Le forti piogge sono cominciate venerdì e hanno colpito la zona centrale e orientale del Paese, provocando danni diffusi, inondazioni e frane. Più di tremila le persone coinvolte nei soccorsi, decine ancora i dispersi
Sale ad almeno 193 il conto delle vittime provocate dall'alluvione che ha colpito il Nepal nel fine settimana, cifra che potrebbe continuare ad aumentare considerando le 31 persone ancora ritenute disperse. Le forti piogge hanno causato inondazioni e frane, specialmente nella capitale Kathmandu, causando danni diffusi ad abitazioni, edifici scolastici, automobili e altre vetture. Il portavoce della polizia nepalese Dan Bahadur Karki ha stimato che almeno 35 delle persone uccise si trovavano a bordo di tre veicoli che sono stati sepolti da una frana su un'autostrada a sud di Kathmandu.
Più di tremila persone sono state mobilitate per partecipare alle operazioni di salvataggio tramite elicotteri o imbarcazioni, mentre colpiscono le immagini televisive dei soccorritori della polizia che, con stivali di gomma al ginocchio, usano picconi e pale per rimuovere il fango e recuperare i corpi di 16 passeggeri rimasti intrappolati in due autobus spazzati via da una massiccia frana in un sito lungo la principale via d'accesso a Kathmandu.
"Mai inondazione di questa portata a Kathmandu"
Da venerdì gran parte della zona orientale e centrale del Paese himalayano è stata allagata, così come interi quartieri di Kathmandu. Le inondazioni hanno bloccato il traffico e le normali attività, spingendo anche le autorità del Nepal a chiudere le scuole per tre giorni.
"Abbiamo esortato le autorità competenti a chiudere le scuole nelle aree colpite per tre giorni - ha riferito a Reuters Lakshmi Bhattarai, portavoce del Ministero dell'Istruzione".
Secondo gli esperti, inoltre, in alcune zone della capitale si sono registrati fino a 322,2 mm di pioggia che hanno fatto salire il livello del principale fiume Bagmati di 2,2 m oltre la soglia di pericolo.
"Non ho mai visto inondazioni di questa portata a Kathmandu", ha detto Arun Bhakta Shrestha, funzionario del rischio ambientale presso il Centro Internazionale per lo Sviluppo Integrato della Montagna. Sempre il centro ha esortato il governo e i pianificatori urbani a potenziare "urgentemente" gli investimenti e i piani per le infrastrutture come i sistemi fognari e di raccolta delle acque piovane sotterranee. L'impatto delle piogge, secondo il centro, sarebbe stato "aggravato dalla scarsa capacità di drenaggio dovuta a insediamenti non pianificati e progetti di urbanizzazione, costruzione su pianure alluvionali, mancanza di aree per la ritenzione idrica e occupazione abusiva del fiume Bagmati".