Sul suo social network il presidente eletto ha minacciato i Paesi Brics di dazi al 100% in caso di approvazione di una moneta alternativa o di un boicottaggio del dollaro, e ha parlato del suo incontro col leader canadese Trudeau. Poi ha nominato il padre del marito di Ivanka ambasciatore a Parigi. "È un leader aziendale, filantropo e affarista formidabile, che sarà un forte sostenitore del nostro Paese e dei suoi interessi", ha scritto su Truth
Giornata molto attiva per Donald Trump, sia sul fronte dei dazi, con la minaccia di ritorsioni verso i Brics in caso di boicottaggio del dollaro, sia sul fronte degli incarichi. Con un messaggio sul suo social network Truth, infatti, il presidente eletto ha annunciato la nomina ad ambasciatore Usa in Francia di Charles Kushner, fondatore di un impero immobiliare e padre di Jared Kushner, il marito della figlia Ivanka. "È un leader aziendale, filantropo e affarista formidabile, che sarà un forte sostenitore del nostro Paese e dei suoi interessi", ha scritto il tycoon. "Charlie è il fondatore e presidente di Kushner Companies - si legge ancora - una delle più grandi e di maggior successo società immobiliari private della nazione. È stato riconosciuto come imprenditore dell'anno del New Jersey da Ernst & Young, nominato nell'U.S. Holocaust Memorial Council e ha prestato servizio come commissario e presidente della Port Authority di New York e del New Jersey, nonché nei consigli di amministrazione delle nostre principali istituzioni, tra cui la Nyu".
La minaccia ai Brics: dazi del 100% se minate il dollaro
In un messaggio precedente, Trump ha messo in guardia gli Stati del Brics, tra cui Russia e Cina, dal creare una loro valuta o di sostenerne un'altra in alternativa al dollaro, minacciando altrimenti dazi del 100%. "L'idea che i Paesi Brics - ha scritto il presidente eletto - stiano cercando di allontanarsi dal dollaro mentre noi restiamo a guardare è finita". Nel post di Trump si legge ancora: "Chiediamo a questi Paesi di impegnarsi a non creare una nuova valuta Brics né a sostenere un'altra valuta per sostituire il potente dollaro statunitense, altrimenti dovranno affrontare tariffe del 100% e dovranno aspettarsi di dire addio alle vendite nella meravigliosa economia statunitense". Poi ha concluso, in puro stile trumpiano: "Possono andare a cercare un altro 'fesso'! Non c'è possibilità che i Brics sostituiscano il dollaro statunitense nel commercio internazionale e qualsiasi paese che ci provi dovrebbe dire addio all'America".
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L'incontro del tycoon con Trudeau
Sempre su Truth, Trump ha parlato del suo incontro col premier canadese Justin Trudeau. I due hanno parlato durante una cena di circa tre ore avvenuta nella serata di ieri a Mar-a-Lago. Il leader del Canada era sbarcato venerdì sera in Florida per discutere della minaccia del presidente eletto di imporre nel giorno del suo insediamento tariffe del 25% su beni provenienti dal Canada e dal Messico finché i due Paesi confinanti non metteranno fine al traffico di droga e di irregolari negli Usa. Trump ha parlato di "un incontro molto produttivo" in cui "abbiamo discusso di molti argomenti importanti che richiederanno a entrambi i paesi di lavorare insieme per affrontarli". Poi ha spiegato: "Ho detto molto chiaramente che gli Stati Uniti non resteranno più a guardare mentre i nostri cittadini diventano vittime del flagello di questa epidemia di droga, causata principalmente dai cartelli della droga e dal Fentanyl che arriva dalla Cina. Troppe morti e difficoltà!". "Il primo ministro Trudeau - ha aggiunto ancora Trump - si è impegnato a lavorare con noi per porre fine a questa terribile devastazione delle famiglie statunitensi. Abbiamo anche parlato di molti altri argomenti importanti come l'energia, il commercio e l'Artico. Sono tutti problemi vitali che affronterò nei miei primi giorni di ritorno in carica e prima".Nel pomeriggio Trudeau si era limitato a commentare l'incontro come "un'eccellente conversazione".