Come la Cina usa i mega-porti per allargare la propria influenza in America Latina

La settimana scorsa abbiamo visto come la Cina si sia sostituita agli Stati Uniti in veste di primo partner commerciale della maggior parte dei Paesi dell’America Latina. Questo grazie alla messa in atto dell’ormai nota strategia cinese della “Nuova via della seta”, che prevede finanziamenti e investimenti in Paesi in via di sviluppo in cambio di influenza politica ed economica. In America Latina come nel resto del mondo, parte di questa strategia si basa sulla costruzione di alcuni mega-porti. Il primo di questi è stato inaugurato a metà novembre a Chancay, cittadina del Perù che si trova poco più di 100 chilometri a nord della capitale, Lima. Il porto sarà in grado di ospitare grandi navi che permetteranno il commercio tra la Cina e non solo il Perù, ma anche i Paesi vicini come Cile, Ecuador, Colombia e Brasile, evitando il passaggio obbligato nei grandi porti statunitensi. Secondo la BBC, i tempi di percorrenza potrebbero ridursi da 35 a 23 giorni e il costo dei trasporti del 20%. L’obiettivo della Cina è quello di facilitare l’importazione di risorse come minerali strategiche e derrate alimentari, di cui l’America Latina è molto ricca, e l’export dei suoi prodotti verso il grande mercato sudamericano. Ma gli avversari di Pechino, Stati Uniti in primis, temono che il porto possa essere utilizzato anche come base per le navi militari cinesi. L'importanza geopolitica dei porti per la Cina Secondo il Council on Foreign Relations, Pechino controlla almeno parzialmente o gestisce 129 porti in tutto il mondo. È facile comprendere i vantaggi economici di una tale rete di hub strategici: l’80% dei commerci globali avviene via mare e nel caso della Cina la percentuale cresce fino a toccare quota 90%. I vantaggi militari, tuttavia, sono altrettanto importanti: non solo Pechino potrebbe, in caso di conflitto, trasformare i porti sotto il suo controllo in basi navali, ma questi diventerebbero centri per la raccolta di informazioni strategiche , di controllo delle rotte logistiche per colpire le catene di approvvigionamento e di sabotaggio delle capacità militari avversarie nei Paesi in cui si trovano. Il mega-porto di Chancay è un ottimo esempio di questo tipo di strutture a doppio utilizzo, commerciale e militare. La Cina ha pieno controllo sul porto tramite COSCO, azienda di trasporti marittimi del governo cinese, che dopo le proteste del governo peruviano, il quale ha dichiarato che la comparsa inaspettata di un “errore amministrativo” ha concesso il totale controllo del porto a Pechino, ha minacciato di ritirare i finanziamenti. La posizione strategica del porto e l’enorme volume dei commerci che lo attraverseranno permetteranno a Pechino, dall’alto della sua posizione di potere, di iniziare fin da subito a raccogliere informazioni sui flussi commerciali strategici dell’America Latina.