A essere interrotto ieri è stato un collegamento tra Helsinki e l’Estonia, mentre oggi è arrivata la notizia del danneggiamenti di 4 cavi di telecomunicazione. Non si tratta di casi isolati: il mese scorso sono stati tagliati anche due cavi per telecomunicazioni nel Baltico che collegano la vicina Svezia e la Danimarca. Altri incidenti si sono verificati il 17 novembre tra la Lituania e l'isola svedese di Gotland, e il giorno dopo tra Finlandia e il porto tedesco di Rostock
Rimane alta la tensione politica nel mar Baltico, dove ieri la Finlandia ha denunciato la rottura del cavo elettrico sottomarino Estlink 2 che collega il Paese con l’Estonia. Il presidente finlandese, Alexander Stubb, ha fatto appello su X a "eliminare" il rischio posto dalla "flotta fantasma" di navi russe, in reazione al nuovo caso che è l’ultimo di una serie di incidenti che hanno coinvolto cavi per telecomunicazioni e condotte energetiche nell’area. Ieri Arto Pahkin, responsabile delle operazioni della rete elettrica finlandese, ha detto all'emittente pubblica Yle che "non si può escludere la possibilità di un sabotaggio". Il premier Petteri Orpo invece aveva precisato che l'interruzione di corrente "non influisce sulla fornitura di elettricità per i finlandesi" e che "le autorità rimangono vigili anche durante il periodo natalizio e stanno indagando sulla situazione". Mentre oggi è stato reso noto che quattro cavi di telecomunicazione sottomarini nel Baltico sono stati danneggiati nelle ultime ore: le ultime segnalazioni riguardano tre cavi tra la Finlandia e l'Estonia ed uno tra la Finlandia e la Germania. "La causa dei danni non è nota, ma secondo le aziende non avrà ripercussioni sui consumatori" ha dichiarato Laura Laaster, portavoce del Ministero estone degli Affari economici.
Le indagini sul cavo interrotto
Intanto la polizia finlandese - secondo quanto riportato dalla Cnn - ha annunciato l’apertura di un’indagine al fine di verificare se una nave straniera sia coinvolta nell’interruzione del cavo elettrico tra Finlandia ed Estonia. La Guardia costiera ieri ha abbordato e scortato fino alla terraferma una nave battente bandiera delle isole Cook: una delle tante considerate parte della cosiddetta 'flotta ombra' di Vladimir Putin, rete di petroliere con proprietà oscure grazie alle quali Mosca da tempo aggira le sanzioni sull'export di greggio. Il capo della sezione 'centro criminale nazionale' della polizia finlandese, Robin Lardot, ha diffuso un resoconto del sopralluogo: "Siamo saliti a bordo, abbiamo parlato con diverse persone che lavorano sulla nave e abbiamo raccolto prove. L'inchiesta è in corso e continuerà per diversi giorni" ha dichiarato Lardot, citato dall'emittente di servizio pubblico finlandese, Yle. Gli inquirenti sospettano che il danneggiamento del cavo sia avvenuto per cause esterne ma non hanno ancora avuto modo di ispezionare il fondale marino.
Nato: “Pronti a supporto contro sabotaggi”
Il segretario generale Mark Rutte ha avuto una conversazione telefonica con il premier estone Kristen Michal in merito al possibile sabotaggio dei cavi del Mar Baltico. "La Nato è solidale con gli alleati e condanna qualsiasi attacco alle infrastrutture critiche. Stiamo seguendo le indagini di Estonia e Finlandia e siamo pronti a fornire ulteriore supporto", ha scritto Rutte su X.
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I casi precedenti
Non si tratta, comunque, di un caso isolato: il mese scorso sono stati tagliati anche due cavi per telecomunicazioni nel Baltico che collegano la vicina Svezia e la Danimarca. I sospetti erano rapidamente caduti sulla nave cinese Yi Peng 3, che, secondo i siti di tracciamento delle navi aveva sorvolato i cavi all'incirca in quel momento. Lunedì la Svezia ha dichiarato che la Cina ha respinto la richiesta di indagini da parte dei procuratori sulla nave e che questa aveva lasciato l'area. Funzionari europei hanno affermato, da parte loro, di sospettare legami tra gli incidenti e il conflitto in Ucraina, ipotesi liquidata dal Cremlino come "assurda" e "ridicola". I precedenti, in ogni caso, non si fermano qui: altri incidenti infatti si sono verificati il 17 novembre tra la Lituania e l'isola svedese di Gotland, e il giorno dopo tra Helsinki e il porto tedesco di Rostock. E nell’ottobre 2023 un gasdotto sottomarino tra Finlandia ed Estonia è stato chiuso dopo essere stato danneggiato dall'ancora di una nave cargo cinese. I Paesi affacciati sul mar Baltico, ricorda ancora la Cnn - sono in massima allerta contro potenziali sabotaggi di cavi e condotte sottomarine dall’invasione russa dell’Ucraina nel 2022, anche se - sottolinea l’emittente statunitense - le attrezzature sottomarine sono anche soggette a malfunzionamenti tecnici e semplici incidenti.
La proposta di limitare il traffico nel Mar Baltico
Sul caso è intervenuto anche il presidente della commissione Esteri del Parlamento estone, Marko Mihkelsons, secondo cui “qualora si appurasse che l'interruzione del collegamento elettrico tra Estonia e Finlandia EstLink2 è stata causata dall'interferenza di una nave di passaggio, i Paesi membri della Nato dovrebbero rapidamente consultarsi sulle azioni da intraprendere. Non si dovrebbe escludere la chiusura del Mar Baltico alle navi battenti bandiera di certi Paesi", ha scritto sul suo profilo X.
Ue: “Condanniamo qualsiasi attacco alle nostre infrastrutture”
"L'incidente che ha coinvolto i cavi sottomarini nel Mar Baltico è l'ultimo di una serie di sospetti attacchi alle infrastrutture critiche. Ci congratuliamo con le autorità finlandesi per la rapidità con cui hanno abbordato la nave sospetta. Stiamo collaborando con le autorità finlandesi nelle indagini in corso. Siamo pienamente solidali con Finlandia, Estonia e Germania”, hanno dichiarato la Commissione Ue e l'Alto rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas. "Condanniamo fermamente qualsiasi distruzione deliberata delle infrastrutture critiche europee. La nave sospettata fa parte della flotta ombra russa, che minaccia la sicurezza e l'ambiente e finanzia il bilancio bellico della Russia. Proporremo ulteriori misure, comprese le sanzioni, per colpire questa flotta", si legge ancora nella dichiarazione. I vertici Ue quindi concludono: "In risposta a questi incidenti, stiamo rafforzando gli sforzi per proteggere i cavi sottomarini, anche attraverso un maggiore scambio di informazioni, nuove tecnologie di rilevamento, capacità di riparazione sottomarina e cooperazione internazionale. Restiamo impegnati a garantire la resilienza e la sicurezza delle nostre infrastrutture critiche. Al momento non vi sono rischi per la sicurezza dell'approvvigionamento elettrico nella regione".