacchi terroristici simultanei del 22 marzo 2016, ma in questo caso, come specificato dalla Procura, le ragioni della sparatoria sarebbero legate a "un episodio di violenza armata connesso al traffico di droga".
Ministro Quintin: "Tolleranza zero contro criminalità"
"Non c'è spazio per la violenza a Bruxelles e nelle nostre grandi città". Così su X il neoministro degli Interni, il liberale Bernard Quintin, nominato lunedì scorso, ha commentato quanto accaduto. "Questa storia è durata abbastanza! Questo governo applicherà tolleranza zero a qualsiasi forma di criminalità", ha aggiunto, facendo presagire che il governo potrebbe cogliere l'occasione per una svolta securitaria. Quintin, appena appresa la notizia, è stato costretto a lasciare l'Aula durante il suo primo dibattito parlamentare da ministro per recarsi sul luogo della sparatoria.
