L'ex presidente boliviano è stato accusato solo di traffico di esseri umani, ma non di stupro di minore, perché nel Paese serve una denuncia della persona che ha subito la violenza o dei suoi genitori affinché si avvii un processo legale. Lo stupro era stato consentito dai genitori della minorenne in cambio di favori politici da parte del politico
L’ex Presidente boliviano Evo Morales è stato accusato di traffico aggravato di esseri umani per aver avuto rapporti sessuali con una ragazza minorenne fra il 2016 e il 2019, quando era in carica, ma non di stupro perché i genitori della vittima erano consenzienti. Sotto accusa infatti è andata anche Idelsa Pozo Saavedra, madre della ragazza. Il padre invece si trova già in detenzione preventiva per aver dato il consenso allo stupro nel 2016. La procuratrice Sandra Gutiérrez ha emesso il mandato d’arresto nei confronti dei due incriminati, davanti al Tribunale cautelare della Corte Dipartimentale di Giustizia e, secondo le accuse, i genitori avrebbero dato il consenso allo stupro in cambio di favori politici da parte di Morales. La vittima, a quel tempo minorenne, avrebbe anche partorito un figlio che poi sarebbe stato riconosciuto legalmente da Morales nel 2017. L’ex presidente ha respinto le accuse, dicendo che sono motivate politicamente.
L’accusa
“Oggi è stata presentata l'accusa formale per il reato di tratta di esseri umani ed è stato emesso un mandato d'arresto nei confronti di queste due persone perché non hanno ottemperato alla legge, non presentandosi in aula”, ha dichiarato Gutiérrez. Infatti, l’accusa è stata emessa dopo che Morales e Saavedra non si sono presentati in aula per rendere la propria testimonianza nei termini stabiliti dalla legge. Secondo la procuratrice, la decisione è stata presa in conformità con il codice di procedura penale boliviano. L'indagine contro l'ex presidente e la madre della vittima era iniziata il 26 settembre scorso. “Non c'è niente di politico qui. Stiamo tutelando i diritti di una persona che, purtroppo, ha subito molestie. E questo con l'approvazione dei suoi genitori” conclude la procuratrice.