È morto Kazuo Umezu, il maestro del manga horror di 88 anni autore di Aula alla deriva

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Tra le sue opere più famose figurano anche Watashi wa Shingo e Cat Eyed Boy. La sua prolifica carriera contribuì a definire i principi del genere del fumetto horror giapponese, mescolando ambientazioni surreali e grottesche con atmosfere di purezza e infanzia. Fu anche musicista, regista e attore

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Se n'è andata un'altra icona dei manga. Dopo Akira Toriyama, il 2024 ha mietuto un secondo grande maestro: Kazuo Umezu (detto Umezz), volto del fumetto giapponese, riconosciuto tra i più grandi mangaka per il suo contribuito nel definire le caratteristiche del genere horror, ma anche personaggio diversificato che spaziò fra il ruolo di fumettista, attore, musicista e regista. Tra le sue opere più conosciute ci sono Aula alla deriva, Watashi wa Shingo (Il mio nome è Shingo) e Cat Eyed Boy.

Kazuo Umezu: la vita

Nato nel 1936, come molti colleghi della sua generazione in gioventù fu molto influenzato dallo stile di Osamu Tezuka, definito "il Dio dei manga" (autore di Astro Boy). A 18 anni pubblicò il suo primo volume, Mori no Kyōdai, ispirato alla fiaba di Hansel e Grethel, poi cominciò la sua carriera come autore di shojo (fumetti destinati a un pubblico femminile, dai 10 ai 18 anni). L'evoluzione successiva fu durante gli anni 60 e 70, quando cominciò a pubblicare i suoi primi lavori horror mescolando l'estetica shojo, a cui era abituato, a scenari grotteschi e surreali, ricchi di mostri e vicende perturbanti. Ciò che più rende iconiche e attrattive le sue opere è, forse, proprio l'accostamento del grottesco alla purezza e all'infantilità, i suoi protagonisti sono infatti spesso bambini, il giusto ma debole perisce e a sopravvivere è soltanto colui che è più forte.

Aula alla deriva: il capolavoro di Umezu

Sono molte le opere che hanno segnato la carriera artistica di Umezu, ma ciò che lo consacrò come mostro sacro del genere è sicuramente Aula alla deriva, in Italia dal 2021 edito da Star Comics. La storia vede una scuola elementare che un giorno, inspiegabilmente, scompare nel nulla e viene trasportata in un futuro distopico deserto e inospitale. Ritornano i temi dell'abbandono, dell'assenza di guida, della fanciulezza calata bruscamente nella cruda realtà dei fatti e molto spazio è dato alla psicologia dei personaggi, i cui effetti si fanno sentire man mano che si va avanti con le pagine.

Non solo horror

Kazuo si ritirò dalla scena manga intorno agli anni 90, dopo 40 anni di produzione, a causa di una tendinite. Non fu soltanto autore del genere horror: fu anche autore di serie umoristiche come Again (1971–72), storia di un anziano signore che trova il modo di ringiovanire fino a ridiventare un ragazzo, e gag manga come Makoto-chan (1976–81), ma è stato anche attore, regista, cantautore e musicista, nonché un apprezzatissimo personaggio mediatico che compariva spesso su televisioni e giornali del Sol Levanteò.

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