La Polonia garantisce immunità a Netanyahu, Ue: "Rispettare mandato d'arresto"

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Lo ha sottolineato un portavoce della Commissione commentando la decisione di Varsavia di garantire "libero accesso" al premier israeliano per la cerimonia degli 80 anni della liberazione di Auschwitz-Birkenau nonostante la sentenza della Cpi

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Il presidente polacco Andrzej Duda ha chiesto ieri al governo di garantire che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu possa partecipare senza ostacoli alla commemorazione dell’80° anniversario della liberazione di Auschwitz-Birkenau, nonostante il mandato di arresto emesso dalla Corte Penale Internazionale (CPI). Lo hanno riportato diverse fonti, tra cui Bloomberg. Duda ha sottolineato, in una lettera dell’8 gennaio indirizzata al primo ministro Donald Tusk e visionata da Bloomberg News, l’importanza "delle circostanze assolutamente eccezionali" dell’evento. Il presidente ha aggiunto che la presenza di Netanyahu non dovrebbe essere compromessa da questioni giudiziarie, considerando la rilevanza simbolica della cerimonia, prevista per il 27 gennaio, con la partecipazione di delegazioni internazionali.

Ue a Varsavia: "Rispettare mandato di arresto per Netanyahu"

Dopo l’appello di Duda, l’Ue ha ribadito oggi il proprio sostegno alla Cpi. Un portavoce della Commissione europea ha affermato che "gli Stati membri devono cooperare con la Corte, inclusa l’esecuzione dei mandati di arresto". Tuttavia, ha precisato che non è compito della Commissione attuare tali ordini e ha aggiunto che non è ancora chiaro quale rappresentante israeliano parteciperà all’evento. L’assistente di Duda, Malgorzata Paprocka, ha dichiarato su X che “ogni persona di Israele, ogni funzionario di quel paese, dovrebbe essere in grado di prendere parte a questo evento unico”. La cerimonia rappresenta un momento di riflessione sulla tragedia dell’Olocausto e un’opportunità per riaffermare l’impegno verso la memoria storica.

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