Oggi la maggior parte degli ucraini vuole che la guerra finisca

Ormai da qualche mese i giornali italiani e internazionali parlano di “war fatigue”, ovvero la cosiddetta “stanchezza di guerra”, in riferimento al conflitto tra Russia e Ucraina. L’espressione è spesso usata anche per definire lo stato d’animo del mondo occidentale nei confronti della fornitura di aiuti economici e militari a Kiev e della guerra in generale. Ma chi ha realmente subito un’invasione e sta combattendo per difendere il proprio Paese sono gli ucraini, che secondo un sondaggio pubblicato a fine novembre da Gallup starebbero effettivamente accusando la stanchezza di una guerra in corso da ormai quasi tre anni. Il sondaggio dal 2022 Nel 2022 e nel 2023, rispettivamente il 73% e il 63% degli ucraini erano convinti che l'Ucraina dovesse continuare a combattere fino a quando non avrebbe ottenuto la vittoria finale: oggi, questa percentuale è scesa al 38%. Al contempo, la quota di ucraini che ritengono che il proprio governo dovrebbe cercare di negoziare la fine della guerra il prima possibile è passata dal 22% del 2022 e il 27% del 2023, all’attuale 52%. Lo stesso presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che fino a poche settimane fa si era sempre detto convinto di voler continuare a combattere e non cedere alcun territorio alla Russia, ha recentemente aperto alla soluzione diplomatica. Secondo l’Economist, questo cambio di retorica sarebbe motivato soprattutto dalla recente elezione di Donald Trump, il quale ha promesso di risolvere il conflitto in breve tempo ed è meno incline al continuare a supportare l’Ucraina rispetto al suo predecessore. Ma oltre alle motivazioni politiche, l’Ucraina sembra effettivamente sempre meno in grado di riuscire a sconfiggere un esercito potente e numeroso come quello russo e la sua popolazione è stanca di un conflitto che ha causato enormi perdite umane ed economiche. Sempre più stanchi Il sondaggio conferma dunque la stanchezza degli ucraini. La percentuale di loro che ritiene che l’Ucraina dovrebbe combattere fino alla vittoria finale è crollata in tutte le regioni del Paese: nella regione di Kiev – dove nel 2022 si registrava il dato più alto – è passata dall’86% all’attuale 47%, un calo di 39 punti percentuali, mentre nelle regioni più a est – quelle più interessate dal conflitto, dove si trovano ad esempio Kharkiv, Donetsk, Zaporizhia e Dnipro – è passata dal 63% al 27% . Pur di mettere fine al conflitto, oggi la maggioranza degli ucraini – il 52% – si dice disponibile a includere delle cessioni territoriali all’interno dei negoziati di pace. Il 38% non è d’accordo. Gli ucraini a favore della soluzione diplomatica preferirebbero che fossero i Paesi dell'Unione europea a giocare un ruolo significativo nei negoziati di pace: lo spera il 70% di loro. Il 63% vedrebbe di buon grado anche un ruolo prominente del Regno Unito, ma la percentuale si abbassa nel caso degli Stati Uniti a guida Trump e della Turchia .

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