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Maxi blackout a Cuba, 10 milioni al buio con 30 gradi

Mondo

Il collasso del sistema elettrico cubano è emblematico della situazione disperata dell'isola per la grave crisi economica che sta attraversando, la peggiore dagli anni '90 e la fine dei sussidi da parte dell'allora alleato sovietico. Una delle grandi paure della popolazione è che il poco cibo nei frigoriferi e nei congelatori marcisca qualora l'elettricità non dovesse essere ripristinata rapidamente

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Cuba è al buio per un blackout generale causato da un guasto inaspettato della centrale elettrica Antonio Guiteras, la più grande dell'isola, situata nella provincia di Matanzas (ovest). Dopo il collasso dell'intero sistema di generazione e distribuzione dell'energia elettrica avvenuto ieri alle 11, che ha gettato nell'oscurità circa 10 milioni di abitanti, un nuovo blackout totale ha colpito l'isola alle 6 del mattino di oggi. "Alle 06:15 odierne si è verificato un nuovo blackout totale, stiamo lavorando per ripristinare l'energia", si legge in un breve comunicato dell'Unione Elettrica di Cuba. Le autorità del governo avevano annunciato che il ripristino era stato già avviato nella giornata di ieri, avvertendo tuttavia che avrebbe richiesto giorni e sarebbe stato "graduale".  Il sistema elettrico nazionale (Sen) di Cuba è collassato la prima volta alle 11:07 (ora locale) di ieri e le autorità hanno ammesso successivamente lo stato di "copertura energetica nazionale zero" a causa dell'uscita della centrale termica Antonio Guiteras, la più importante del Paese.

Blackout a Cuba

I motivi del collasso energetico

La società elettrica cubana ha comunicato di aver generato, grazie a ulteriori "microsistemi" elettrici, un livello minimo di energia elettrica, che dovrebbe essere utilizzata per rilanciare centrali termoelettriche e generatori galleggianti in diverse province, di cui beneficiano già circa 19 mila persone in tutta l'isola. "Abbiamo una strategia ben definita" e "rispettiamo tutti i protocolli affinché ciò avvenga in modo sicuro", ha dichiarato il ministro dell'Energia e delle Miniere, Vicente de La O Levy. Giovedì, prima del collasso del sistema elettrico, il governo aveva riconosciuto una situazione di "emergenza energetica" ed annunciato in particolare la chiusura di uffici e scuole per far fronte alla crisi che nelle ultime settimane si è aggravata, con interruzioni di energia elettrica a 20 ore al giorno. Il collasso del sistema elettrico cubano è emblematico della situazione disperata dell'isola per la grave crisi economica che sta attraversando, la peggiore dagli anni '90 e la fine dei sussidi da parte dell'allora alleato sovietico. Così, da giorni, al calare della notte nella capitale di due milioni di abitanti si vedevano solo le luci degli alberghi, degli ospedali e di alcuni ristoranti e bar privati dotati di generatori elettrici. I viali principali sono praticamente vuoti, senza mezzi pubblici nè semafori. Ad alcuni angoli delle strade, gruppetti di residenti, illuminandosi grazie ai cellulari, chiacchieravano con parenti o amici, cercando di rinfrescarsi all'aria aperta mentre la temperatura notturna si aggirava intorno ai 30 gradi. Una delle grandi paure della popolazione è che il poco cibo che ha nel frigorifero e nel congelatore marcisca se l'elettricità non dovesse essere ripristinata rapidamente. 

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