Sviatlana Tsikhanouskaya: "L'unità democratica è la nostra arma contro i dittatori"

Nel cuore della lotta per la democrazia, la leader dell'opposizione bielorussa attualmente in esilio in Lituania, lancia un appello globale per l'unità. L’abbiamo incontrata a Milano e con noi ha condiviso la sua visione sulla necessità di unire il mondo democratico per fermare l'espansione dei regimi autoritari. Fuggita dalla Bielorussia nel 2020 per sfuggire alla repressione di Aleksander Lukashenko, Tikhanovskaya oggi si fa portavoce di un appello globale per coerenza, coraggio e unità. D: Sviatlana Tsikhanouskaya, qual è il messaggio che ha portato con sé? Tsikhanouskaya: "Sono venuta in Italia portando con me parole di gratitudine, sia dal governo polacco che dalle persone che hanno scelto di schierarsi con gli ucraini, i bielorussi e con i valori che i vostri Paesi difendono. Oggi chiedo unità – l'unità del mondo democratico, dell'Europa e degli Stati Uniti – perché solo con coerenza e coraggio possiamo contrastare i dittatori. Non dobbiamo mai cambiare approccio nei loro confronti; dobbiamo credere fermamente che il male debba essere punito e fare tutto il possibile perché i tiranni non prevalgano". D: Quali sono, secondo lei, le sfide principali nella lotta contro i regimi autoritari, e come si inserisce la guerra in Ucraina in questo contesto? Tsikhanouskaya: "La guerra in corso è una battaglia per i valori democratici e per la libertà. Paesi come l'Ucraina e la Bielorussia sono in prima linea contro l'aggressione russa e la tirannia. L'esito di questa guerra avrà ripercussioni sulla sicurezza di tutta l'Europa, perciò è fondamentale mantenere l'Ucraina forte e costruire una Bielorussia democratica. Solo così possiamo garantire stabilità e sicurezza nella regione." D: Lei ha espresso il suo sostegno alla decisione di riarmare l'Europa. Perché ritiene che questa mossa sia necessaria? Tsikhanouskaya: "Sono pienamente d'accordo con la decisione di riarmare l'Europa. I Paesi europei che hanno vissuto in pace non erano preparati ad affrontare aggressioni così violente. Ora più che mai, l'Unione europea deve rafforzare le proprie capacità militari, perché so bene che, seppur temporaneamente arginati, i dittatori torneranno a mostrare le loro ambizioni militari. Un rafforzamento della difesa europea, insieme al sostegno all'Ucraina, significa costruire un'Europa forte e, per estensione, una Bielorussia libera e democratica." D: Che ruolo giocano gli Stati Uniti in questo scenario, e come valuta il loro attuale approccio sulla scena internazionale? Tsikhanouskaya: "L'approccio degli Stati Uniti è ormai decisamente più pragmatico e transazionale, concentrato sui propri interessi. Tuttavia, un'Europa pacifica e stabile è nell'interesse anche degli Stati Uniti. Una Bielorussia democratica e un'Ucraina libera rafforzano la stabilità non solo in Europa, ma anche a livello globale. La pace è sinonimo di sicurezza e questo è un obiettivo condiviso da entrambi i lati dell'Atlantico." D: Il presidente bielorusso Alexander Lukashenko si è offerto di ospitare i colloqui di pace sull'Ucraina a Minsk, estendendo l'invito ai suoi omologhi Donald Trump, al Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky. Che ne pensa? Tsikhanouskaya: "Lukashenko non rappresenta veramente la Bielorussia. Ha preso il potere e lo mantiene con brutalità e oppressione, sostenuto da Putin, e cerca semplicemente di mostrarsi come una figura influente. Lukashenko, però, non è un leader legittimo. Ha persino permesso il lancio di missili dal territorio bielorusso, diventando complice nell'aggressione. Noi non dobbiamo ascoltarlo, perché i negoziati con il suo regime non possono portare a una pace duratura. Dobbiamo piuttosto usare strumenti come la pressione politica, l'isolamento e le sanzioni per costringerlo a cambiare." D: Quali strumenti ritiene essenziali per fermare i dittatori e sostenere il popolo bielorusso? Tsikhanouskaya: "Il mondo democratico ha a disposizione strumenti potenti: pressione politica, isolamento e sanzioni. È indispensabile un coordinamento tra tutti i partner democratici per mantenere costante la pressione su regimi autoritari come quello di Lukashenko. Allo stesso tempo, il popolo bielorusso deve restare forte e resiliente, continuando a lottare nonostante innumerevoli arresti e repressioni. Dobbiamo mostrare ai dittatori che non rimarranno impuniti, perché le istituzioni democratiche funzionano e il nostro impegno non vacilla." D: Infine, cosa pensa dei tentativi di dialogo con Putin? Tsikhanouskaya: "Ci sono stati tentativi di dialogo con Putin, ma onestamente non credo che lui comprenda il linguaggio della democrazia. I dittatori mentono sempre, e persino un eventuale cessate il fuoco o accordo di pace darebbe solo tempo a Putin per rafforzarsi e riprendere le sue ambizioni. Le guerre, purtroppo, sono il carburante delle dittature. Per una pace duratura e una sicurezza stabile, dobbiamo dimostrare che siamo forti e uniti, pronti a difendere i paesi minacciati e a impedire che i dittatori continuino a operare impunemente." Sviatlana Tsikhanouskaya conclude il suo intervento con un appello: è necessaria l'unità del mondo democratico per proteggere la libertà e la democrazia, affinché la pressione sui regimi autoritari diventi un deterrente reale contro la tirannia. Un messaggio forte e chiaro che, in questo momento storico, risuona in ogni angolo del globo.

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