Ieri all'Assemblea nazionale serba, deputati di partiti opposti si sono scontrati violentemente, dopo che all'opposizione è stato vietato discutere una mozione di sfiducia, avanzata dopo il crollo di una tettoia che ha causato la morte di 15 persone. Il governo (che ha la maggioranza) ha messo all'ordine del giorno la legge di bilancio
L’incidente nella stazione di Novi Sad, che ha causato 15 morti, ha scatenato tafferugli violenti tra i deputati del Parlamento serbo. Durante la seduta, all’opposizione è stato impedito di discutere una mozione di sfiducia legata al crollo della tettoia nella stazione ferroviaria della località serba, avvenuto il primo novembre. Il governo, che ha la maggioranza all’Assemblea nazionale, ha preferito mettere all’ordine del giorno la legge di bilancio.
Le proteste
Il caso di Novi Sad è stato seguito da numerose proteste, che in alcuni casi hanno portato anche a scontri violenti con la polizia. Via via è nato un grosso caso politico, perché i manifestanti e i partiti dell’opposizione attribuiscono l’incidente alla corruzione e alla scarsa trasparenza sugli appalti dele opere pubbliche nel Paese (spesso realizzate con aziende cinesi, come nel caso della stazione ferroviaria in questione).