Giornata mondiale contro la pena di morte: 1153 esecuzioni nel 2023: i dati

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Le condanne alla pena capitale sono state 2428, il 20 per cento in più rispetto al 2022. Sono 16 gli Stati che hanno eseguito condanne a morte e 144 quelli che l’hanno abolita nella legge o nella pratica. Quattro stati hanno messo a morte delle donne: Cina, Iran, Arabia Saudita e Singapore

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Il 10 ottobre si celebra in tutto il mondo la giornata mondiale contro la pena di morte. Amnesty International e le numerosissime organizzazioni riunite nella coalizione mondiale contro la pena di morte ribadiscono oggi le ragioni per cui abolire la pena capitale in tutto il mondo. Secondo i dati diffusi da Amnesty, il numero delle esecuzioni registrate nel 2023 è il più alto da quasi un decennio. Nonostante questo aumento, il numero degli Stati che hanno eseguito condanne a morte ha raggiunto un minimo storico. Le condanne alla pena capitale sono state 2428, il 20 per cento in più rispetto al 2022. Sono 1153 le esecuzioni, un dato che segna un record dal 2015. Sono 16 glli Stati che hanno eseguito condanne a morte e 144 quelli che l’hanno abolita nella legge o nella pratica.

Quattro stati hanno messo a morte delle donne: Cina, Iran, Arabia Saudita e Singapore

La situazione nel mondo

La pena di morte è stata abolita in più della metà degli Stati del mondo: 112 stati sono totalmente abolizionisti, 23 stati sono considerati abolizionisti di fatto perché non eseguono condanne a morte da almeno 10 anni o hanno assunto l’impegno a livello internazionale a non ricorrere alla pena capitale; altri nove Stati hanno cancellato la pena di morte per i reati ordinari. In totale, dunque, 144 stati hanno abolito la pena di morte nella legge o nella prassi; 55 stati la mantengono in vigore, ma quelli che eseguono condanne a morte sono un terzo.    

Quali sono gli stati dove sono avvenute più esecuzioni?

Quasi il 90 per cento delle esecuzioni registrate ha avuto luogo in soli due Paesi del Medio Oriente e Africa del Nord: in Iran (74%) e in Arabia Saudita (14%). Negli Usa i progressi degli ultimi anni hanno segnato il passo. Altri passi indietro sono stati registrati nell’Africa subsahariana, dove sono aumentate sia le condanne a morte che le esecuzioni. Il dato non tiene conto delle migliaia di condanne a morte presumibilmente eseguite in Cina.

Quali sono i crimini puniti con la pena di morte

Il diritto internazionale dei diritti umani stabilisce che le esecuzioni dovrebbero limitarsi ai “reati più gravi”, ma gli illeciti per i quali è prevista la pena di morte sono molteplici e profondamente diversi da Stato a Stato: la maggior parte dei mantenitori la prevede per l’omicidio, altri per terrorismo o reati contro l’ordine costituito, altri ancora per apostasia o reati a sfondo religioso. In alcuni stati, si può essere condannati a morte per adulterio o per aver stretto una relazione omosessuale, anche se consensuale.

Il traffico di droga

Esistono ordinamenti giuridici che prevedono la pena più crudele anche per reati comuni come il traffico di droga. Esecuzioni per reati di droga sono state registrate in Cina (sebbene non se ne conosca il numero), Iran (481), Arabia Saudita (19), e Singapore (5) , Kuwait (1) e hanno costituito il 44 per cento del totale delle esecuzioni registrate da Amnesty International nel 2023.

 

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