Iran, padre di Mahsa Amini accusato di "diffusione di falsità"

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In un tortuoso e poco limpido iter di notifiche e accuse iniziato lo scorso 13 gennaio, Amini ha annunciato oggi di essere stato informato dei casi aperti contro di lui da un tribunale penale e da una Corte rivoluzionaria islamica

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Amjad Amini, il padre di Mahsa Amini, la cui morte nel 2022 ha innescato il movimento "Donna, vita, libertà" in Iran, è stato accusato dalle autorità di "diffondere falsità" dopo che aveva espresso solidarietà a una prigioniera politica condannata a morte. Amini aveva protestato contro la pena di morte comminata a Pakhshan Azizi, attivista curda condannata per ribellione armata. Questa settimana si è saputo che l'esecuzione al momento è sospesa. 

Cosa è successo

In un tortuoso e poco limpido iter di notifiche e accuse iniziato lo scorso 13 gennaio, Amini ha annunciato oggi di essere stato informato dei casi aperti contro di lui da un tribunale penale e da una Corte rivoluzionaria islamica. Lui stesso ha spiegato che la vicenda ha avuto origine da un post su Instagram in cui protestava contro la conferma della condanna a morte di Pakhshan Azizi, avvenuta lo scorso 12 gennaio. Mahsa Amini è morta in custodia della polizia morale che l'aveva fermata a Teheran, nel settembre 2022, per una presunta violazione dell'obbligo del velo. Dalla sua morte, la sua famiglia ha dovuto affrontare continue pressioni da parte delle autorità giudiziarie e di sicurezza iraniane, ed è stata sottoposta a ripetute minacce, divieti di viaggio, detenzioni e processi. 

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