Elezioni Giappone, coalizione governo perde maggioranza. Ishiba: "No a vuoto politico"

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Per la prima volta in 12 anni, i Liberal-democratici (LDP) e il loro alleato Komeito non hanno ottenuto la maggioranza alla Camera Bassa. LPD è passato da 247 a 191 seggi, e Komeito da 32 a 24. A conquistare invece il maggior numero di voti è stato il Partito Costituzionale Democratico (CDP), guidato dall'ex premier Noda, che ha ottenuto 148 seggi. La maggioranza nell'aula più influente della Dieta ha premiato l'opposizione con un totale di 288 seggi, contro i 215 dell'alleanza di governo

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Il futuro politico del Giappone è avvolto nell'incertezza dopo le elezioni del 27 ottobre, che hanno visto la sconfitta della coalizione di governo. Per la prima volta in 12 anni, i Liberal-democratici (LDP) e il loro storico partito alleato di centro-destra di ispirazione buddista, Komeito, non hanno ottenuto la maggioranza alla Camera Bassa. LPD si è visto “sottrarre” 56 seggi, da 247 a 191, mentre Komeito è passato da 32 a 24 seggi. Una pesante battuta d'arresto per il neoeletto premier Shigeru Ishiba, leader da appena un mese del partito conservatore che ha governato quasi ininterrottamente il Paese del Sol Levante dal Dopoguerra ad oggi. A conquistare invece il maggior numero di voti è stata l'opposizione, il Partito Costituzionale Democratico (CDP) guidato dall'ex premier Yoshihiko Noda, che ha ottenuto 148 seggi rispetto ai precedenti 98. La maggioranza nell'aula più influente della Dieta ha quindi premiato i partiti all'opposizione con un totale di 288 seggi, contro i 215 dell'alleanza di governo.

Primo ministro Ishiba: “Non mi dimetto, no a un vuoto politico”

l primo ministro giapponese Ishiba ha riconosciuto la "sfiducia" e la "rabbia" degli elettori, ma ha escluso di dimettersi per evitare un "vuoto politico". L'obiettivo del premier nipponico è ora quello di realizzare "riforme fondamentali" all'interno del suo partito, colpito da un grave scandalo finanziario. Dopo essere stato nominato meno di un mese fa, il 1° ottobre, Ishiba ha indetto elezioni legislative anticipate, sperando di consolidare il suo potere rafforzando la posizione del suo Partito Liberal Democratico. Ma per la prima volta dal 2009, il PLD non ha raggiunto la maggioranza assoluta di 233 seggi.

Ishiba: “Sfiducia e rabbia sul problema dei finanziamenti e della politica”

"Il fattore più importante (della sconfitta) è il sospetto, la sfiducia e la rabbia che non si sono attenuati sul problema dei finanziamenti e della politica", ha ammesso Ishiba, promettendo una "riforma fondamentale" su questo tema. Penalizzato dalla congiuntura economica e dall'elevata inflazione, il PLD ha subito le conseguenze di una vicenda di "fondi neri" al suo interno. "Voglio compiere il mio dovere, che è proteggere la vita delle persone, proteggere il Giappone", ha detto il premier alla stampa. A dare le dimissioni è stato invece Shinjiro Koizumi, responsabile delle elezioni all'interno del PLD.

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Cosa succede ora al partito di governo

L'attuale premier giapponese si troverà ora a guidare un governo di minoranza (senza maggioranza assoluta in Parlamento), con il rischio di avere difficoltà a far approvare i suoi testi o a cercare nuovi partner di coalizione. Ma Ishiba ha chiarito che non desidera "per il momento" espandere la sua coalizione, preferendo colloqui conformi ai testi con i partiti dell'opposizione. "A questo punto, non prevedo di formare una coalizione. Penso che il nostro punto di partenza debba essere una discussione approfondita che ci consenta di accettare umilmente le politiche" dei legislatori esterni alla coalizione, ha detto il primo ministro. Nelle ultime elezioni generali nel 2021, il PLD aveva ottenuto la maggioranza con 259 seggi nella potente Camera Bassa del Parlamento che, sommati ai 32 conquistati dall'alleato Komeito, avevano permesso di ottenere una comoda maggioranza. Se i risultati ufficiali lo confermeranno, la perdita della maggioranza da parte dell'LDP sarà il risultato peggiore dalla sconfitta nel 2009, prima di essere riportato alla ribalta nel 2012 con una grande vittoria di Shinzo Abe.

Lo scenario all'opposizione

"Gli elettori hanno scelto il partito più in grado di promuovere le riforme politiche", ha

subito commentato il leader del CPD, Yoshiniko Noda. Secondo gli analisti, l'opposizione, molto divisa al suo interno, potrebbe non essere in grado di formare un'alleanza. All'indomani delle elezioni, Noda ha dichiarato che il risultato è la prova che la coalizione di governo non poteva andare avanti. “Questa non è la fine, ma l'inizio”, ha detto il leader del CPD, ribadendo che il suo partito lavorerà con gli altri gruppi all'opposizione per formare un nuovo governo. Secondo la costituzione giapponese, i partiti hanno ora a disposizione 30 giorni di tempo per formare una coalizione.

Gli altri partiti alle elezioni

Risultato incoraggiante anche per il partito centrista Democratic Party for the People (Dpp), che ha ottenuto 28 seggi rispetto ai precedenti 7. Il Dpp punta su misure atte a contenere il caro vita, a partire da una drastica riduzione della tassa sui consumi. Male invece il Nippon Ishin no Kai, un partito populista di destra che - al pari dell'Ldp - si dice favorevole alla revisione della Costituzione pacifista del Paese, ed è incline ad un aumento della spesa per la Difesa, in virtù di quella che viene percepita come la minaccia dell'espansionismo della vicina Cina nella regione dell'Asia-Pacifico.

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