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Iran, libere dopo 17 mesi le due giornaliste che denunciarono la morte di Mahsa Amini

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Le reporter sono uscite su cauzione e "rimarranno fuori dal carcere finché la Corte d'appello non prenderà una decisione" sulla loro condanna, riferisce l'agenzia di stampaTasnim. Le due devono rispondere di  "collegamento con uno Stato ostile (gli Usa)", "raccolta e collusione contro la sicurezza nazionale e "propaganda contro il sistema"

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Niloufar Hamedi ed Elaheh Mohammadi, giornaliste iraniane  arrestate nel settembre 2022 per avere contribuito a diffondere le notizie sulla morte della giovane Mahsa Amini, la giovane curda morta dopo l'arresto perchè non indossava il velo in modo corretto, sono state rilasciate oggi su cauzione, dopo 17 mesi, dal carcere di Evin, a Teheran. Hamedi è l'autrice delle foto di Mahsa Amini in coma e di quella dei genitori che si abbracciano in un corridoio dell'ospedale nel quale la 22enne è stata ricoverata fino al decesso mentre Elaheh Mohammadi aveva scritto dei funerali della ragazza di origine curda, a Saqqez nell'Ovest del Paese.

Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi
Niloufar Hamedi e Elaheh Mohammadi - ©Ansa

L'uscita dal carcere

Secondo quanto riferiscono i media locali, la Corte d'appello ha acconsentito al rilascio tramite una cauzione. Hamedi, fotoreporter del quotidiano riformista Shargh e autrice della foto di Amini in ospedale, e Mohammadi, del quotidiano riformista Ham-Mihan, a ottobre sono state condannate a ottobre rispettivamente a 13 e 12 anni di carcere per "collegamento con uno Stato ostile (gli Usa)". Gli altri capi di accusa sono "raccolta e collusione contro la sicurezza nazionale e "propaganda contro il sistema". Le giornaliste stanno facendo appello contro la condanna a diversi anni di prigione e "rimarranno fuori dal carcere finché la Corte d'appello non prenderà una decisione", riferisce l'agenzia di stampa Tasnim. Alle due reporter sono stati vietati i viaggi all'estero.

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