Le dimissioni dopo tre mesi di proteste di piazza contro la corruzione seguite dal crollo del tetto della stazione della città lo scorso primo novembre in cui morirono 14 persone
"La mia decisione irrevocabile è di dimettermi dalla posizione di primo ministro", ha detto Vucevic a una conferenza stampa a Belgrado, "ho avuto un lungo incontro con il presidente della Serbia questa mattina. Ne abbiamo parlato. Abbiamo parlato di tutto, e ha accettato le mie posizioni". "Quindi, per evitare ulteriori complicazioni, per non aumentare ulteriormente le tensioni nella nostra società, ho preso questa decisione", ha aggiunto Vucevic, che prima di diventare, meno di un anno fa, capo del governo, era stato sindaco di Novi Sad dal 2012 al 2022, ovvero nel periodo in cui fu ristrutturata la stazione teatro dell'incidente.

Si dimette anche il sindaco di Novi Sad
Il sindaco di Novi Sad, seconda città nel nord della Serbia, ha annunciato oggi le sue dimissioni. "Quale persona e politico responsabile, annuncio le mie dimissioni irrevocabili dalla carica di sindaco. La stabilità e il calo delle tensioni, insieme allo stop a una ulteriore divisione della società, sono la condizione cruciale per l'ulteriore progresso e sviluppo di Novi Sad e del miglioramento della vita dei suoi abitanti", ha detto il sindaco Milan Djuric. Il suo annuncio è giunto poco dopo le dimissioni del premier serbo Milos Vucevic e all'indomani di un nuovo incidente registratosi ieri sera a Novi Sad, dove una giovane studentessa è rimasta seriamente ferita in una aggresisone subita nell'ambito delle proteste degli studenti, che anche a Novi Sad, al pari di belgrado e altre città del Paese, vanno avanti da diverse settimane.

Approfondimento
Serbia, crollo di una tettoia a Novi Sad: accusate 13 persone
Le proteste studentesche
I fatti di Novi Sad hanno messo in luce la scarsa supervisione dei lavori pubblici nel Paese balcanico e hanno portato all'incriminazione di dodici persone, tra cui l'ex ministro dei Trasporti, Goran Vesic, dimessosi pochi giorni dopo l'accaduto. Gli studenti continuano a chiedere piu' iniziative, tra cui una maggiore trasparenza nelle indagini e la pubblicazione di tutti i documenti collegati alla ristrutturazione della stazione. Dal 1 novembre, giorno del crollo, manifestazioni e blocchi stradali sono avvenuti quasi ogni giorno in tutto il Paese. Appena venerdi' scorso era stato indetto uno sciopero generale, con la chiusura di scuole, studi professionali e piccole attivita' commerciali. Nella notte migliaia di serbi sono scesi in piazza a Belgrado per denunciare la corruzione e chiedere giustizia per le vittime dell'incidente alla stazione di Novi Sad.
