Asma, tosse e malattie respiratorie: lo smog che soffoca il Pakistan

Una pesante coltre di smog continua ad attanagliare il Pakistan. A Lahore, la seconda città più popolosa del Paese, dopo Karachi, con i suoi 14 milioni di abitanti, le persone si trovano a combattere quotidianamente con livelli di inquinamento altamente pericolosi e dannosi per la salute. I cittadini viaggiano all'aperto muniti di mascherine e, in casa, accendono i purificatori d'aria. A volte, quando la concentrazione di polveri sottili è particolarmente elevata, riducono gli spostamenti e si barricano al chiuso, nelle proprie abitazioni. Per chi ha disponibilità economiche, le soluzioni - seppure limitate - ci sono. Per tutti gli altri, no. Si respira aria impura, gli occhi si irritano, la tosse si accentua e il rischio di contrarre malattie polmonari aumenta vertiginosamente. A novembre 2024, lo smog in Pakistan aveva raggiunto livelli record, superando di gran lunga la soglia minima consentita dall'Oms e rendendo impossibile per la popolazione l'esposizione all'aria aperta senza l'utilizzo di mascherine protettive. Secondo i dati di IQAir, in quel periodo l'inquinamento a Lahore aveva toccato il valore storico di 1.200 nell'indice di qualità dell'aria: numeri preoccupanti se si pensa che, già superando la soglia di 300, l'aria viene classificata come "pericolosa". “Il boom dello smog a novembre è stato influenzato anche dalle festività del Diwali , perché durante i festeggiamenti la popolazione lancia petardi, anche illegali, che vanno solo a esacerbare il problema e ad aggravare la situazione”, spiega a Sky Tg24 Insider Taha Siddiqui, giornalista pakistano in esilio a Parigi. Il fitto strato di inquinamento continua a soffocare alcune aree del Pakistan, minacciando la salute della popolazione, in particolare quella più fragile. Nella giornata di giovedì 9 gennaio, lo smog nella metropoli di Lahore ha raggiunto ancora una volta livelli allarmanti, toccando il valore di 465 nell'indice di qualità dell'aria di IQAir: "pericoloso" per la salute. Nello specifico, la concentrazione di polveri sottili ha raggiunto i 308 microgrammi per metro cubo: ben 61,6 volte superiore al valore guida annuale indicato dall'Oms. “Il problema si protrae da diversi anni e ogni anno peggiora, perché il governo ha fatto ben poco per migliorare la situazione: si parla molto, ma non si fanno mai passi concreti”, riferisce ancora Siddiqui. Le cause Ma perché a Lahore i livelli di smog sono così elevati? Per capirlo, è necessaria una piccola precisazione. Lahore è la capitale del Punjab pakistano, una regione situata a est, al confine con l'India, che rappresenta anche l'area più popolosa del Paese: qui, vive oltre la metà della popolazione pakistana totale. L'economia del Punjab ruota prevalentemente attorno all'agricoltura. “Uno dei motivi principali dell'inquinamento è la bruciatura delle stoppie, che gli agricoltori del Punjab praticano bruciando le sterpaglie per liberare i campi in vista della semina del nuovo raccolto”, afferma Taha Siddiqui. “Si tratta di una modalità economica per ripulire i campi, che aumenta l'inquinamento dell'aria principalmente sul confine pakistano, ma anche su quello indiano”, aggiunge. Il fumo prodotto dai roghi non è però l'unica causa. “A questo si aggiunge anche l'inquinamento prodotto dalle automobili e dalle fabbriche, e il Punjab, ancora una volta, ha una grande attività industriale”, spiega il giornalista. Dietro il fenomeno dello smog nella metropoli pakistana c'è anche la rapida urbanizzazione. “Lahore è cresciuta rapidamente passando da 438 a 725 chilometri quadrati di aree edificate in vent'anni, dal 2000 al 2020”, dichiara a Sky Tg24 Insider il dottor Javed Hayat Khan, pneumologo del National Hospital & Medical Centre di Lahore. L'emissione di inquinanti è dovuta soprattutto a “veicoli a motore, che rappresentano l'83%, industria, 9,07%, combustione dei residui delle colture, 3,9%, e combustione dei rifiuti”, sottolinea il medico pakistano. I controlli nella regione “non esistono”, nonostante ci siano delle leggi, la cui applicazione è però “molto debole” e “la responsabilità di chi viola le regole non viene riconosciuta”, dice ancora Taha Siddiqui. Il Paese ha annunciato di “voler attuare delle politiche, ma per il momento sono solo sulla carta. C'è molta retorica su ciò che si dovrebbe o non si dovrebbe fare, ma non viene concretizzato niente”, rimarca ancora il reporter. In Pakistan le norme ambientali “non rappresentano una priorità per il governo o per la popolazione” e “non c'è molta consapevolezza dell'impatto dello smog sulle persone”. I rischi per la salute Come riporta The Express Tribune, nell'ultimo mese oltre 18 milioni di persone hanno riscontrato problemi di salute legati allo smog. Di queste, più di 129mila si sono recate in ospedale per malattie respiratorie. Inoltre, più di 6 milioni di cittadini pakistani hanno contratto patologie cardiotoraciche. “L'esposizione ad alti livelli di inquinamento provoca immediatamente mal di testa, dolore al petto, affaticamento, tosse, irritazione di naso, gola, occhi e pelle, oltre che un peggioramento di asma, bronchite, malattie cardiovascolari e cardiache, e un aumento dell'incidenza della polmonite in bambini e anziani”, spiega il dottor Khan. I rischi crescono esponenzialmente per le donne in gravidanza che “potrebbero incorrere in complicazioni, come parto pretermine, polmoni più piccoli e problemi di sviluppo mentale del feto”. Tra gli effetti a lungo termine dell'esposizione allo smog, c'è anche il “rischio di cancro ai polmoni, infarto e ictus”, precisa il medico. Come vive la popolazione pakistana “La mia famiglia vive a Lahore”, racconta Siddiqui. “A novembre, quando i livelli di smog erano alle stelle, i miei familiari non potevano uscire per fare una passeggiata, erano bloccati in casa. Le persone benestanti hanno la possibilità di comprare dei depuratori, che permettono di purificare l'aria all'interno delle abitazioni. Per chi non ha possibilità economiche, la situazione è piuttosto grave: le persone stanno soffrendo, soprattutto quelle più povere, che sono la maggior parte”. Chi vive in condizioni di svantaggio economico in Pakistan “non può permettersi di comprare nessun purificatore d'aria, non può permettersi questo tipo di lusso, ed è destinato a respirare ogni giorno quest'aria tossica e velenosa”, afferma il giornalista. Nel Paese, sempre più persone “si ammalano, hanno gli occhi irritati, contraggono infezioni ai polmoni. La cosa peggiore è che, al momento, non sembra esserci una soluzione”. Gli interventi a Lahore per contrastare lo smog Per contrastare il peggioramento della qualità dell'aria, Lahore ha adottato alcune misure temporanee: dalla chiusura di fornaci e fonderie, alla limitazione dell'ingresso dei veicoli pesanti nei giorni in cui si registrano alti livelli di smog, fino all'installazione della prima torre “mangia-smog”. Recentemente, però, il Pakistan Air Quality Experts Group ha dichiarato che la torre è risultata “inefficace nel ridurre l'inquinamento atmosferico”, come ha sottolineato il coordinatore del centro, Dawar Rahmeed Butt, citato da The Express Tribune. Nonostante gli interventi messi a punto, gli elevati livelli di inquinamento continuano a destare preoccupazione. “Per raggiungere livelli sani di PM 2,5 a Lahore sarebbero necessarie oltre 20mila torri mangia-smog, il che è proibitivo sia in termini di costi che di consumo di energia", ha aggiunto Butt. Anche l'ipotesi di utilizzare sistemi di pioggia artificiale è stata criticata. Secondo gli esperti, le condizioni climatiche avverse ne limiterebbero l'efficacia, rendendola un'opzione insostenibile a lungo termine. Possibili soluzioni “Una possibile soluzione potrebbe essere l'applicazione rigorosa delle norme contro la bruciatura delle stoppie, fornendo servizi di pulizia del terreno in modo ecologico e sostenibile”, afferma Taha Siddiqui. Oltre a questo, “dovrebbero essere effettuati controlli dei veicoli che violano le leggi ambientali e che inquinano maggiormente, e imposti dei limiti per i trasporti, così scoraggiare i cittadini dall'utilizzo dei veicoli”. E per quanto riguarda le fabbriche, una possibile soluzione potrebbe essere quella di “adottare misure per ridurre l'inquinamento e implementare le pratiche sostenibili”. Secondo il reporter, “il governo deve fare ancora molto: finora lo abbiamo visto concentrarsi solo sull'evidenziare il problema, ma non sul risolverlo”.

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