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Crisi di governo in Germania, verso elezioni anticipate. Kukies nuovo ministro Finanze

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©Ansa

Dopo il licenziamento del liberale Christian Lindner si è aperta la crisi tedesca del cosiddetto governo “semaforo”, cioè l’esecutivo guidato da Spd insieme a Verdi e Fdp. Scholz vorrebbe chiedere la fiducia in Parlamento il 15 gennaio per "aprire la strada ad elezioni anticipate", che potrebbero tenersi entro la fine di marzo. Ma l'opposizione conservatrice ha già chiesto a Scholz di sottoporsi al voto di fiducia in parlamento al più tardi la prossima settimana. E dal Csu arriva la richiesta di dimissioni

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“Evitare danni al Paese”. Con questa motivazione, nelle scorse ore, il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha deciso di licenziare il ministro delle Finanze, il liberale Christian Lindner, certificando sostanzialmente la crisi del cosiddetto governo “semaforo”, cioè l’esecutivo guidato da Spd insieme a Verdi e Fdp. Decisiva, per Lindner, la proposta di andare a nuove elezioni durante il vertice della coalizione che, nelle intenzioni, doveva servire a ricompattare il governo. "Troppe volte ha tradito la mia fiducia", ha affermato Scholz che vorrebbe chiedere la fiducia in Parlamento il 15 gennaio. "In questo modo, i membri del Parlamento potranno decidere se aprire la strada per le elezioni anticipate", che potrebbero tenersi entro la fine di marzo, ha spiegato.

Il voto di fiducia e la nomina del nuovo ministro delle Finanze 

L'opposizione conservatrice tedesca, in realtà, ha già chiesto al cancelliere socialdemocratico di sottoporsi al voto di fiducia in parlamento al più tardi la prossima settimana, a seguito della spaccatura nata nella coalizione di governo. La coalizione tripartita tra socialdemocratici, verdi e liberali della Fdp "è fallita", ha spiegato il presidente della Cdu, Friedrich Merz, dopo una riunione del suo gruppo parlamentare a Berlino. E, ad inasprire la situazione, sono arrivate le parole del presidente della Csu al Bundestag, Alexander Dobrindt. "Con il ritiro della Fdp è ormai chiaro che non esiste una maggioranza parlamentare che abbia fiducia nel cancelliere, una continuazione del governo sarebbe arrogante e irrispettoso" nei confronti degli elettori. "Il semaforo rimasto non può avere il diritto di continuare a governare", ha proseguito. Ma Scholz, comunque, ha confermato che il governo continuerà a svolgere il proprio lavoro nelle settimane e nei mesi a venire: "I cittadini avranno presto l'opportunità di decidere nuovamente come procedere. È un loro diritto. Per questo motivo chiederò un voto di fiducia al Bundestag all'inizio del prossimo anno", ha affermato, ribadendo l'intenzione di attendere gennaio per porre la questione della fiducia, malgrado le richieste di anticipare la mossa alla settimana prossima. Intanto è stata confermata da fonti governative la notizia che sarà Joerg Kukies, membro del partito Socialdemocratico di Scholz e stretto alleato dello stesso cancelliere, il nuovo ministro delle finanze tedesco.

Il governo di minoranza

Nel frattempo ha preso ufficialmente il via il governo di minoranza tedesco formato da socialdemocratici e verdi. Il presidente della Repubblica, Frank Walter Steinmeier, ha infatti ufficializzato l'addio dei vecchi ministri liberali Christian Lindner, Marco Buschmann e Bettina Stark-Watzinger. Al loro posto, hanno prestato giuramento lo stesso Kukies, il ministro Volker Wissing, già titolare dei Trasporti e ora incaricato di guidare anche la Giustizia, e l'attuale responsabile dell'Agricoltura Cem Oezdemir che assumerà le redini anche dell'Istruzione. La cerimonia di passaggio delle consegne a Palazzo Bellevue si è svolta in un clima carico di tensione. Scholz e Lindner, protagonisti dello scontro che ha portato all'apertura della crisi di governo e alla fine della coalizione semaforo, si sono ignorati restando a debita distanza. 

Lo scenario

Ma cosa può accadere, adesso, in Germania? È evidente che le ultime vicende politiche innescheranno una fase di instabilità. I ministri del liberale Fdp (il partito "giallo" della coalizione "semaforo"), hanno deciso di lasciare il governo. Tranne uno, Volker Wissing, che ha annunciato proprio in queste ore che resterà nella squadra di governo e lascerà il suo partito. "Voglio restare fedele a me stesso", ha dichiarato. Il Paese, in generale, è alle prese con una importante crisi industriale a cui si somma la preoccupazione legata all'elezione di Donald Trump alla Casa Bianca (LE NEWS IN DIRETTA) che potrà influire su fronti quali commercio e sicurezza. E le divergenze legate soprattutto alla manovra di bilancio, hanno minato le certezze della coalizione semaforo, con liberali, verdi e socialdemocratici arrivati allo scontro sul tema della politica economica. Da una parte, infatti, c’era chi proponeva contro la crisi la ricetta dell'aumento della spesa, dall'altro chi propendeva per tagli e rigore. "Abbiamo bisogno di un governo capace di agire e che abbia la forza di prendere le decisioni necessarie per il nostro paese", ha spiegato Scholz secondo cui non esiste più nel governo "sufficiente fiducia per il proseguimento della cooperazione". La speranza del cancelliere tedesco sarebbe quella di riuscire a resistere ancora qualche mese per guidare un governo di minoranza e far adottare alcuni atti legislativi ritenuti prioritari, valutando caso per caso di ottenere la maggioranza. E tornando al bilancio 2025, la fase attuale è permeata dall'incertezza. In mancanza di una sua adozione da parte del Parlamento, a partire da gennaio potrebbe essere applicata una versione minima e ridotta.

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