Un ebreo iraniano è stato giustiziato nella città occidentale di Kermanshah. Era stato condannato a morte per un omicidio commesso durante una rissa in strada. Arvin Ghahremani è stato impiccato nella prigione in cui attendeva l'esecuzione, secondo quanto riferito dall'Ong Iran Human Rights
Le autorità di Teheran hanno eseguito la condanna a morte emessa nei confronti di un ebreo iraniano, Arvin Ghahremani, riconosciuto colpevole di ''omicidio premeditato'' di un cittadino musulmano durante una rissa in strada. Lo riferisce l'ong Iran Human Rights, che ha sede in Norvegia. Per mesi la famiglia di Ghahremani aveva chiesto tramite gli avvocati della difesa una revisione del processo sostenendo che l'uomo avesse agito per legittima difesa. Ghahremani era detenuto nel carcere di Kermanshah, nell'Iran occidentale, e aveva 18 anni quando è stato condannato a morte.
Caso senza precedenti negli ultimi anni
"Nel mezzo delle minacce di guerra con Israele, la Repubblica islamica ha eseguito la condanna a morte di Arvin Ghahremani, un cittadino ebreo iraniano", ha affermato il direttore dell'IHR Mahmood Amiry-Moghaddam, aggiungendo che il caso contro Ghahremani presentava "gravi incongruenze". "Tuttavia, oltre a questo, Arvin era ebreo e l'antisemitismo istituzionalizzato nella repubblica islamica ha indubbiamente svolto un ruolo cruciale nell'esecuzione della sua condanna", ha aggiunto Amiry-Moghaddam. La comunità ebraica un tempo considerevole nell'Iran dominato dai musulmani sciiti si è ridotta dalla Rivoluzione islamica del 1979, ma rimane la più grande in Medio Oriente al di fuori di Israele. Mentre gli ebrei iraniani sono stati giustiziati subito dopo la Rivoluzione, l'esecuzione di un ebreo iraniano è senza precedenti negli ultimi anni.
Almeno 166 esecuzioni in ottobre in Iran
Come riporta proprio Iran Human Rights: "La Repubblica islamica ha eseguito almeno 166 esecuzioni solo in ottobre. Questo segna il numero più alto di esecuzioni registrato in un solo mese da quando Iran Human Rights ha iniziato a documentare le esecuzioni nel 2007. Tra le persone giustiziate ci sono 13 cittadini afghani, sei donne e un cittadino iraniano-tedesco". "Iran Human Rights avverte che la Repubblica islamica potrebbe trarre vantaggio dal crescente conflitto tra Iran e Israele per aumentare il numero di esecuzioni nei prossimi mesi. L'organizzazione invita la comunità internazionale, i media e la società civile a monitorare attentamente e rispondere a questo allarmante aumento delle esecuzioni".
Il direttore di IHRNGO, Mahmood Amiry-Moghaddam, ha affermato: "Mentre l'attenzione del mondo è concentrata sulle tensioni tra Iran e Israele, la Repubblica islamica sta usando questa opportunità per condurre la più grande ondata di esecuzioni nelle prigioni iraniane in due decenni. La comunità internazionale e i paesi con legami diplomatici con l'Iran devono prendere sul serio questo avvertimento e rispondere con decisione per impedire ulteriori atrocità da parte della Repubblica islamica".