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A Timothy Malcolm Rowland, questo il nome dell’uomo protagonista di questa storia, era stata diagnosticata la "sexsomnia", una condizione medica in cui si manifestano comportamenti sessuali durante il sonno. E proprio su questa base i giurati di un tribunale australiano hanno deciso la sua non colpevolezza nell’aver avuto un rapporto non consensuale con una donna
In Australia un uomo è stato assolto dall'accusa di stupro dal momento che, secondo quanto stabilito dalla giuria di un tribunale locale, la violenza era stata commessa mentre il 40enne era sonnambulo. A Timothy Malcolm Rowland , questo il nome dell’uomo protagonista di questa storia, descritta anche sulle pagine del “The Guardian”, era stata diagnosticata la "sexsomnia", cioè una condizione medica nella quale le persone manifestano comportamenti sessuali durante il sonno. E proprio su questa base i giurati hanno deciso la sua non colpevolezza nell’aver avuto un rapporto non consensuale con una donna.
La vicenda e la decisione della giuria
Tutto era iniziato il 26 agosto del 2022 quando l’uomo, in compagnia di una donna, aveva trascorso una serata in un cocktail bar nel centro di Darlinghurst, un sobborgo orientale di Sydney. La coppia, rientrata nell'appartamento di Rowland verso l'una di notte, aveva bevuto ancora prima che la donna si addormentasse. Intorno alle 6 di mattina, secondo quanto ricostruito, si sarebbe svegliata e avrebbe trovato il 40enne intento ad un rapporto sessuale sesso con lei prima di spingerlo via e lasciare l'appartamento. Durante il processo, durato sette giorni, non è stato mai messo in discussione il fatto che l’uomo fosse vittima di “sexsomnia” e nemmeno che la donna dormisse nel momento in cui Rowland aveva cominciato a fare sesso con lei. Ma occorreva comprendere se l’uomo fosse stato colto da un episodio legato a questa sindrome al momento del presunto stupro o se fosse sveglio. E, dopo un’attenta analisi dei fatti, la giuria ha emesso il verdetto di non colpevolezza. Il giudice John Pickering, del tribunale Downing Centre di Sydney, ha poi spiegato che “attualmente non esistono leggi, norme o regolamenti attuali sulla sexsomnia o sul fare qualcosa mentre si è affetti da questa condizione medica. Non esistono leggi e non esistono reati e non spetta a voi legiferare" ha detto alla giuria che ha deciso, come detto, di assolvere Rowland.
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