Le manovre con armi da fuoco vere si terranno a circa cento chilometri dall'isola di Pingtan, la località della Cina continentale più vicina a Taiwan. Le operazioni seguono quelle tenute dalle forze armate cinesi il 14 ottobre come avvertimento agli "atti separatisti" e volte a simulare un blocco aero-navale dell'isola
Pechino ha dato il via oggi a un'esercitazione con "munizioni vere" nello Stretto di Taiwan. Dopo le simulazioni di accerchiamento organizzate dalla Cina intorno all’arcipelago conteso la scorsa settimana (descritte come un "avvertimento" ai "separatisti" taiwanesi), l'esercito cinese continua a ribadire la sua presenza nel Mar cinese orientale. Quest'ultima operazione fa seguito al passaggio domenica attraverso lo Stretto, di due navi da guerra: una statunitense e l’altra canadese.
Spari con munizioni vive
"Il 22 ottobre 2024 saranno sparati colpi con munizioni a fuoco vivo", si legge in un comunicato della China Maritime Security Administration di Pingtan, città della provincia orientale cinese del Fujian. Per questo è stato disposto il divieto a entrare nell'area coinvolta dall’esercitazione, vicino alle coste della Repubblica popolare cinese. L’operazione è avvenuta a circa cento chilometri dall'isola di Pingtan, la località della Cina continentale più vicina a Taiwan.
Un messaggio a Stati Uniti e Taiwan
Esercitazioni di questo tipo vengono organizzate regolarmente nello Stretto di Taiwan. Ribadiscono le rivendicazioni di Pechino, che pianifica di procedere alla riunificazione "pacifica" di quella che considera una provincia ribelle, in futuro. Dal canto suo, la Repubblica di Cina che governa Taiwan e le altre isole dell'arcipelago si considera un’entità a sé: nonostante sia riconosciuta da soli 12 Paesi nel mondo ha un governo de-facto autonomo e una florida economia. Anche Washington e i suoi alleati attraversano spesso lo Stretto per ribadire che sono per la libertà di navigazione. La particolarità di quest’ultimo annuncio da parte delle autorità cinesi, sta nel fatto che i media nazionali hanno dato notizia dell’operazione: sebbene Taipei abbia affermato che si tratta di operazioni di routine, per gli analisti l'obiettivo potrebbe essere quello di inviare un messaggio alle autorità taiwanesi e statunitensi.